venerdì 7 gennaio 2011

Ultimo tango a Zagarol

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Era un periodo in cui la coppia Franco Franchi-Ciccio Ingrassia parodiava tutti i film più famosi. Anche questo film appartiene al filone, parodia più che godibile del "capolavoro" (secondo qualcuno) di Bertolucci, col particolare che c'è il solo Franco Franchi, in un'interpretazione che non si può credere!

Cosa accomuna questo al film ambientato a Parigi? Be', sostanzialmente l'insulsa trama (inutile parlarne) che non significa un beato ciuffolo. Differenze principali? Anzitutto i 2 attori protagonisti, in primis Franco Franchi, personaggio che qua ed anche in altri film che recensirò dimostra un potenziale drammatico che poteva essere meglio sfruttato dai registi del tempo, meno tenebroso ma enormemente più in forma dell'imbolsito Marlon Brando; poi quella gran foca di Martine Beswick che nulla ha da invidiare, in tutti i sensi, a Maria Schneider.

Questo film almeno fa ridere! E in modo molto particolare, infatti l'ho messo tra le commedie e i Cult non tra i Trash come avevo preventivato. Tutta la trama è complementarizzata, ogni personaggio ribaltato o ridicolizzato. Si ride, ci sono situazioni estremamente comiche, ma il protagonista mantiene fissa una maschera seria, dopotutto è in una condizione di disperazione totale, maltrattato da tutti, compresa la sconosciuta amante. E' una disperazione vera, seria, dovuta a fattori oggettivi, non come la inutile, decadente e sboccabile segoparanoia di "quell'altro"; e il finale... perfetto!

Come detto, tra i miei Cult!
La "meraviglia" di bertolucci si può vedere in senso propedeutico, anzi mi tocca persino dire che per apprezzare meglio questo è quasi necessario sorbirselo; io l'ho visto 2 volte in passato ed alla seconda ho litigato cogli amici che mi costrinsero a farlo, ma tant'è, mi sono goduto Ultimo Tango a Zagarol!
Pensate che esagero? Sono in ottima compagnia, ho scoperto su wiki: "Il film riscosse, a sorpresa, un certo successo anche da parte del pubblico colto: provocatoriamente Goffredo Fofi affermò di preferire il film di Cicero all'originale parodiato, opinione condivisa da Francis Ford Coppola, che ne acquistò i diritti per il mercato americano.".


29 commenti:

  1. Quanti ricordi, con Franco e Ciccio! Erano l'ingrediente principale del cinemino della parrocchia del dopo ketekismo (insieme ai vecchi western con l'eroe che "salva la ragazza" e poi si baciano ma senza lingua), quand'ero bambino. In quel cinema diventai pure proiezionista in giovanissima età (14 anni o 15, gratis ovviamente), ma la qualità del proiettore e delle pellicole era così scarsa che c'era sempre il rischio di beccarsi degli insulti dalla platea: voce che andava via, film che s'interrompeva ecc.
    Una volta io e un mio amico ci accorgemmo che, nel riavvolgere la pellicola continuando a proiettarla e senza togliere l'audio, ci si poteva gustare un nuovo film pieno di pazzi imbecilli che camminavano all'indietro e parlavano in bulgaro... Una delle cose più divertenti di tutta la mia vita :-))))

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  2. bel recupero. le domeniche al cinema, certo. c'era un cinema davanti casa mia e dai sei anni in su ho visto di tutto, anche i vietati! non proprio visioni da oratorio come dice zio scriba. ora quel cinema è diventato la sede del pd locale, che vuoi, siamo in toscana

    stay f*** (non è un'offesa, è per restare in tema)

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  3. questo mi manca, anche se mi ricorda un'altra parodia di franchi che mi era piaciuta molto, "farfallon" (certo, si rifà a un film di un altro livello...).
    anche per me il cinemino dell'oratorio era un must. un ricordo divertente, quando arrivò un film quasi nuovo, Bluff, con Celentano. discreto imbarazzo quando in una scena si vedevano le tette di Corinne Clery...ho pensato: o sto oratorio è avantissimo, o si sono sbagliati (mi sa più la seconda) :)

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  4. zio, non dirmi che avete proiettato questo film all'oratorio, vi avrebbero scomunicato, ahah!
    quando un racconto sulle domeniche al cinema?

    grazie eustaki, dipendesse da me starei f*** da da mane a sera :D

    ahahah! grazie unwise, non conoscevo farfallon, mi fa ridere solo dal titolo!
    obbligatorio, e arriverà, ci sarà l'esorciccio...

