“Uno Shaft nuovo di zecca.”
“Ti è piaciuto prima, questo ritorno ti piacerà ancora di più”
“Shaft è di nuovo in azione!”
“L'ultima volta che ci ha lasciati era ancora bel tempo. Questa volta ovunque vi è ghiaccio!”
Frasi originali di lancio del film
“Shaft colpisce ancora” (Shaft's Big Score!) è il sequel di alto livello e messo su a spron battuto per bissare l'enorme successo commerciale del primo “Shaft” super classico e vero iniziatore della Blaxploitation. Richard Roundtree ritorna negli abiti di pelle e nero vestiti del super cazzuto detective privato di N.Y. John Shaft, in questo secondo capitolo pieno di azione. Poco dopo l'inizio dei titoli di testa egli riceve una chiamata a tarda notte da Cal Ashby (Robert Kya-Hill) in cerca del suo aiuto, ma ancora prima di poter arrivare Ashby viene ucciso nell'esplosione di una bomba. Come Shaft cerca di scoprire chi ha ucciso Ashby, la sua indagine porta a dei mafiosi e a varie lotte per il territorio, e alla ricerca della grossa fetta mancante del bottino di un racket . La figura centrale nelle indagini di Shaft risulta essere quella di John Kelly (Wally Taylor), ex socio di Ashby. Come si è visto, Kelly è seriamente impegnato con un gangster di nome Mascolo (Joseph Mascolo), ma non è al di sopra delle parti anche ad Harlem, dove sta facendo affari con la criminalità nera di Bumpy Jonas (l'eccellente Moses Gunn) che già avevamo conosciuto nel primo film, così come fa il doppio gioco con chiunque si metta sulla sua strada. La trama di “Shaft colpisce ancora” se vogliamo è comunque abbastanza abbastanza semplice, ma il film ha un sacco di stile che ne denota indelebilmente l'atteggiamento, il ritmo e il tono, così come molta azione comprendente uno splendido inseguimento d'auto ad alta velocità, e al culmine del climax proseguente in elicottero e in barca. Il cast di “Shaft colpisce ancora” comprende anche Drew Bundini Brown sul quale mi sono dilungato in occasione della rece del primo film, Kathy Imrie, Julius W. Harris, Rosalind Miles e Joe Santos, tutti eccellenti interpreti del cinema e della tv americane dei '70.
Ma dove il film mantiene realmente inalterato il suo fascino, è nello splendore dell'immagine e della fotografia di una New York innevata, e come avevo scritto in occasione di “Shaft” Gordon Parks era stato per tutta la vita anche un grande fotografo per Esquire, Ebony, ecc., in “Shaft colpisce ancora” questo aspetto si supera rispetto al film precedente. Ogni inquadratura è impressionante, soprattutto nelle scene d'azione come lo stupefacente inseguimento finale tra Shaft e l'elicottero, grazie anche ad un Panavision 2.35:1 utilizzato in maniera impressionante ed evidentemente più costosa rispetto a “Shaft”. Il nitore, i colori, la qualità dell'immagine sono eccellenti, e si spera che come per il primo film recentemente pubblicato in Blu-ray dalla Warner R1, anche per gli altri due capitoli cinematografici vi sia allo studio un'edizione in HD, dopo i comunque ottimi dvd usciti nel 2000. E' allora che ho visto il film per l'ultima volta, ma in realtà lo agognavo in digitale da almeno due anni del lancio del dvd, insieme al primo e a “Shaft e i Mercanti di schiavi”(Shaft in Africa) (1973) di John Guillermin, l'ultimo capitolo cinematografico. La storia e la trama poliziesca di “Shaft's Big Score!” è certamente tipica,
ma le novità ragionevolmente non mancano, la più importante delle quali, è che venne abbandonata la colonna sonora e il celeberrimo tema di Isaac Hayes. La colonna sonora è stata adesso scritta da Gordon Parks, il regista. E il tema è stato eseguito da OC Smith. Certo, anche OC Smith è stato un grande, ma non si può dire o meno se a Isaac Hayes sia stata offerta la possibilità di scrivere il tema anche del sequel. Certo dovremmo pensare che Gordon Parks non potesse ignorare che è anche grazie a tutta l'attenzione che Isaac Hayes ottenne con il suo tema originale che portò “Shaft” a vincere il suo unico Oscar e a divenire uno dei grandi successi a sorpresa del 1971, essendo il 12 ° più alto incasso dell'anno. Non male per una piccola produzione. E per bissarla così bene, un sequel è stato quasi immediatamente realizzato e fatto uscire l'anno seguente, 1972.
I titoli di testa di “Shaft colpisce ancora” arrivano dopo ben 10 minuti, interamente seguiti dal tema della colonna sonora e dell'uscita notturna in auto di Shaft a raggiungere l'amico Ashby. Oggi, i crediti sarebbe alla fine del film. Ma, negli anni '70, avevano ancora questa bella tradizione di far iniziare i film e apporre i crediti di testa anche dopo tanto dall'inizio.
