domenica 23 gennaio 2011

Sette note in nero

14

Una donna inglese è fresca sposa di un ricco possidente in Toscana. Ha poteri paranormali, delle visioni di accadimenti, sin da bambina. In un casolare del marito che vuole ristrutturare scoprirà un cadavere in un muro proprio a seguito di una visione, ma è una visione del passato o di possibili eventi futuri? La salverà un orologio da polso con carillon...

Film importantissimo (pare) per Fulci, amato da Tarantino e con remake di altri. Eppure, in senso buono, potrei liquidarlo brevemente: bello ed intenso; giallo e thriller con sapienti tocchi gore; trama studiatissima a tavolino per i tempi dei colpi di scena; inversioni di rotta su chi e perché è il colpevole precise.

E' stata una visione di puro godimento, senza menate, senza effetti particolari o acrobazie di macchina da presa o di fotografia. Nei film precedenti ho visto di meglio su tutti i fronti, ma ha Qualcosa che forse solo un superesperto di Cinema può spiegare, o un esperto di gialli. Fatto sta che per quel Qualcosa si rimane incollati al video, tesi ed attenti e se si interrompe un attimo la visione è solo per il bisogno di tirare il fiato.

Il più baviano dei film di Fulci sinora visti.
Poche chiacchiere e tanti fatti il mio amato Fulci, come Bava. Questa rece per coerenza la chiudo qui, tranne per qualche frame, le immagini parlano meglio delle parole.


14 commenti:

  1. Un thriller soprannaturale, il primo in Italia, che si ispira o prende spunto dal racconto "Il gatto nero" di Edgar Allan Poe.
    Probabilmente il giallo più intenso di Fucli, che poi virerà verso l'horror ; regia perfetta che tappa anche qualche piccolo buco lasciato qua e la dalla sceneggiatura. Le frequenti zoomate sugli splendidi occhi della protagonista, oltre a scandire la cronologia degli eventi, richiamano in maniera evidente i primi piani dei western di Leone, dilatando l'attesa degli eventi in un crescendo di suspance davvero notevole.
    Fulci si dimostra ancora una volta un grande regista, lontano dal grande successo, ma proprio per questo slegato da vincoli e capace di lasciarci in eredità pellicole che offrono temi e spunti da vero maestro.
    Jennifer O'Neill è semplicemente perfetta, in un ruolo che le permette di "vivere" la storia, come forse solo Cronenberg in "Scanners" seppe nuovamente offrirle.
    Davvero grande la colonna sonora, doverosamente omaggiata da Tarantino in Kill Bill.

    RispondiElimina
  2. nonostante l'orario mattutino, un intervento notevolissimo a completare la rece magar, grazie infinite. :)

    RispondiElimina
  3. ...La città toscana in cui fu girato e ambientato il film è Siena.

    RispondiElimina
  4. capolavoro... come dici è molto schietto nella messa in opera, ma teso come una corda di violino. film da manuale del cinema, bellissimo!

    RispondiElimina
  5. grazie Wilson, provvedo a correggere.

    ciao Frank, pienamente d'accordo con te.

    RispondiElimina
  6. ...Ciao Roby, hai dunque poi "captato" la circolarità Fulciana autocitantesi, dal finale di "Non si sevizia un paperino", all'inizio con il suicidio dalle candide scogliere di Dover, di "Sette note in nero"...? Tant'è che ne furono utilizzate alcune inquadrature scartate al montaggio del finale dal "Paperino", per il risultato finale della sequenza analoga di "L'Emmureè vivànte/Sette note in nero"...
    P.S.: Comunque non è di certo, il primo thriller/giallo parapsicologico-soprannaturale italiano...Sèèèè...Un'esempio penso obbligato e insuperabile per quasi tutti...: l'inizio parapsicologico con Helga Ullman/Macha Mèril al Teatro Règio di Torino in "Profondo rosso"(1975)...?? Dà la stura a tutto il perfetto e incalzante plot del film.

    RispondiElimina
  7. addirittura scene dal paperino... adesso ho capito cosa intendevi! non ci avevo pensato, lo ammetto, però è verissimo.

    RispondiElimina
  8. Ciao Robydick, non conoscevo questo titolo, passare qui da te è scoprire sempre proposte interessanti.

    RispondiElimina
  9. Hai ragione ovviamente Wilson, come dimenticare il folgorante inizio di Profondo rosso....
    però trovo in questo film il tema decisamente più sviluppato, portato a termine, non solo accennato.

    RispondiElimina
  10. L'ultimo frame è preso sul retro del duomo di Siena, fatta la scalinata e attraversando l'arcata che si vede a sinistra, arrivi dritto davanti alla facciata.
    O.s.t. da urlo.
    visto che è girato in Toscana, Fulci non è che ebbe la consulenza esterna del Pacciani?

    RispondiElimina
  11. ahah! guarda, pare che Pacciani e compagni di merende guardassero Fulci e Bava prima di ogni bravata... chissà! :D

    RispondiElimina
  12. Una volta di più: ma come siete tutti bravi! Ed adesso capisco meglio perché mi piacque questo film.

    RispondiElimina