giovedì 25 ottobre 2012

Killer Joe

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Mai assaggiato un omicidio così buono.”.
Disponibile per il noleggio. Si applicano termini e condizioni.”.
Frasi di lancio originali del film.

La filmografia del celebre regista William Friedkin è davvero eccezionale. E' da principianti della cinefilia solo ricordarla, naturalmente, l'imbarazzo è solamente nella scelta, fra classici come “Il Braccio violento della legge” (The French Connection)(1971) e “L'Esorcista” (The Exorcist) (1973), mentre il più esperto e veramente ossessionato cinefilo non potrebbe che snocciolare adorante titoli come “Il Salario della paura” (Sorcerer/Wages of Fear) (1977),Cruising” (1980) , Vivere e morire a Los Angeles” (To Live and Die in L.A.) (1985), fino ai minori e più recenti, ma non meno dettati dalle ossessioni del regista e appassionati “Basta vincere” (Blue Chips) (1994), Regole d'onore” (Rules of Engagement) (2000) e Bug” (2006); - i completisti veramente preparati non possono esimersi dal citare anche “Festa per il compleanno del caro amico Harold”(The Boys in the Band) (1970), “Pollice da scasso”(The Brink's Job)(1978), Rampage -Assassinio senza colpa?” (1987-1992), eThe Hunted -La Preda” (2003). L'unico titolo sul quale non è stata ancora applicata una giusta attenzione è l'horror invero un poco anodino e forse solitario titolo veramente “minore” della filmografia friedkiniana (assieme a “L'Affare del secolo” [Deal of the Century] [1983]) ovvero “L'Albero del male”(The Guardian), all'epoca (1990) difeso solamente dal buon Franco La Polla. Come e d'altronde, non amare i singoli film di colui che è stato e ci dimostra ancora di essere uno dei più grandi registi della contemporaneità per almeno due decadi riconfermatosi con questo suo ultimo grandissimo film, e senza poter negare che, nel loro insieme, le sue opere rappresentano un narratore estremamente eclettico. La maggior parte dei registi trova chi prima chi dopo un ambito proprio ma più o meno dalla narrazione confortevole (come Oliver Stone dimostra con il suo attuale “Le Belve” [Savages]) e lì vi si adagiano. Ragazzi di 76 anni come William Friedkin ci gratificano come spettatori del loro provato piacere a sperimentare ed osare cose ancora diverse.

Tutto questo è solo per mettere semplicemente in chiaro purtroppo inevitabilmente in modo arido rispetto allo splendore noir di questo suo film, che con questa fatica Mr. Friedkin ha istituito ad onore del recensore l'ennesimo tipo di genere e filone mai da lui prima affrontato. Killer Joe” è qualcosa che egli non ha mai fatto prima, e forse nessun altro. Sulla base del lavoro teatrale di Tracy Letts (i due avevano già realizzato insieme il kammerspiele ossessivo e schizofrenico “Bug” nel 2006), “Killer Joe” è uno di quei oramai rarissimi film che ti colpisce dallo schermo come il pugno sudato dell'agghiacciante Matthew McConaughey/Killer Joe nel finale, ma anche come figlio bastardo di Raymond Chandler, Quentin Tarantino e dei fratelli Coen. (In un certo senso, la trama e la presentazione di Killer Joe” si sentono un po' come una versione empia e terribile di quelle analoghe in “Arizona Junior” e “Fargo”, e ovviamente è un complimento data la cristallina riuscita dei titoli citati.) Una commedia tagliente e davvero mooolto dark, un thriller contorto, e ancora più contorto nell'immoralità del racconto e di ognuno dei personaggi,Killer Joe” è uno dei film più sfacciati, imprevedibili e audaci sicuramente almeno per quest'anno, ma questi aggettivi non significano neppure più di tanto se il film non fosse stato anche così oscuramente e costantemente divertente.

