martedì 25 gennaio 2011

I viaggiatori della sera

35

Film di fantascienza "sociale". In un futuro non ben definito il mondo conduce un controllo totale sulla popolazione e ne gestisce il ciclo di vita. Gli anziani, raggiunta una certa età, devono obbligatoriamente recarsi in villaggi vacanze, luoghi senza ritorno, e lasciare spazio alle generazioni successive. I villaggi ovviamente non hanno capacità d'accoglienza infinita e hanno le loro buone regole di smaltimento.

Vedremo la partenza, il viaggio e la permanenza al villaggio di una coppia: Orso (Ugo Tognazzi) e Niky (Ornella Vanoni). Ad accompagnarli gli stessi figli, con annesso nipote, come prevedono le regole. La coppia contesta la situazioni, ha anche gli ultimi singulti di vita da hippy. Orso tenterà anche una fuga ma alla fine cederanno, non c'è proprio via di scampo. Il villaggio-carcere li accoglierà proprio come un all-inclusive di quelli attuali, tranne che da lì non si esce più se non per partecipare a delle "particolari" crociere. Finale da ribelli.

Il film è veramente modesto, privo di continuità tra le situazioni, quasi citazionista. Non so cos'altro ha fatto Tognazzi come regista e mi autocensuro da giudizi ulteriori, sarebbero impietosi verso la sua gloriosa carriera come attore. L'ho guardato per la curiosità della trama, tratta da un romanzo omonimo di Umberto Simonetta, che sottende non poche metafore. Anche se portato ai limiti, lo stile di vita che ritrae è un j'accuse complessivo non tanto verso il modo in cui viene trattata la terza età quanto la diffusa freddezza e cinismo che travolge sempre più spesso le relazioni umane. Espressioni troppo dirette fanno perdere però interesse, si vorrebbe capire meglio da sé il senso di quello che vedi, invece fa tutto il film e in modo puerile: ti mostra i fatti e te li spiega pure con dialoghi scontati.

Va be', rimane la curiosa storia, si può guardare per questo.
Poche scene di nudo bastarono per vietarlo ai 18, ora "declassato" ai 14... no comment.

Eccessivamente bassa a mio interessato parere, ma qua mi rivolgo all'autore del libro e non a Tognazzi, l'età dell'eutanasia forzata: 49 anni. Santidei, a me oggi rimarrebbero 4 anni prima delle "ferie"! Per non parlare di molti amici frequentatori del blog, veri e propri zombie. In "La Leggenda Di Narayama" (capolavoro!) almeno fino a 70anni si arrivava, e che diamine!


35 commenti:

  1. Cavolo, allora quest'anno tocca pure a me. Questo è il genere di film dimenticato da tutti, uno scult più che cult, ma proprio per questa caratteristica, non me ne perdo uno. Tognazzi mi pare che abbia fatto altro come regista, ma non ricordo cosa.
    A proposito di Ugo, l'altra sera me lo sono rivisto in "Venga a prendere il caffè da noi" di Lattuada, certo se era un trombino nella vita come nel film, se lo è consumato. ;o)

    RispondiElimina
  2. ecco, visto che ti rimane poco tempo prima delle ferie ad vitam... a breve ti mando una proposta di collaborazione per una rece, so già quale film, e hai 2 risposte possibili: "Sì accetto" oppure "Sì va bene". A te la scelta :D

    RispondiElimina
  3. Peccato per il risultato modesto, se devo fidarmi (e non vedo perché no) del tuo giudizio. Film da provare a rifare, allora, perché l'idea era stuzzichevole e non poco, così come i possibili collegamenti a certe vacanze da villaggio all inclusive con animatori annessi che la gente paga e le considera vacanze e invece è già "quella roba lì", un lager mortifero frequentato volontariamente e da (più o meno) vivi...

    RispondiElimina
  4. si può guardare eh, basta non avere pretese. ;-)
    certo, in mano ad uno come Lizzani, per fare un nome a caso, veniva fuori ben altra opera, anche perché come ben dici la storia prestava ottimamente il fianco a tanta satira sociale.

    RispondiElimina
  5. in effetti non è un gran che, molto scarno più che altro. una specie di tentativo in versione pessimistica di rifare "La Fuga di Logan" (con qualche accenno anche a 1984 direi). Tognazzi commovente cmq, e prova discreta della Vanoni.
    è un tema da approfondire cmq, e da estendere. la scienza, e in ultima analisi il calcolo matematico, non può né spiegare né regolare la natura, che non si basa sul calcolo ma sulle proporzioni. l'uomo non è una statistica...:)

    RispondiElimina
  6. in effetti è un peccato, perché l'idea 'di fondo' è molto interessante e come al solito in questo momento molto inerente e calzante! L'autore del libro è stato un grande in scrittura di capolavori del mito Gaber :) Per l'età dell'eliminazione mi basta che andasse ad evitare inutili sprechi di energia e invadenza (mediatica e non) 3333) 66666)

    RispondiElimina
  7. probabile che il libro meriti, non lo conosco però, cara petrolio six-six-six :**

    RispondiElimina
  8. grande dritta unwise! devo cercare quel film, Logan, non lo conoscevo. thx!

