Lo dico subito: non bisogna confonderlo con "The horsemen" di Jonas Akerlund.
Un uomo è alla caccia dei partecipanti al filmino porno, di quelli home-made, al termine del quale la figlia, vittima di turno, è stata trovata morta. Esito dell'autopsia: droga, alcool, ecc... . Ma lui ha motivo di credere, e ne avrà le prove, che le cose non sono semplicemente così e la storia puzza parecchio, da subito, di snuff-film.
Un uomo normale, fisicamente e moralmente, diventa spietato, sanguinario, non dà scampo. Da ogni vittima le informazioni per la prossima e non si lasciano testimoni. Attori non da grido ma regia di spessore per il genere, una rivelazione. Le scene di violenza sono da batticuore e crescono per sangue ed intensità sino alla fine. Intermezzi in stile noir. La musica, la fotografia, il colore sempre tinto di scuro, pure.
Storia realista di un mondo sommerso, anche le vittime sono tutte borghesi e apparentemente rispettabili. Tranne l'ultimo, quello che invece di fuggire andrà alla ricerca del padre vendicatore. Non mancano spunti interessanti su paternità, amore padre-figlia. Film completo insomma.
C'è di tutto, ma la parte migliore sono le scene di lotta, combattimento, torture, si respira la ferocia infinita di quest'uomo che non ha più nulla da perdere, soprattutto nei primi piani del carnefice che è vittima trasformata dalla perdita della sola gioia della sua vita.
Anche per gli amanti dell'horror c'è di che trarre soddisfazione.
Tosto, duro, più che meritevole della visione.
Pensavo avessi reensito quello di Akerlund infatti! :D
RispondiEliminaSu "il davinotti" ne parlavano come di un film mediocre all'epoca che uscì e quindi ricordo che alla fine decisi di non inserirlo nella mia lista di film che portavo agli incontri con gli amici del giovedì dove vedevamo tantissime pellicole.
Dici che ho fatto male?
A me non è dispiaciuto. Tra un omicidio e l'altro forse rallenta un po' troppo, ma le torture sono davvero niente male eheheheheh
RispondiEliminavero vitone? niente male proprio! :)
RispondiEliminacaro rospo, non so dirti dell'altro perché poi alla fine non l'ho visto (in realtà ho trovato questo mentre cercavo l'altro, lo ammetto) e nemmeno ce l'ho in programma francamente, non ne ho letto gran cose nemmeno io.
devo dargli un occhiata
RispondiEliminami sembra un filone un po' sfruttato, ma me lo segno lo stesso...
RispondiEliminasì sì, per carità, non brilla certo per originalità ;-)
RispondiEliminamhhhh… non l'ho visto! ma mi avete fatto incuriosire più di quanto non possano essere tanti commenti positivi! :)
RispondiEliminaciao, ciccio .. :D
RispondiEliminaciao petrolio! :)
RispondiEliminaciccio?!? è una citazione? :D
questo mi manca,bravo roby,mi ispira assai
RispondiEliminatrita, ti piacerà, un po' di facce sconosciute... non è niente male
RispondiEliminaCiao, guarda Robydick,complimenti davvero per aver segnalato questo bel film del cinema australiano più recente, che, nel neo-nato, rinnovato filone del "revenge-movie",quello veramente crudo e cruento finalmente "politically incorrect", insieme a "Harry Brown" con Michael Caine di pochi mesi fa,che MAI uscirà/nno in Italia, è uno dei migliori. Degno continuatore e riadattamento delle tematiche sentitamente schraderiane già così presenti in "Hardcore" (1978)con George C. Scott e Peter Boyle.Grande ed "esaltante", catartica, esaltazione grafica della violenza più "inevitabile" e liberatoria, in dosi pantografate, alla "Scarface", di elettrizzante memoria, per citare la tortura del narcos Carlos Machado con la motosega minacciata ad Al Pacino-Tony Montana, ed eseguita su Pepe Serna.
RispondiEliminagrazie Wilson, apprezzo il tuo commento che spero invoglierà qualche dubbioso. sai che Harry Brown me l'ero già procurato? appena possibile lo guardo.
RispondiEliminaciao :)
Grande film, questo "The Horseman" del semi esordiente australiano Kastrissios, per la violenza parossistica, il ritmo, il pathos, degli scontri fisici continui, e con utilizzo animalesco di ogni arma impropria o meno, e mezzo a disposizione, ricorda le lotte ineguagliate per la visionaria ferocia, dei supercult anni'80 "Deadbeat at Dawn" (1988) di Jim Van Bebber, e "Combat Shock"(An American Nightmare) (1984-'87) di Buddy Giovinazzo. Se non gli hai ancora visti Robydick guardali, sono due tra i film indipendenti low-low budget più potenti e cattivi degli anni '80, al pari di "Maniac" e "Vigilante" di William Lustig, tanto per fare alcuni esempi eclatanti...Ciao
RispondiEliminaciao Wilson, ok, segno anche questi :)
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