domenica 30 gennaio 2011

Enter the Void

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Film che parla della vita e della morte ambientato a Tokyo. Senza compromessi estetici, in una permanente visione allucinata della città e del mondo, sposando una teoria che proprio da quelle parti e nel buddismo in particolare trova molti credenti: la reincarnazione.

Il plot nella sua essenza è piuttosto semplice. La storia di 2 fratelli occidentali, Oscar e Linda, orfani da quando sono piccoli a causa di un incidente d'auto che ha ucciso entrambi i genitori. Divisi in affidamento a famiglie diverse, si ritroveranno a Tokyo quando Oscar riuscirà a trovare i soldi per far arrivare la sorella. Lui è forte consumatore di droghe sintetiche e si mantiene spacciandole. Lei non troverà di meglio che lavorare in un locale di lap-dance. Hanno un legame forte e particolare, paragonabile a quello dei gemelli.

A causa di una soffiata Oscar verrà beccato dalla polizia e verrà ucciso dalla stessa. Dopo un relativamente breve incipit tutto il film sarà un viaggio nella mente/entità di Oscar con la quale si ripercorrerà l'intera vicenda della sua pur breve esistenza. Con accavallamenti di contesti dovuti ai flashback volutamente non ordinati temporalmente si ricomporrà il puzzle.

Il discorso della reincarnazione viene eviscerato in tutte le sue fasi, chiamiamole cosi.
La prima è nota anche da esperienze di "morte apparente" o anche stati di coma irreversibile poi "tornati" in vita, narrate da credenti di tutte le religioni (ne han scritto libri), la cosiddetta visione della propria vita, proprio come se fosse un film. Si ripercorrono le vicende più significative vissute da protagonisti ma come se si fosse spettatori.
La seconda, che non è distinta dalla prima ma coesiste, è l'esperienza extracorporea. Si vive come entità non fisica, si vede persino il proprio corpo e chi gli è intorno dopo la morte. Qua si va ben oltre! Questa sensazione di vita che "galleggia" sul proprio corpo e su tutto l'ambiente copre quasi l'intera durata del film e mentre Oscar vede quanto avviene a Tokyo proseguono i flashback stimolati dai contesti.
La terza ed ultima che coprirà il lungo finale è il trionfo dell'amore e del sesso che permetterà di nuovo alla vita di Oscar di riacquistare fisicità. Viene mostrata con dovizia di dettaglio fisico ed anche nelle luci eteree e nelle ambientazioni in qualche caso noir sembra quasi un documentario. Può lasciare perplessi, il sesso come piacere puro, compreso quello a pagamento, è mostrato esplicitamente. L'ho trovato eccezionale!

Quello che più colpisce del film è decisamente la modalità espositiva estremamente allucinata, come detto. La macchina da presa è una costante presenza mistica ed ha dei movimenti curvilinei in tutte le direzioni continui, spesso con lunghi piani sequenza. Nella prima parte corrisponde agli occhi di Oscar, poi diventerà visore esterno e sempre di Oscar si tratterà che vola senza limiti di spazio-tempo. Insomma la mdp è lui, prima fisicamente poi come entità latente.

Fotografia estremamente psichedelica, suoni ovattati e con eco paragonabili a quelli dei sogni, il film è un intero viaggio, lunghissimo (155'), nel mistico senza soluzione di continuità tra il breve momento di Oscar in vita e tutto quanto illustrato successivamente alla sua morte. E' un po' come se quel destino fosse partito con l'incidente d'auto in modo ineluttabile. La condizione mentale causata dai potenti allucinogeni è quasi indistinguibile, ma si può fare anche un'altra ipotesi, e cioè che nello stato di morte di Oscar semplicemente la sua condizione vitale da vivo prosegue tale e quale, proprio come le teorie buddiste del Karma propongono, con la sola differenza che da morto ormai diventi semplicemente spettatore, acquisti consapevolezza dell'essenza del tuo "essere" e del tuo "essere stato", della quale nulla rimarrà nella tua memoria al momento della rinascita (si potrebbe parlare a questo punto anche della metempsicosi, ma esula da questo film).

