domenica 25 novembre 2012

Dracula 3D

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Pensavate di esservi già salvati vero. Pensavate che Wilson nonostante l'amore nutrito e mostrato nell'estesa e completa monografia per il cinema di Argento, non avrà il coraggio né più la forza di sottoporsi, e sottoporci anche all'eviscerazione dell'ultimo suo capolavoro tratto dalla risaputa storia di Bram Stoker. E invece sì, sono qui per propinarvi .e buttarvela ner buciolo der culino bene bene umettata e senza riverenze di sorta, la recensione di “Dracula 3D”, FINALMENTE uscito in oltre 150 sale sale venerdì 22 novembre dopo infiniti rinvii e la presentazione addirittura allo scorso Festival di Cannes, a maggio...
La prima di molte risate non intenzionali che Argento con “Dracula 3D” ottiene, ci viene sui titoli di testa di questa spazzatura seriamente prevedibile ma mai così risibilmente gotica, quando una scritta in sovra impressione lo indica come immancabilmente finanziato parzialmente dal governo, e identificandolo come un "film di interesse culturale nazionale" e per questo destinatario di 300'000E. Ma davvero? Dario Argento giovane e promettente regista necessitoso di sostegno e contributi dai fondi statali? Come giustamente qualcuno ha scritto nella recensione su Il Fatto Quotidiano, questo fa ridere già di meno.

Comunque, il vostro scrivano vi raccomanda di non perdere questo intrattenimento, oh voi amanti del kitsch più triste ed estremo, arrivato or adesso che gli intrattenimenti di genere vampirico hanno preso innumerevoli percorsi divergenti negli ultimi anni, dall'aspetto sinistro ma gustoso della Louisiana di “True Blood” della HBO alla sensibilità inquietante di “Lasciami Entrare”, anche nel suo bel remake americano “Blood Story” di Matthew Reeves, alle passioni di adolescenti in deliquio della serie all'acqua di rose di “Twilight”. Quindi, forse, può aver senso tornare al nonno di tutti, con una riflessione diversa sul modello di Bram Stoker, girata in 3D stereoscopico e facendo uso di effetti digitali di nuova generazione sviluppati ben diversamente da quando Francis Ford Coppola rivisitò il romanzo classico con la sua sontuosa versione del 1992, oramai vent'anni fa. Ma se qualcuno pensava davvero che la persona giusta per un lavoro talmente impegnativo e necessitante di un approccio se non geniale almeno fortemente inventivo, potesse essere Dario Argento, un regista a dir poco bloccato in stallo stilistico da ben oltre un decennio, erano evidentemente ubriachi. L'unica spiegazione per la prima ufficiale di questo ridicolo cascame a Cannes è che Argento ha comunque acquisito lo status di autore sufficiente a far evidentemente parte del titolo, pur se lo sta svillaneggiando da quasi un ventennio.

Il film in sé tratta di un rimaneggiamento stanco che aggiunge poco al canone a parte di tali tocchi stravaganti aventi Dracula che in pratica può trasformarsi come “Manimal” in qualsiasi animale voglia, uno sciame di mosche o una cavalletta gigante realizzata con una CGI talmente impresentabile che uno si chiede se la scena che ha appena visto non sia il frutto di un suo svarione. Il film si siede poi goffamente tra la versione celeberrima della Hammer realizzata nel 1958 di “Dracula il vampiro”con Christopher Lee, e quella Campy del 1974 realizzata da Andy Warhol e Paul Morrissey“,”Dracula, cerca sangue di vergine... e morì di sete”. Purtroppo, nel film di Argento non c'è niente di neanche lontanamente così divertente come Udo Kier che affonda le sue zanne nel paesaggio e in alcune “sverginate".
Invece, c'è Thomas Kretschmann, buon attore lo conosciamo, che però può anche lui fare ben poco oltre che guardarsi attorno come assonnato e imbarazzato “non-morto” Conte Dracula, il quale sembra davvero impegnato soltanto quando è da mutilare un gruppo di fastidiosi funzionari del villaggio nella scena più splatter e comunque migliore del film, tra arti amputati di netto, geyser di sangue, smembramenti e sgozzamenti. (Né il sangue né il più o meno accentuato titillamento sessuale è d'altronde in basse dosi, nel film) "Non sono altro che un accordo fuori tono nella divina sinfonia", geme in uno dei rari tentativi di respirare una dimensione grandiosa del personaggio nello script goffo e accatastato da Argento e altre sei mani.