    RispondiElimina
  9. è quello che è stato "rifatto" con The Island (almeno lo spunto è quello...). già che ci sei, vai anche su THX1138 (altro film con trama a base di società regolata dalle macchine, con un mitico Robert Duvall)

    RispondiElimina
  10. completamente d'accordo!
    dici benissimo: un'occasione persa.
    l'ho visto che ero pieno di aspettative e poi mi ritrovo una pappetta scialba e noiosetta. il problema, per me, più che nella regia sta nella sceneggiatura (scritta proprio da Tognazzi): troppi punti morti! e dire che l'idea alla base era parecchio interessante.

    RispondiElimina
  11. certo einzige, decisamente la sceneggiatura. il resto ne risente...

    RispondiElimina
  12. ho visto un documentario su Tognazzi in cui parlavano di questo film e mi è sembrato un po' strano, mi piacerebbe vederlo, ma dove lo trovo? Da quel che scrivi però non si tratta di un capolavoro per cui non sto qui a strapparmi i capelli dall'impazienza, prima o poi Sky Italia lo passerà! Sul tema della dipartita ti consiglio "Il fischio al naso" sempre con Tognazzi (forse te ne avevo già parlato), da un racconto di Buzzati.

    RispondiElimina
  13. L'idea era molto interessante ma in effetti il film non coinvolge: un'occasione sprecata

    RispondiElimina
  14. eh sì perso, concordiamo...

    ah Glo, si trova facilmente e senza sforzo ;-)

    RispondiElimina
  15. A me, non era dispiaciuto, e siamo in pochi Roby, ad aver visto questo film, che dimostrava una volta di più se ce ne fosse bisogno, della molteplicità degli interessi del Tognazzi autore e uono di cinema, finanche la fantascienza e non si srebbe mai detto.
    I film che ha fatto da regista...?
    Màh, "Sissignore"('69)e "Il Mantenuto"('61, suo impsgabile esordio nella regia, non bastano...? Eppure sono purtroppo così già persi nell'oblio...?
    Sul tema de "I Viaggiatori della sera", ricordo a tutti un film dimenticato degli anni '60, "Furore nelle strade"(O Quattordici o guerra!)(Usa'69)di Barry Shear, che sicuramente è meglio, però "I Viaggiatori della sera" ha sicuramente il merito, se ben mi ricordo, di mostrarci più volte Corinne Clery nuda in full frontal, e già solo questo, per molti più felici, basterebbe come interesse per la visione, altrochè la Vanoni...Scusa eh Roby, poi capisco che sei milanese, certo...Niente da discutere come cantante eh, sempre stata veramente bravissima...Ma come donna...La Clery..

    RispondiElimina
  16. Tognazzi non è in discussione! :D
    guarderò Sissignore e Il Mantenuto per alzarne i punti da regista, promesso.

    Sai, vedere la Vanoni desnuda m'ha colpito. La Clery, indubbiamente più arrapante di lei in termini "di pilu" fa più notizia da vestita, ahah! non credi? lo dico col massimo rispetto che sempre tributo alle donne che si spogliano e magari fanno pure sesso davanti alla mdp, come ben sai.
    p.s.: ho visto, digerito e fatto pure il ruttino (cioè rece) Kleinhoff Hotel in onore della francesina, e va be'...

    RispondiElimina
  17. ...(Wild in the Streets), era il titolo originale che mi sono dimenticato di apporre a "Furore nelle strade", nel quale poi alla fine sono i quattordicenni, come da sottotitolo italiano (O Quattordici o guerra!), saranno i quattordicenni a fare la "rivoluzione" contro gli ugualmente "autoritari" e "obsoleti" trentacinquenni e non oltre, che nel film hanno preso il potere e la Casa Bianca degli Stati Uniti, per poi fare "concentrare" tutti quel che sono più anziani in appositi "campi di rieducazione", sottoposti al bombardamento acustico dai vari altoparlanti dei discorsi e soprattutto delle canzoni del cantante protagonista (scoperta allusione al lavaggio del cervello e alla propaganda politica sparata da altoparlanti dall'una e dall'altra parte attraverso le diverse linee del conflitto, durante la Guerra del Vietnam), leader e provocatore della rivoluzione che ha portato a questa immaginaria e fantastica "dittatura giovanil(istica)".
    Una sorta quasi di "Bob Roberts" dal film omonimo di e con Tim Robbins('93), ante-litteram.