La trama è meravigliosamente folle: volendo intascare i 50'000$ d'assicurazione sulla vita a favore della figlia, Chris (Emile Hirsch) e suo padre Ansel (Thomas Haden Church), assoldano un assassino professionista (Matthew McConaughey), che è anche un poliziotto, per uccidere la madre di Chris ed ex-moglie di Ansel ma purtroppo la moglie attuale di Ansel ovvero Sharla (Gina Gershon) farà uno sporco doppio gioco e la sorella di Chris, Dottie (Juno Temple), prenderà centralmente parte senza volere allo squallido piano e non causando carenza di problemi per i subdoli maschi protagonisti. Praticamente ogni personaggio, oltre e a parte "Killer Joe" (l'assassino), è un manifesto su due gambe di scarsa intelligenza e ambizioni penosamente piccole, ma Letts e Friedkin non li dipingono come semplici “White trash” di quelli che vivono nei parchi roulotte ecc. Insomma, anche all'interno dello sporco mondo, sudato, e conchiuso di “Killer Joe”, c'è ancora un codice distinto di semi-morale tra i suoi squallidi abitanti.
Ironia della sorte Friedkin confeziona un film che un momento è quasi di stampo letterario da “kammerspiel”e scandalosamente (quasi ironicamente) violento in altri momenti subitanei, “Killer Joe” è un esempio realmente spesso scioccante e casualmente crudele di narrazione neo-noir, e se si tratta di personaggi abietti, meschini e spregevoli che per primi sono così disegnati e tratteggiati, è il loro comportamento ad essere stranamente affascinante e che bene ci illustra l'intelligenza della scrittura di Tracy Letts : in pratica, non c'è bisogno di scrivere o di rispettare una serie di personaggi e del relazionarsi con loro, da lettori o spettatori tutti gli attori di cui sopra si immergono, e vengono immersi con gioia e grande mimesi professionale in questo pantano immorale di omicidio e delle sue varie complicazioni, e i realizzatori (“grazie al Dio delle buone sceneggiature”) non sentono mai la necessità di spiegare o chiedere scusa per il codice chiaramente contorto dei loro personaggi e della loro moralità. Questo non è un film che prende in giro i “White trash” che abitano nei parcheggi per roulotte, o per il cui eccesso e i suoi effetti semplicemente scende sopra una storia folle e criminale in una parte del Texas; che qui aggiunge un sacco di sapore regionale per una storia già di per sé contorta incentrata su spietati criminali seppur di piccolo cabotaggio..

Killer Joe” vanta difatti anche un pedigree piuttosto impressionante per un film indie "Sporco e a basso costo". La rilevante colonna sonora di Tyler Bates aggiunge molto ad un film potenzialmente “teatrale” e altrimenti come fu “Bug”, piuttosto prosciugato dalla musica, la fotografia di Caleb Deschanel mantiene il film sempre bello da guardarsi nel suo stile dai colori brillanti e liquidi, e un poco granulosi, mentre il montaggio di Darrin Navarro è l'arma segreta del film.
Perfettamente in mimesi con il personaggio assoluto della sua carriera, si cala in un lavoro davvero eccellente Matthew McConaughey nel tour de force interpretativo di Killer Joe, Famiglia, Tempio Chiesa o quel che sia sono qui radunati nuovamente insieme eppure completamente imprevedibilmente per un risultato fatto anche di cosce di pollo fritto del sud(ne vedremo tutta la loro importanza) nel trarre da un presunto fatto di cronaca vera quel che è riuscito, in qualche modo, come uno dei film più originali dell'anno.

Festival di Venezia Anno 2011 Ha Vinto l'Osella d'Oro a William Friedkin
Nominato al Leone d'Oro per William Friedkin

Killer Joe” è stata la prima opera che Tracy Letts abbia scritto, nel 1991.

Spoiler
Le voci di trivia e curiosità seguenti possono svelare importanti punti della trama.

Anche se sono i personaggi che fanno partire tutta la storia, né Rex Adele sono mai fatti vedere in qualsiasi contesto significativo: Adele è vista solo per brevissimo tempo nel bagagliaio dell'auto dopo che è stata assassinata, e Rex è visto brevissimamente in due scene con il suo volto un po 'oscurato. Né si sentono parlare.
Napoleone Wilson


9 commenti:

  1. adesso lo guardo eh... poi ti dico e leggo anche meglio in dettaglio

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  2. non vedo l'ora di vederlo,adoro friedkin...
    riguardo al salario della paura..da dire che è il remake del film,del 53 mi pare,di quel genio che fu Henry George Clouzot...olimpo matematico...

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  3. Allora Roby l'hai visto questo che è indiscutibilmente uno dei migliori film americani del 2012...?? Molto brava anche la Gershon nell'infido ruolo di Sharla,un tempo amante ufficiale di Clinton, ma oltre questo è sempre stata una brava attrice oltre che splendida donna anche adesso che è più giunonica.

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  4. non ancora Napoleone, mannagg... entro il w.e. di sicuro

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  5. Ti mancano ancora "Prometheus" e "The Dark Knight Rises".

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  6. Prometheus l'ho visto! ho anche commentato... il cavaliere no però.
    grazie che mi tieni l'agenda, ahah!

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  7. "Cogan Killing Them Softly" di Andrew Dominik.

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  8. film fantastico! hai ragione in tutto. ho visto più coen, soprattutto arizona jr, che tarantino, ma indubbiamente c'è tutto e come giustamente dici friedkin va anche oltre. talmente tagliente l'umorismo che il ridere diventa fin isterico.
    quel pompino con la coscia di pollo e tutto il seguito... mi fermo per non spoilerare, ma siamo veramente agli osanna per il genio.

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