Eccolo qua "Pietà", Leone d'Oro 2012. Non è certo il primo premio a Venezia per l'ormai famoso Kim Ki-duk, Leone d'Argento 2004 col cacatonico "Ferro 3". Temevo quindi di cacatonare un'altra volta e non c'ho visto male infatti. Fortunatamente questo film, almeno nel finale, si salva.
In un quartiere di bassi fondi molti piccoli artigiani meccanici causa crisi e sfruttamento sono incravattati da strozzini. Lui è un esattore crudele: chi non paga deve sottoscrivere una polizza infortuni e poi mutilarsi o storpiarsi per rifondere il debito col risarcimento. Lui provvede ad "agevolare" il gesto. Arriva Lei, muta, gli sta appresso, poi gli dice che è sua madre (non è una soap opera eh, ma siam lì). Hanno una strana complicità sessuale, Lui è pieno di menate ovviamente, da che vive solo da sempre come orfano abbandonato improvvisamente si ritrova con la mamma in casa. Lei lentamente lo convince, Lui s'intenerisce anche con le vittime e finisce per perdere il posto. Sarà veramente la mamma? Cosa trama questa Lei? Sorpresa...
Per 90 min. è una spessa, pesa, logorante cerchiatura di gonadi. Ben fatta, va detto, con questi personaggi lugubri, esternatori di pive cosmiche, al solito poco o per nulla loquaci. Una cerchiatura con pantografo di precisione a bisturi. Poi finalmente Lei si scopre e ci sono 20 min. mediamente interessanti che ci salvano dall'Ade.
Troppo poco per vincere un Leone d'Oro e infatti qualcuno a Venezia s'è un po' alterato per la cosa, non lo biasimo di certo. Venezia temo sia in mano a paranoidi che hanno un'idea del cinema pari alla loro patologia e ci propugnano robe che possono solo svuotare le sale.
A me piacciono tutti i generi, va bene anche il drammatico pesantissimo, ma che siano film vitali, emozionanti... Per curiosità, per contrappasso, mi son chiesto: quando ha vinto, l'ultima volta, una commedia in questo festival di musoni? Bisogna tornare al 2001, con "Monsoon Wedding - Matrimonio indiano". E prima ancora? Se volete, divertitevi, almeno in questo, a cercarli nel palmares. Munitevi di lanternino...
Robydick
I film orientali non sono il mio forte e quindi la mia opinione è fortemente influenzata da questa mia pecca... ma si, fortuna che c'era il finale e comunque un lavoro di montaggio e fotografia a risollevarlo/ci!
RispondiEliminaLisa, oriente o meno, un film è un film alla fine no? e questo film per 3/4 è troppo, troppo penoso...
EliminaDifficile capire ciò che bazzica per la testa dei giurati... uno dei film peggiori dell'anno, e forse uno dei peggiori del decennio, premiato solo perché qualcuno è riuscito a leggere, tra le numerose scene di gratuita violenza incestuosa, un messaggio contro il capitalismo... nei festival essere di sinistra è ormai una moda, altrimenti non si spiegherebbe perché Ken Loach porta sempre a casa qualcosa, né perché Kim Ki-Duk s'è abbandonato al patetico siparietto canoro con pugno levato una volta insignito del Leone d'oro... qui la mia recensione, se qualcuno fosse interessato:
RispondiEliminahttp://www.posthuman.it/index.php?option=com_content&task=view&id=365&Itemid=1
be' Marco, però Ken Loach "il rosso" è molto, molto meglio eh... :)
RispondiEliminaParte iniziale che ho adorato, il finale diventa una delle peggio ridicolaggini di sempre, a parer mio, con diversi buchi di sceneggiature e molti momenti involontariamente ridicoli. Mi è sembrata un po' una brutta copia di "Old boy", e non solo per la provenienza geografica...
RispondiElimina