Lunghissimo come detto, con un effetto ipnotico turbativo e sconvolgente per lo spettatore, da mandar giù d'un fiato! Fantastico e fantascientifico nella vita che non si può conoscere, in quella che nessuna esperienza può raccontare. Interamente concentrato nella estetica ed a manovrare fino al giroscopico una macchina da presa che incanta, la sceneggiatura si perde qualche pezzo qua e là, alcune sequenzialità della storia non sono chiare del tutto ma credo non sia importantissimo. Il film infatti nei flashback non si pone lo scopo di raccontare qualcosa a mio parere, ma di ricercare le cause, i momenti chiave che hanno inciso nella vita di Oscar che, e soprattutto, le cause (karma) che l'hanno determinata e formata.

Nei miei Cult senza alcun dubbio. Coraggioso come certi film visionari degli anni 70, veramente imperdibile!



39 commenti:

  1. .L'ho visto ieri, nella versione longue di 2hr. & 35', ho comprato il dvd francese della Wid Side a due dischi Editìon Collector con in più la versione cinematografica di 2hr & 19', stranissima stà cosa te ne stavo proprio per parlare già ieri poi non ho potuto per mancanza di tempo...

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  2. ...Sai quanto mi piace il pazzoide dedito alle orge ogni fine settimana Gaspar Noè, se n'è parlato a lungo da queste parti, anche in merito a "Irrevèrsible" e "Soule contre tòus (Solo contro tutti) " -il suo primo film con Phillippe Nahòn e ancora oggi il migliore- ma "Enter the Void" non posso nascondermi che un poco mi ha deluso -non troppo sia chiaro- ma c'è stata una evidente discrasia tra ciò che lo ammantava come esaltata fama critica e pubblicistica (addirittura "Chef-d'ouvre pour la decennie qui commence" secondo Liberation, "L'Un des defis technologiques les plus fous jamais tentes" su L'Ecran Fantastique,"Cet auteur brillant merite le total respect" da 20 Minutes, tutte prese dal retro del dvd francese su menzionato della Wild Side, e addirittura, per la potenza visuale e la visionarietà fantasmagorica "Il 2001:Odissea nello spazio della carriera di Gaspar Noè"...), sarà ma in questo caso mi sembra tutto un poco esagerato e troppo caricato di tirato entusiasmo...

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  3. ...Poi i film di Noè sono certamente sempre bellissimi da vedere quando uno sta sopra o sotto, ai piani alti o ai piani bassi entrando dalla porta principale o pure dal retro, ma comunque in attività sessuale, se uno non chiava da tempo non sono altrettanto piacevoli da dover "subire".

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  4. me lo cerco subito ma subito grazie della dritta

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  5. e con questo, per me, Noé ha firmato il capolavoro della sua carriera e ha filmato l'infilmabile: la vita e la morte!
    in assoluto tra i miei cult personali di sempre e tra le opere migliori di inizio millennio!

    di Noé mi ero già innamorato tempo addietro, ma con Enter the Void ha superato qualsiasi mia aspettativa: è semplicemente spettacolare, una delle esperienze più straordinarie mai messe su pellicola.

    soltanto una cosa: secondo me, non si tratta di re-incarnazione (come il finale può lasciare a intendere) ma semplicemente di un trip dovuto alle droghe nei brevi momenti prima di morire: quindi non penso che Oscar, alla fine, si reincarni. ma, il bello dei film è questo, che ognuno ci può vedere quello che vuole :)

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  6. Sono d'accordo con voi.
    Il film è abbastanza lisergico da consentire un accostamento a certe pellicole anni '70.
    E poi è vero...lascia aperta la porta a molte interpretazioni.
    il regista è uno dei miei preferiti da sempre ("Irreversible" con la coppia Bellucci-Cassel è strepitoso), il suo cinema mi ricorda in qualche modo Kubrick.

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  7. Un film visivamente incredibile, ed un'esperienza unica nel suo genere.
    Non avrei mai immaginato di poter vivere così da vicino la morte attraverso un film.
    Incredibile davvero.

