Questa rece degli "SciFiMust" è stata scelta in occasione dell'uscita cinematografica italiana, poche settimane fa, del "re-boot" di grande successo "L'Alba del pianeta delle scimmie" (Rise of the Planet of the Apes) ('11) del bravo regista britannico Rupert Wyatt già autore di "The Escapist" (G.B. 2009).
Dalle Tagline originali americane di promozione del film:
Dr. Zaius/Maurice Evans :- “Voi mi chiedete di aiutarvi? L'uomo è il male! Capace di altro che di distruzione!”
Cornelius/David Watson :- “Vi sezioneranno! E vi uccideranno! In questo ordine!”
Ursus/James Gregory :- “l'unico uomo buono... è un uomo morto!”
Cornelius :- “Se siete sorpresi dai gorilla, è necessario ricordare una cosa.”
John Brent/James Franciscus :- “Che cos'è?”
Cornelius :- “Mai parlare!”
John Brent :- “Che diavolo avrei da dire a un gorilla?”
Dr.ssa Zira/Kim Hunter :- “I Gorilla sono crudeli perché sono stupidi! Tutti ossa e senza cervello!”
Dr. Zaius:- “Qualcuno, o qualcosa, ha messo nel sacco l'intelligenza del gorilla.”
Dr.ssa Zira :- “Questo non dovrebbe essere difficile.”
Cornelius :- “Che cosa è più pericoloso della carestia, dottore?”
Dr. Zaius :- “L'ignoto.”
Ursus : “Lui sanguina!Il Legislatore sanguina! “
Nova/Linda Harrison :- “Taylor! “
Ursus :- “L'unica cosa che conta alla fine è il potere! Nuda forza senza pietà!”
Mendez/Paul Richards:- [pregando] ” I cieli narrano la gloria della Bomba, e il firmamento opera delle sue mani.”
Caspay/Jeff Corey (grande e attivissimo attore caratterista in cinema, teatro e tv, e insegnante di recitazione del cinema americano) :- “Rivelo le mie viscere al mio Dio.”
Albina/Natalie Trundy, Mutante Grasso/Victor Buono (sì, lui, proprio lui!) :- “Al mio Dio.”
Congregazione:- [cantando] “Al mio Dio!”
Mendez :- “Gloria alla Bomba, e al Santo Fallout. Come era nel principio, e ora, e sempre sarà. Mondo senza fine. Amen. Amen.”
Mendez :- “Che le benedizioni dell'Onnipotente Bomba, e la Compagnia dell'Anello Santo Fallout, scendano su tutti noi. Questo giorno e per sempre.”
Congregazione :- [cantando] “Amen!”
Mutante di colore/Don Pedro Colley :- “Taylor, Mr. Brent, siamo un popolo pacifico. Noi non uccidiamo i nostri nemici. Otteniamo che i nostri nemici si uccidano a vicenda.”
John Brent :- [indicando Nova] “Lei non ti può aiutare. Non può nemmeno parlare! Non farle del male.”
Albina :- [telepaticamente]* Noi * non facciamo mai male a nessuno, signor Brent. * * Stai andando tu, a farle del male.
John Brent :- “Quella cosa là fuori, una bomba atomica ...è il vostro dio?!!”
[Ultime battute di dialogo]
Voce fuori campo finale :- “In una delle innumerevoli miliardi di galassie nell'universo, si trova una stella di medie dimensioni, e uno dei suoi satelliti, un pianeta verde e insignificante, adesso è morto.”
John Brent :- “Quando possiamo sperare di essere liberati?”
Caspay :- “Si può sperare, ogni volta che lo si desideri.”
Taylor/Charlton Heston :- [dopo che Nova lentamente è morta, uccisa da un gorilla] “Beh, che lacrime. Forse dovremmo lasciare che il mondo salti in aria. Voi gorilla, dannati ...Andate tutti all'inferno.”
[Singhiozzando in preda alla disperazione]
John Brent :- [Intenso, pieno di furia] “Taylor, andiamo. Andiamo!“
Taylor :- “Sì.”
Il primo di quattro seguiti del rivoluzionario classico di fantascienza, del 1968, “L'Altra faccia del pianeta delle scimmie” reca tutti i segni, di un sequel realizzato sveltamente al solo scopo di incassare il fenomenale successo dell'originale. Questo non era interamente dovuto ai tagli di budget decisi dai dirigenti dello studio, comunque. Charlton Heston, il protagonista del primo film, detestava l'idea di tornare in un sequel. Finalmente venne persuaso dalla Fox ad apparire in esso con ancora gli stessi panni del primo film, a condizione che si sarebbe sbrigato solamente in due settimane per le riprese, e che il suo personaggio, Taylor, non sarebbe stato ancora il protagonista. Heston dettò anche il finale incredibilmente inaspettato - scioccante, ciò almeno per gli appassionati come me, in quegli anni - e che l'attore credeva non solo che avrebbe naturalmente escluso la sua partecipazione in ogni ulteriore sequel, ma avrebbe seppellito in ogni modo l'idea di dar luogo ad un ulteriore film della serie.