    RispondiElimina
  18. wilson, non lo trovo quel film, è proprio una superchicca...

    ciao ernest! una visione, senza affanno, la merita :)

    RispondiElimina
  19. Ma sopratutto, lo splendido "Ma come si può uccidere un bambino?"(Ma come si puede matar a un nino?)(Spagna'77) di Narciso Ibanèz Serrador, bravissimo regista iberico del genere,soprattutto famoso per questo suo capolavoro di fantastico distopico in tema con quello di cui stiamo argomentando/trattando...
    Lascia pure stà almeno un poco, "Kleinhoff hotel" che dai retta a me, ma penso che ne converrai certamente è davvero brutto, cialtrone e maldestro, soprattutto visto l'impegnativo e serissimo argomento trattato, che ben diverso e drammatico approccio, avrebbe meritato e abbisognato,in quello che è forse il peggior film di Lizzani, e in più io le really pompe e le seghe dal vero della Clery in questo lungo infinito e senza speranza periodo, non le posso proprio guardare nè stare infine infine nemmeno a discettarne rimembratamente, we're sorry, ma mi rende nostalgicamente insostenibile il già periclitante stato emotivo..

    RispondiElimina
  20. ahahah! ok, basta parla' della Corinne allora :)

    sì sì, è brutto forte Kleinhoff, ma ormai...

    invece caspita, mi citi un film mitico, non avevo pensato a collegarlo a questo ed hai ragione
    http://robydickfilms.blogspot.com/2010/01/ma-come-si-puo-uccidere-un-bambino.html

    RispondiElimina
  21. e io, sempre riconoscente, ringrazio Adriano! a nome di tutti, s'intende ;-)

    RispondiElimina
  22. Concordo con Wilson, neppure a me era dispiaciuto. Forse le critiche risentono del fatto che il film è del 1969, e a vederlo allora qualche pensiero, qualche emozione te la dava. Certo non è un capolavoro, ma neanche così basso come quasi tutti lo dipingono.
    L'argomento trattato è comunque ostico, e la leggerezza con cui tognazzi lo tratta è, forse, a volte un pò fuori luogo.
    Però mi sento di consigliarne la visione.

    RispondiElimina
  23. ....oops, volevo dire del 1979.
    errore di digitazione.
    Sorry.

    RispondiElimina
  24. penso hai ragione magar. io faccio il possibile per calarmi nell'epoca in cui un film è stato prodotto, non sempre mi riesce obiettivamente.

    sempre obiettivamente però devo dire che ne sto vedendo tantissimi di quegli anni, e la stragrande maggioranza non sente lo scorrere del tempo, capolavori e non, se li facessero oggi sarebbero ancora attualissimi.

    anch'io non ne sconsiglio la visione eh!, sia chiaro :)

    RispondiElimina
  25. ..De "I Viaggiatori della sera" era molto bello il manifesto e tutto l'impianto pubblicitario-cartaceo dell'epoca, disegnato sembrerebbe quasi da Milo Manara, ma forse è proprio così, non vado a vederlo su IMDB...Come si vede anche bene dall'immagine scelta da Roby...Tognazzi, la Vanoni, la Range Rover prima serie e sullo sfondo bello, sembra quasi una città nel deserto polverizzata da un fungo atomico, bisognerebbe ingrandire l'immagine ma non l'ho ancora fatto al momento di scrivere...
    La tua recensione di "Ma come si può uccidere un bambino ancora non l'ho letta ma adesso la leggo fatal combinazione, m'era sfuggita...Eh sì,c'entra proprio come "tematica/che"...

    RispondiElimina
  26. è una rece un po' atipica quella wilson, non parla molto del film, almeno quanto meriterebbe o potrebbe fare uno come te. è più dedicata ad una riflessione a latere. oggi la scriverei un po' diversamente, ma... scripa manent ;-)

    RispondiElimina
  27. L'ho visto molti anni fa, ma non ne ho un gran ricodo, a parte il nudo vedononvedo della Vanoni, che, concordo, vale molto di più di quello della Clery ;)
    Tognazz comunque rimane un grande.

    RispondiElimina
  28. ciao Alligatore! rarità la Vanoni, eheh...

    RispondiElimina
  29. ah la locandina è disegnata da Manara? Fantastico!!! Infatti è bellissima...Quante cose s'imparano su questo blog, non smetterò mai di stupirmi ;)

    RispondiElimina
  30. a chi lo dici Glo! mi riferisco allo stupore :)

    RispondiElimina
  31. Be', è il sogno segreto degli italiani un calendario con la Vanoni ;)

    RispondiElimina
  32. ihihih... magari con l'attempatona di oggi eh? ma daiiiii !! :D

    RispondiElimina
  33. Io ho 52 anni , 3 più dei dei critici 49 del film. Ho provato immedisimazione e terrore quando ho visto il film, oggi siam nel 2016 eppure tante cose del film si sono negli anni puntualmente verificate come una profezia come il riconoscimento delle impronte palmari e l'all inclusive dei villaggi vacanze. Purtroppo sono pessimista e credo che dal diritto all'eutanasia si arriverà veramente a quanto descritto nei film. Sono contenta di essere vissuta prima. Il futuro spaventa davvero. Grandissimo Tognazzi

    RispondiElimina