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  8. ahahah! wilson, il tuo ultimo commento m'ha fatto troppo ridere! :D (e pure piangere, ma cambio argomento immediatamente...)
    l'ho messo nei Cult, è indubbiamente un'opera estrema e fuori dalle righe. Capolavoro mi pareva eccessivo... film cmq eccezionale, coraggioso, e i francesi da cui distiamo poco mi paiono lontani anni luce, i soli a star dietro in termini di originalità e spettacolarità ad americani ed asiatici, occorre tristemente ammetterlo. anche dall'est europeo arrivano certe robe...

    brazzz, ti piacerà, vedrai!

    einzige, magar: sì, è certamente interpretabile, però la reincarnazione viene anche esplicitamente citata dall'amico di Oscar, ora non ricordo come si chiama, quel libro dei morti in qualche modo parla di quello.

    ciao MrFord. mi pare proprio che, con sfumature diverse, mette d'accordo tutti questo film.

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  9. questo l'ho scoperto su un sito che neanche ricordo che aveva fatto la topqualcosa delle locandine dei film targati 2010. mi ha colpito subito, tant'è che è già pronto per la visione, devo solo aspettare il momento giusto :P poi ti dico.

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  10. ah nick, questo è roba per te! a confronto della musica che ascolti sarà una passeggiata :)

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  11. Ma io non volevo mica fatte ride...Anzi..Scherzo..(?) Beato te comunque invece che sei sposato...Anche "Enter the Void" secondo le intenzioni di Noè voleva essere un film sulla solitudine, che è comunque uno dei suoi temi cardine, basta andare a rivedersi i primi film con il personaggio del macellaio Philippe Nahòn, come "Carne"(cortometraggio)('97, e il già citato esordio portentoso di "Seul contre tous"('98), per essere soli però tutti questi personaggi fanno un pò troppo sesso, il quale non è che si trovi così facilmente e pratichi se non molto diradatamente, non di certo come nei suoi film, in una società di rapporti asimmetrici e diseguali come questa,a macchie "rapsodiche", anzi...
    Certo forse essendo e chiamandosi Gaspar Noè...
    Comunque, il film visivamente e sonoramente è molto bello e ambizioso (splendido e scioccante l'incidente automobilistico in cui periscono i genitori, e il passggio improvviso dal cielo sopra Tokio all'interno del Boeing 747 tra i passeggeri e alla possibile "trasmigrazione" in un bambino coi genitori allattato dalla mamma ,semmai mi aspettavo appunto un poco di più dalla collaborazione -come per "Irrevèrsible" di Thomas Bangalter (Daft Punk e Stardust)-anche se qui è accreditato per gli "effetti sonori" "lynchiani" o "alla Von Trier" più che per una vera e propria o.s.t., che difatti non c'è.

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  12. ..Thomas Bangalter insieme ovviamente a Guy De Homem-Christo (Daft Punk),dopo lo splendido "Interstella 5555"(2003) realizzato con la collaborazione all'animazione nientedimeno che di Leiji Matsumoto, hanno realizzato oltre che l'ultima famosissima e già di estremo e meritato culto, o.s.t. di "Tron Legacy", (sicuramente una delle dieci più innovative ed entusiasmanti dell'intera decade, hanno contribuito da co-autori alla pari del geniaccio esordiente Joseph Kosinski a imprimere la riuscita del capolavoro quale è,a "Tron Legacy"), dicevo hanno anche diretto un "film"(è qualcosa di più e anche di diverso, probabilmente)di appena poco più di 1hr. e 10', "Electroma"(2007), guardatelo per chi ancora non l'ha visto, perchè è una delle esperienze -come si è speso di dire e si sta scrivendo dappertutto, appunto per "Enter the Void"- sia visivamente che sonoramente -c'è sempre tantissima musica dei '70 e degli '80 portentosa, ma non quella del mitico duo parigino- più enormi dicevo, degli ultimi anni,un vero capolavoro che ti cattura con apporti geniali e ti meraviglia come oggi quasi nessuno -e tanto più se esordienti- è riuscito a fare negli ultimi anni.
    Da vedere assolutamente anche per la profondità esistenziale che riesce a infondere a quel che sono poi due robot protagonisti, alter-ego dei sempre celati Daft Punk con i loro meravigliosi cyber caschi (ispirati da quelli famosi dei vigili del fuoco francesi), alla disperata e impossibile ricerca di un'identità e un'essenza umana e corporale,fisica,di una vera faccia dalle sembianze umane, così ben consapevole nella sua restituzione figurativa che riesce quasi a trasmettere un -seppur molto "estetizzato/nte"-, vero disagio soffocato e angosciante.