Per quanto concerne il cast, si può rilevare il solo peccato, che qui non abbiamo il grande Antonio Fargas. Non abbiamo nemmeno il poliziotto che era amico di Shaft dal film originale. Era diventato un cliché di avere sempre dei poliziotti che minacciavano di gettare il detective privato in galera o di ritirargli la licenza d'investigatore privato. Oltre a questo però, tutto quel che di buono -o.s.t. di Isaac Hayes a parte- vi era nel primo film è stato riciclato. Funzionando ancora bene grazie all'originalità del capostipite.
Ovviamente, Richard Roundtree, senza il quale lo Shaft creato dal giallista Ernest Tidyman non sarebbe mai esistito, è bravo quanto nel primo film. Riuscendo a migliorare decisamente anche questo sequel. Penso che un sacco di difetti di questo film, data la fretta di confezionare comunque e velocemente un seguito di successo, sia stata di fatto mitigata dalla popolarità di Roundtree in quel momento, che ha anche offerto della qualità alla causa stessa del film.
Oggi e in Italia poi, credo che non possiamo veramente apprezzare come “Shaft” fosse popolare nella prima metà degli anni '70. Ha lanciato la carriera di Richard Roundtree che ha ottenuto poi ruoli così tipizzati in forse troppi film d'azione a basso budget degli anni '70- '80. Però, voglio dire oramai è un'icona, se solo pensiamo che è apparso disegnato e vestito col celebre cappotto di pelle nera, persino in un episodio con Bart e Lisa Simpson.
E' difficile anche da confrontarsi con una altra serie di film che abbia funzionato così bene. Prendete “Psycho” rispetto a uno qualsiasi dei suoi sequel. No, questo forse non è un buon esempio. Prendete comunque una serie di film, anche se diretta dallo stesso regista e vedete come vada in discesa come regola generale. La maggior parte delle serie che sono continuate hanno utilizzato però diversi registi, in questo caso per i primi due capitoli rimase invece Gordon Parks.
Il romanzo di “Shaft colpisce ancora”, era stato scritto prima del film e non come invece un romanzo tratto da esso. Nel libro Arna(Rosalind Miles) è la moglie di Cal.. Scelta più rispettabilmente per Shaft nei confronti di Cal, visto come invece è nel film. Inoltre, non vi è l'emozionante finale con l'elicottero.
Finale messo in scena con grande competenza, senza far apparire l'inseguito Shaft troppo sovrumano, ma creando una sequenza d'azione in cui l'eroe non è come troppo solitamente, in grado di sconfiggere orde di nemici senza alcuna difficoltà, qui Shaft per sconfiggerli utilizza la sua proverbiale astuzia, e non solo un sacco di proiettili. E da spettatore si rimane contenti che l'elicottero non venga certo fatto esplodere con un solo colpo. Il ritmo e l'insistenza prolungata di questo inseguimento è molto eccitante ancora oggi, a quarant'anni di distanza, Shaft deve combattere in auto e a piedi contro quest'elicottero per più di dieci minuti, chiudendo il film con la medesima durata della sequenza d'apertura.
Grande pregio di “Shaft colpisce ancora” è che non implora confronti con l'originale, a differenza di decine di altri film del filone Blaxploitation e non che hanno cercato di copiare da esso. Niente può essere davvero paragonato al primo “Shaft”, ma se questo sequel fosse stato realizzato senza neanche rientrare nella trilogia, avrebbe dei propri autonomi meriti, distinguendosi senza neppure rapportarlo al capostipite della trilogia.
In definitiva, seppur non accreditatamente, -così come la presenza di Stirling Silliphant tra i produttori esecutivi, e quindi chissà che rimaneggiamento avrà dato alla sceneggiatura-, la colonna sonora è composta e eseguita da Curtis Mayfield, che penso non abbia alcun bisogno di presentazione, e anche se meno strepitosa di quella creata da Isaac Hayes (seppur una sua canzone è contenuta anche qui) per il capostipite, è comunque molto bella e perfetta come integrazione alle immagini.
"Blowin 'Your Mind (Theme from Shaft's Big Score!)"
Testi e musica di Gordon Parks
Eseguita da 'OC Smith'
"Don't Misunderstand"
Testi e musica di Gordon Parks
Eseguita da 'OC Smith'
"Move On In"
Testi e musica di Gordon Parks
Eseguita da 'OC Smith'
"Type Thang"
Composta ed eseguita da Isaac Hayes
Per cortesia della Enterprise Records
Il fucile usato da John Shaft nell'ultima parte del film è un HS-10B High Level progettato intorno al 1970, in origine non di utilizzo commerciale ma solamente per l'esercito.
Napoleone Wilson
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