L'Attore tedesco Kretschmann è dipendente di una vecchia scuola di recitazione dalla forte impronta mitteleuropea- un'orgia di diversi stili di recitazione, poco post-sincronizzati in un rigido inglese. Mentre la figlia Asia è stata usata efficacemente soltanto in piccoli ruoli come nel “Maria Antonietta” di Sofia Coppola, è sempre stata meno di un'attrice e piuttosto un oggetto feticcio. Come Lucy, è in un ruolo per lei consapevole, dovendo essere imbronciata e spogliata al momento giusto, prima di essere rinata come una vampira e poi arsa alla brace in un incendio di crapulenta CGI.
Come Lucy gli amici di Jonathan e Mina Harker, attirati in Transilvania così ché la “richiamata” Mina possa prendere il posto della moglie pianta del conte, ovvero interpretati Unax Ugalde e Marta Gastini, sono di pura legnosità. Rutger Hauer in quello che dovrebbe essere l'impegnativo ruolo per eccellenza di Peter Cushing, Van Helsing schiaccia spicchi d'aglio e affila paletti di legno con la concentrazione di chi vuole solo prendere l'assegno speranzosamente ricco e uscirsene da lì. C'è una forte concorrenza tra i servi di Dracula per gli onori che ne derivano dalle più cattive e turpi azioni possibili. Altri interpreti sono Miriam Giovanelli, che sembra essere una versione soft-core e anche veramente porno anni '70, della vivace Tania, e Giovanni Franzoni in quota del servile ruolo di Renfield, mentre dietro Franco Ravera è sempre a correre di qua e di là come il sacerdote della città. ("E' il male IL MALEEEE!!")

La colonna sonora è un'insalatiera di putiferi metallari e dalle sonorità da discoteca di provincia come quelle che compone da oramai un decennio Claudio Simonetti, valutabile come esilarante e malissimo invecchiato, lontanissimo dai fasti degli anni '70 e '80, mentre visivamente il film è prevedibilmente eccessivamente saturo con una tavolozza di colori standardizzata sulle sfumature dei rossi scuro e dei neri. Gli effetti digitali sono veramente di bassa resa e fattura (se questo è ancora dopo decenni il massimo standard oggi in Italia per contrastare la riuscita media degli FX americani, c'è poco da stare allegri), mescolati con il lavoro di trucco del veterano collaboratore di Argento, Sergio Stivaletti. Al di là della sequenza dell'occasionale picchiata di un gufo, del salto di un lupo, del troncamento sanguinolento di una testa, di un paletto rivolto verso gli spettatori, il 3D serve principalmente per rendere più triste il tutto, in una impresa ridicola più che cadaverica.

Napoleone Wilson


11 commenti:

  1. Visto ieri sera, mi sono divertito parecchio, si ride molto in questo trash d'autore che contiene perle davvero clamorose (la mantide, la trasformazione in lupo, Asia nuda che fa il bagno e dice "brrr che freddo"). E il Van Helsing di Hauer è il mio nuovo idolo, una macchina, un killer implacabile che ammazza tutti in un secondo senza alcuna lotta. Fantastico, grazie Dario, continua a fare film così ti prego! :-)

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  2. Simone, ma secondo te, la "trashiaggine" è voluta? ;-)

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    1. Non solo non è voluta, ciò che è peggio io credo non sia proprio "riconosciuta",non solo a sè stessi e nonostante collaboratori "di vaglia" che però insieme a lui stanno immancabilmente diventando "cani" anch'essi, e c'è da chiedersi cosa gli/si dicano davvero, appena visto il girato, che oggi è anche immediato.Basta vedere una spanna sopra a tutti sempre, Rutger Hauer, in "Hobo with a Shotgun", recente, è bravissimo e fa volare anche più alto il film, qui è chiaro che non ci creda nemmeno lui e come fosse in un "Barbarossa" di Martinelli, riverbera anche lui una luce d'ironia sull'intera faccenda.

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    2. Roby, assolutamente no, anche se è chiaro che Argento abbia cercato una certa atmosfera grottesca, o giù di lì, qualcosa di grezzo, se vogliamo, ma penso proprio che sia ormai in uno stato di rincoglionimento totale che però, dato che nessuno ha il coraggio di criticare il Maestro, lui continuerà a non accorgersi dello stato terrificante in cui è precipitato il suo cinema...