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  13. Stupendo! Anch'io preferisco considerare la fine come una reincarnazione, ma in effetti può essere vista in modi diversi. Per me è davvero un capolavoro. :)

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  14. grande film
    più che una semplice visione, una vera experience

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  15. un caro Ciao a marco e moderatamente ottimista (certo che hai un nick proprio "tascabile", ahah!)

    wilson... cito "Beato te comunque invece che sei sposato", e poi dici che non vuoi farmi ridere! :D
    per carità, ho 3 figli, ne sono felice, ma qua si parlava di sesso, e... ci siamo capiti.
    è il primo di Noé che vedo e a quanto capisco non dovrà essere l'ultimo.

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  16. wow...lo devo vedere...l'avevo scaricato ma ho letto che era davvero pesante, oltre che infinito...ma la recensione e i frames mi hanno convinto...

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  17. ueh, questo me lo vedo di sicuro. Voglio vedere se è simile alla mia esperienza extracorporea gassosa da overdose di polpettone.

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  18. vai francesco! merita. lungo è lungo eh!

    harmo, più che tua, l'esperienza temo sia da oltretomba e per chi ti sta intorno, ahah! spero accompagnato da fagioli all'uccelletto...

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  19. premesso che io non capisco come potrei entrare nel corpo di una gallina, ne ho una che delle volte mi guarda come una mia ex (viva), allora mi dico i casi sono uno, io prima ero un pollo...
    o la mia ex aveva una vita da gallina prima, oppure aveva un ex morto. io ste cose non riesco mai a seguirle. Storie di avi e avicoli sono per me tabù.

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  20. con me, a Pero, lavorava un certo Rotunno, poi andò da qualche altra parte e non so se sia ancora vivo o morto, però di tanto in tanto me lo sogno in magazzino che non mi vuole dare i materiali. Tu dici che in base al film, può essere un caso di reincarnazione?

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  21. ahahah! avi e avicoli... da oscar!
    sai che mio padre aveva uno zio a Pero? con relativi figli ecc..., io però ne ho perso le tracce. credo sia più un banale caso di lontana parentela, molto più semplice :)

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  22. A me invece dicono sempre Sscendi da quel cazzo di Pero... però mi sa che non è lo stesso posto... azz, come sono in ritardo, è già domani, già finito il compleanno... Però 'sto film dev'essere un gran bel trip, azzeccatissima la parola "viaggio" che hai usato verso la fine della rece... :D

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  23. auguri ancora Nicola! no, non è lo stesso Pero :D
    ti piacerà di sicuro, e ti verrà in mente un altro libro e film d'un gran tossico, ora che ci penso...

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  24. ragazzi, se vi servono in fondo alla rece ho messo il link ai sottotitoli.

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  25. Quella ditta era a San Donato, poi si trasferì a Pero con tanta gente al seguito. Per me c'è un sottile filo rosso o grigio tangenziale che ci accomuna.

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  26. penso più al grigio.... :)
    guarda, non verifico da un po', ma a San Donato fino a qualche anno fa eravamo la sola famiglia con quel cognome.... mha !?

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  27. un'opera monumentale, delirante e psichedelica: bisogna esser pazzi per vederlo e ancor più per volerlo rivedere! Del resto avevo già sperimentato con il suo lungo Irreversible. Ho sempre pensato che i veri protagonisti di questo e altri film simili sono gli spettatori: la sensazione esatta di entrare nella vicenda o di riprenderla. Colossale. ;)

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  28. milena, ma com'è che ti eri persa questa rece? mi sa che eri in trasferta lavorativa :)
    sì, anche per come lavora la mdp, qua si vuole che lo spettatori entri nel film, dici una verità indiscutibile

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  29. naturalmente il colossale era rivolto a Enter the void non alla .... di Irreversible con o senza la bellucci 666)

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  30. bello.
    bello perchè sono ancora qua che ci penso e che non ci ho capito un cazzo. bello perchè scopano tanto. bello perchè mi ha trasformato lo schermo in uno screensaver di winamp. bello perchè certe riprese mi ribaltavano. bello per i colori. bello perchè lascia qualcosa. bello perchè le due ore e mezza sono volate. bello perchè è come kubrick sotto acido.
    ma soprattutto bello perchè ha i migliori titoli di coda (di testa?) DI SEMPRE.