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  5. grande roby! anche un mio piccolo cult personale!
    Franchi è semplicemente strepitoso, misurato, simpaticissimo. la trovata della Valeri giornalista-sciacallo e dell'amante della moglie sono tra le cose migliori. (per non parlare dei titoli di testa con annessa canzoncina!)
    aspetto L'Esorciccio, altro piccolo cult :)

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  6. No, questo non lo proiettammo, era solo un'associazione di idee... :D
    Però hai ragione: prima o poi dovrò farmi ispirare anche da quei ricordi (del sabato pomeriggio) al cinemino parrocchiale...

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  7. il cinemino parrocchiale mi manca come esperienza...io di notte a 12-13 anni mi svegliavo e mi guardavo la TV...ricordo visioni mitiche come Polyester di John Waters, Non aprite quella porta 2, Querelle de Brest, Salò...sarà per quello che vedo e recensisco film che in Italia praticamente nessuno conosce...tra l'altro ricordo le maratone notturne su tele San Marino di porno e horror intervallati...che tempi!

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  8. einzige, ho cercato la "canzoncina" su youtube, cantata dallo stesso Franchi, ma nisba...

    zio, allora avremo presto un "sabato del cinematografo"? bene! :)

    zone, io i porno solo su telereporter, prima che venne fuori il cuoricini ammanettato e la scritta "abbiamo le mani legate"... peccato :P

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  9. film di grande classe darko, vedrai ;-)

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  10. Franco e Ciccio sono incredibili!!!
    Questo film un cult
    un saluto

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  11. okay roby, dopo gli ultimi due post il tuo blog sta perdendo un pochino di credibilità eheheh :D

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  12. ahah! è vero marco, sono in caduta libera... ma a un metro dal suolo saprò risollevarmi :D

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  13. ciao ernest, scusa...
    ricambio il saluto :)

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  14. Eccoci qui, a commentare un film che solo ai più distratti può sembrare banale.
    Il genere parodia non ha mai riscosso la mia stima, ma in questo caso bisogna fare un eccezione. L'utilizzo del notevole Franco Franchi trasforma il film da semplice pantomima a qualcosa di più culturalmente intrigante. La sua sua mimica aderisce con incongrua tragicità alla vicenda. E' come se il film fosse un'appendice del più illustre prodotto che in qualche modo sbeffeggia, una propaggine che si lega quasi indissolubilmente all'opera di Bertolucci mostrandone il lato grottesco.
    Un film da rivalutare ed un artista che, come giustamente fatto notare, avrebbe meritato maggiore attenzione da parte della cinematografia
    "più colta". Però la storia del cinema è piena di casi simili, basti citare il grande Totò, percui è inutile ormai continuare a battere questo dolente tasto.
    Per quanto riguarda la critica, ....be lì andrei con i piedi di piombo. Ho ben presente la recensione di Fofi, e devo dire che non è per nulla pertinente. Elogiare l'opera in questione è un conto, preferirla al film di Bertolucci un altro. Ma d'altra parte Goffredo era cosi; imbevuto di "controcultura" (fatto comune all'epoca) scriveva recensioni per rendersi in parte protagonista dell'opera. Ho sempre pensato che scriveva i suoi articoli per far parlare il pubblico più della sua recensione che dell'opera in questione...Ripeto all'epoca non era un fatto inusuale, e Riccardo Bertoncelli cavalcava la stessa onda nelle sue recensioni musicali...
    Comunque, tornando al film, un'opera che si lega perfettamente al periodo, nella quale per inciso la chiave di lettura più complessa è quella che riguarda l'incomunicabilità. Il tema tanto caro al primo Antonioni, ripreso alla grande da Bertolucci, che ci aggiunse l'ingrediente principale dei '70 : la trasgressione.
    Complimenti...bel post

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  15. grazie magar, con un tuo commento generoso e competente anche oggi hai risollevato le sorti di una rece con una componente "cattiva", eheh... non so che farci però, il film di bertolucci veramente mi è insopportabile e non è il solo fatto da lui, pazienza, non è un grande guaio :)

    p.s.: domani parlo malissimo di timburton (e non è la prima volta). spero tu sia ancora disponibile, ahah! scherzo... ciao

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  16. Bravo,bravissimo Robydick, mooolto meglio, da sempre d'accordo con Goffredo Fofi, del segone pseudointellettualoide ma solo molto concretamente "OVER THE TOP-A" per parafrasare uno (s)cult dell'infanzia per molti stalloniana, "Ultimo tango a Parigi" di Bernardo Bertolucciola,da sempre, anche per me, l'ultimo tango lo balleremmo solo con Franco Franchi. (e Martine Beswick).