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  3. Per me dopo il Cartaio è definitivamente morto.Il suo ultimo film davvero degno di nota è Opera,poi qualche pellicola media o mediocre,ma con sempre delle zampate visionarie e omicidi truculenti ben girati.Poi..la fine.
    Mi dispiace profondamente

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  4. Se hai letto e seguito un pò anche le mie precedenti recensioni "argentiane" in questi lidi, cioè dell'intera filmografia fatta anche di produzioni e film per la tv fino a "Giallo", saprai che sono perfettamente d'accordo. Io considero "Opera"(1987) un thriller ancora molto bello e raffinato, e lo salvo fino a "Trauma" del 1993, quindi quasi vent'anni fa, che era comunque ancora un buon prodotto medio come dici tu, ma anche con diverse sequenze che avevano conservata una sua personale inventiva riconoscibilità,come di una visionarietà delirante,e soprattutto la capacità di spaventare, dopo, tolti i primi buoni 15' minuti de "La Sindrome di Stendhal" è rimasto soltanto e sempre più il delirio dell'incapacità e dell'inadeguatezza più totale.Pervicace nella sua impavida insistenza.

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  5. si,ho letto.Molto belle come recensioni.Opera è un film godibilissimo,poi sai ci sono quelli che Argento non l'hanno mai amato e sopratutto compreso e allora ne parlano male a prescindere. Perchè egli fino a Trauma era un grandissimo altro che.Uno che ha nobilitato il genere con un uso altissimo della visionarietà,un virtuoso che ha fatto far passi da gigante al cinema nostrano- vedi i suoi esperimenti tecnici sui set di suspiria e tenebre,questo ultimo opera non compresa da molti ma chi se ne frega,la bellezza appare e si dona a chi ha occhi per vederla.

    Ho fatto anche io una sorta di speciale,eccoli

    http://lospettatoreindisciplinato.blogspot.it/2012/08/atto-damoredarioe-la-trilogia-degli.html


    http://lospettatoreindisciplinato.blogspot.it/2012/08/dario-2-lapocalisse-del-sangueprofondo.html

    http://lospettatoreindisciplinato.blogspot.it/2012/08/dario-ultimo-attophenomena.html

    se ti va di dar un'occhiata e farmi sapere che ne pensi,con calma eh!

    Trovo molto bella questa tua recensione,esattamente come ho trovata ottima la recensione della mia amica Lucia de il giorno degli zombi.Talora scrivere sui blog può servire per ampie riflessioni e discussioni utili a confrontarci sul cinema.Io però non sono un critico,ma solo uno spettatore e come tale mi piace essere considerato

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  6. Le leggo volentieri e con piacere per poi intervenire, purtroppo non sempre come il blog che citi c'è la possibilità di riflettere e avviare discussioni appunto utili a salare il necessario e irrinunciabile confronto, ma solo una difesa strenua e insensata del proprio "orticello".Io sono anche un "critico" dai '70, oltre che uno spettatore, ma appunto perchè ne ho conosciuti tanti, posso dire di avere imparato ad odiarli quasi tutti, i critici, e ad amare i film, sopra a tutto e qualsiasi cosa.

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  7. grazie per il tuo intervento.A me dispiace che vi siano certe volte delle incomprensioni tra voi,perchè posso dire che conoscendola un po' è una bravissima persona. Nonostante non ami il mio Lars.
    E sopratutto molte cose bellissime le ho scoperte lì,insomma rimane uno dei miei punti di riferimento e c'è spazio per tutti tieni conto che io non tollero certi registi o altro eppure non mi han mai bannato o mandato a quel paese.Comunque,per carità...Parliamo e discutiamo di cinema va! ^_^ buona serata!

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  8. So che è sbagliatissimo giudicare prima di guardare ma "Dracula 3D" non ho avuto la forza di guardarlo.. il teaser era francamente penoso, ci sono produzioni di giovani italiani mille volte più appetibili e trovo indecente la scelta fatta da Argento! Parlo senza vero livore ma da fan della prima ora che, nonostante le "toppate" degli ultimi anni, aveva apprezzato parzialmente addirittura "Giallo" (per quanto commerciale e troppo hostel-iano). Dubito che riuscirò a vedere D3D nella mia vita, ma mi sono ripromesso di farlo solo ed esclusivamente dopo aver ingurgitato una smodata quantità di alcool... almeno così subisco meglio :D

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  9. mi dispiace x argento.ma credo chè con questo film abbia rasentato il ridicolo.forse farebbe meglio a dedicarsi alla cucina.

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