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  31. insomma, mi pare ti sia piaciuto caro dr.nick, ahah! kubrick sotto acido... oh son tutti "belli" i paragoni, ma questo è proprio... :D

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  32. Gaspar Noè è uno dei miei registi preferiti, perché è folle e visionario. Dopo aver visto (e amato) Irreversible non mi perderò Enter the Void. In più ho letto che su www.ownair.it è possibile vedere la versione integrale (e in lingua originale) che sicuramente non passeranno al cinema.

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  33. ciao Julia! be', ti piacerà. ad ogni modo la versione in v.o. ed integrale è disponibile anche "nei soliti canali", a prescindere dal sito che indichi, ed è proprio quella che ho visto ;-)

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  34. Appena finito di vedere,film acidissimo e visionario,ma kubrick è un'altra cosa...Comunque,mi sa che recupererò gli altri film di 'sto Noè.

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  35. ciao "anonimo"! ok, Kubrick è un pianeta a parte nel Cinema, su questo... ma Noé merita ;-)

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  36. Bhe,indubbiamente il film mi ha colpito(tant'è che ci sto ancora pensando),tuttavia,non so,è come se percepissi la mancanza di una figura centrale,di un protagonista,anche se forse,nelle intenzioni,di Noè il protagonista è lo spettatore,almeno credo.

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  37. Sontuoso.
    Quasi quanto banale e presuntuoso. Inutilmente didascalico, aggiungerei.
    Prevedibile. Un giocattolone che può entusiasmare solo un idiota.
    Cosa sarebbe? Psiconautica da kindergarten?
    Gaspar Noè è uno per cui la visionarietà sono quatrantaquattro neon, interminabili pianosequenza rotolanti, caleidoscopi in c.g.i. sull'obbiettivo e la mdp che plana come una pulce (psichedelica?) da un punto all'altro dell'inquadratura!
    Il tutto con contorno di atmosfere finto/morbose, fra un pezzotto di Alex Grey e il Gondry meno ispirato.
    Ridicolo.
    L'Ineffabile beato che riesce a suggerirlo...
    Alla fine di certe cose chi sa, sa. E chi non sa sicuramente non ci arriva con un film (come questo!).
    La confezione è impeccabile.
    Ma il tutto è al servizio di una dinamica(?) narrativa che al decimo minuto stanca. Figuriamoci per DUE-ORE-E-QUARANTUNO!
    Non so come qualcuno abbia anche solo potuto avvicinarlo a Lynch.
    Insomma: bocciatissimo.
    Alcuni degli elogi sperticati che ho letto in giro mi lasciano di stucco. +__*

    Domenico Marchettini

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  38. Errata corrige: "L'Ineffabile beato CHI riesce a suggerirlo..."
    p.s.
    Giusto per puntualizzare, onde fugare qualsivoglia fraintendimento.
    Il mio dare dell'idiota agli entusiasti di questo gran pasticcio fluorescente si riferisce esclusivamente a chi lo osanna quale ineguagliabile "esperienza" meta-cinematografica.
    Di certo non a chi, come il recensore, lo giudica comunque una pellicola meritevole di considerazione (se non altro per le innegabili qualità visive che possiede). Un "cult" per l'appunto.
    A chi l'"Esperienza" la cerca davvero, consiglio "Satantango".
    Quelle sì che sono ore (e neanche poche) spese bene davanti al video.

    D.M.

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  39. caro Domenico, non ho pensato nemmeno per un secondo che mi davi dell'idiota :)
    scusami... giornataccia al lavoro. pensavo di rinviare la risposta a stasera. poi però ora ho letto che citi un'opera unica, e quindi: http://robydickfilms.blogspot.com/2010/07/satantango.html

    e rilancio con questo: http://robydickfilms.blogspot.com/2010/06/kinetta.html

    ciao e scusa la brevità. sul tuo giudizio precedente non ho poi nulla in particolare da dire. ne prendo atto :)

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