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  17. oh Wilson, mi rincuora il tuo parere su quello di parigi, mi sentivo un po' solo :)

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  18. Hai ragione, tu e Fofi, è questo il vero capolavoro, non quella ciofeca inguardabile di Bertolucci. Ma poi, si è mai visto uno chiavare sempre con i pantaloni addosso?
    Approvo l'uso del burro, sul pane, altrimenti da spalmare delicatamente sulla margherita a fine serata, dove il cunnilingus può ricordare il sapore del burro aromatizzato all'acciuga.
    Comunque, anche questo visto grazie al mio guru Enrico Ghezzi.

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  19. ahahah! ennesima ricetta di cunnilingus dall'esperto harmonica! non male, ma il baccalà alla livornese rimane inarrivabile... :D
    ennesimo chapeau a Ghezzi

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  20. Non l'ho mai visto, purtroppo (ma io, a differenza di tutti i commneti, sono un grande appassionato di "Ultimo Tango a Parigi", lo devo dire per onestà intelletuale). Franco Franchi, lessi in un'intervista, non serbava un buon ricordo del set, ma ciò non signifca nulla sulla riuscita finale. Spero di recuperarlo, poi ti dirò ...

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  21. alli, vai tranqui si scarica facilmente ;-)
    a onor del vero non tutti i commenti sono sfavorevoli a bertolucci, solo io, Winston e Harmo, oltre ai citati Fofi e F.F.Coppola.

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  22. ..."Ultimo tango a Parigi" come quasi tutti i film di Frocheyenne Bertolucciola è penicioso, e nel suo illimitato autoindulgentismo intellettuale, tanto ha fatto male a certo cinema "autoriale"italiano, dalla seconda metà degli anni'70 ad oggi. Di lui ormai salveri sotanto l'indiscutibile "Il conformista"('70) e "La Strategia del ragno"con Giulio Brogi tratto dal racconto di quel genio massimo che fu Borgès...E per certi aspetti, quasi tuuti ascrivibili e merito di Ugo Tognazzi, che proprio con questo film venne premiato come Miglioe Attore al Festival di Cannes, "La Tragedia di un uomo ridicolo"('81).
    Nemmeno lo stesso "Novecento Atto I° e Atto II°"che tanto mi piaceva da bimbetto, non essendo Onan Frocheyenne Bertolucciola, appena scoprì il profondamente illimitato e ingiusto A.D.C.G.P.T.(Authoritarial and Dictatorial Cruel Greatest Power of the Topa),- a parte il fatto che evito con cura da almeno un ventennio, da "La Camomilla nel deserto". compreso "Io Straballo da sola" e ovviamente il'68 visto dai vari 69 di "The Dreamers"semplicemente, pretenziosamente, il più irritante degli insulti-che ripeto, lo stesso "Novecento" quando compresi la prospettiva angosciosa di volerci far vedere nientedimeno che la Storia, quella con la "S" veramente maiuscola declinata nelle Lotte operaie contadine comuniste nella Culla Rossa di Terra d'Emilia,e poi l'avvento reazionario del Fascismo, il ventennio, la WWII, la Lotta di Liberazione Partigiana, sempre e immancabilmente, ossessivamente, da sopra sotto, destra e sinistra, attraverso, decine di vulve aperte,l'ho mandato francamente, cordialmente, e definitivamente, a cagare.
    P.S.:Robydick, dato che proprio la prossima settimana si approssima il trentennale esatto della prima proiezione londinese di "Chariots of Fire-Momenti di Gloria"('81) di Hugh Hudson, uno dei capolavori estetici e formali cardine dell'espressività cinematografica britannica anni'80 con l'immortale o.s.t. di Vangelis e la sequenza dei titoli di testa fra le dieci più belle mai realizzate, giustamente anche premiato con una pioggia di Oscar nelle Categorie più importanti, che ne diresti di una prossima immancabile, eletta, recensione...?

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  23. ...Scusa i vari errori ortografici, la solita maledetta fretta...

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  24. ahahah! e poi sono io quello che non ci va leggero con certi... leggi qua Wilson, 3 anni e passa fa, cosa scrissi di novecento: http://robydickfilms.blogspot.com/2007/09/novecento.html

    eccellentissima proposta quella di Momenti di Gloria, corro ad approvvigionarmi...

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  25. Concordo in pieno con tutti coloro che hanno rispetto e ammirazione per questo bellissimo prodotto. Un film di serie A, degnissimo rappresentante di tutta la migliore intelligenza degli irripetibili anni '70.

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  26. ciao Anonimo, peccato non poterti salutare almeno per nome, ma grazie per il commento

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  27. Ma come mai nessuno si ricorda di Nicola Arigliano, che nel film interpretava l'ambiguo vicino di casa di Franco Franchi?

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  28. hai ragione Arturo, hai posto rimedio alla mancanza. ;-)
    ciao!

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