Date tali richieste dell'attore allora di maggior potenziale e appeal commerciale della Fox, non è così sorprendente che la stessa Fox avesse avallato tutte le sue richieste, e anche per questo ridotto il budget di produzione a metà. In ogni caso, ebbe ragione Heston su tutta la linea, visto come è evidente la superiorità di questo film rispetto ad ogni altro sequel poi realizzato.
“Beneath the Planet of the Apes” comincia letteralmente da dove “Il Pianeta della scimmie” era finito, con la famosissima scena finale della Statua della Libertà sulla spiaggia e Taylor in scena per breve tempo. Accompagnato dalla primitiva Nova (la bellissima, arrapantissima Linda Harrison), a girovagare nella desolata Zona Proibita sperando di trovare il proprio "destino". Qui entra in scena l'astronauta Brent (James Franciscus reduce appena de “La Vendetta di Gwangi” ['69]), unico superstite di una missione di salvataggio lanciata sulla traiettoria stessa della perduta navicella di Taylor. Al di là di tutto sappiamo che lui come Taylor è in qualche modo stato gettato in avanti nel tempo fino all'anno 3955, ma Brent non ha idea di quale pianeta si tratti e che la sua medesima sorte toccò a Taylor e al suo equipaggio. Per sua fortuna Brent incontra Nova, (e chi non l'avrebbe voluta incontrare in una landa desolata, ma per prenderla da subito e fare un bel po' di dolce e frenetico in bella dose “sù e giù”, ma robusto, come diceva l'amico Alex bello) e se ne vanno a cavallo da soli, quando si avvicinano al relitto schiantato della sua nave. Nova come tutti gli umani del 3955 è muta e quindi non in grado di spiegare la sua storia con Taylor e ovviamente nemmeno, la NASA che ha inviato Brent sapeva che lei almeno ad un certo punto, aveva incontrato Taylor - né Nova purtroppo può descrivere a Brent come Taylor sia misteriosamente svanito nel nulla dopo avere sperimentato gli strani fenomeni della Zona Proibita. (Ne siamo fatti al corrente per via di alcuni flashback.) Obbedendo all'ordine di Taylor per andare a cercare i simpatici scimpanzé scienziati Zira e Cornelius se qualche cosa gli fosse mai accaduta, Nova porta Brent alla Città delle Scimmie.
Qui l'astronauta osserva clandestinamente le scimmie da un punto di osservazione nascosto nel bosco. Brent è sconvolto da ciò che vede: uno spavaldo leader militare, il gorilla generale Ursus (James Gregory), sta dando un discorso ai funzionari scimmia riuniti in assemblea, chiedendo una guerra preventiva di conquista contro gli esseri “sconosciuti” che egli afferma esistano nella Zona Proibita. Esaltando le virtù della "nuda, spietata forza" e a rendere evidente che "l'uomo buono è solo un essere umano morto", l'arringa di Ursus lascia pochi dubbi a Brent sul fatto che tutto ciò che questo pianeta potrebbe essere, sta andando a essere seriamente minaccioso, oltretutto con l'evidenza di esservi rimasti bloccati. Non c'è alternativa se non quella di continuare alla ricerca di Taylor, evitando le scimmie il più possibile. Avendo avuta una mappa e le indicazioni da Zira (Kim Hunter) e Cornelio (David Watson, che come detto anche sotto sostituisce nel famoso ruolo, Roddy McDowall), Brent e Nova tentano quindi di svignarsela dalla Città delle Scimmie, ma vengono ugualmente catturati da una pattuglia di sicurezza- da qui in avanti si dipana una sotto trama su come scappare dalla prigionia - mancando per poco di essere fatti fuori per il tiro al bersaglio delle truppe di Ursus - e successivamente inseguiti dai gorilla a cavallo. Gli umani nostri protagonisti e inseguiti, per riuscire a fuggire si introducono in una grotta che presto scopriranno conduce alle antiche rovine della metropolitana di New York. Brent, di fronte alla stessa verità agghiacciante come lo fu Taylor nella celebre fine di “Planet of the Apes”, apprende della scomparsa della civiltà in un'agghiacciante progresso regressivo :- "Accidenti a tutti voi !Andate tutti all'inferno, morite, tutti!" prorompe in uno scoppio d'ira che lo sconvolge. Inoltre, ci sono questioni più pressanti in corso ... Lui e Nova vengono fatti prigionieri dagli umani mutanti di cui parlava nel discorso Ursus, essi sono in possesso di formidabili poteri mentali (telepatia, controllo mentale, proiezione di immagini), e hanno creato la loro propria società nei sotterranei della Zona Proibita, nella metropolitana sotto le rovine della vecchia New York, e hanno instaurato il culto di un missile nucleare “Alpha-Omega”, una nuova arma definitiva creata dall'uomo prima della sua definitiva distruzione, in grado di far esplodere l'intero pianeta, come loro Dio. I mutanti non hanno empatia per i meno sviluppati, e anzi i membri della propria specie guardano verso il basso i nuovi arrivati, con disprezzo tanto e tale e quale alle scimmie. Grande gioia di Brent e Nova nel trovare Taylor vivo - anche lui, è tenuto prigioniero dai mutanti - ma essa nasce già morta con la rivelazione che i mutanti non hanno intenzione di lasciarli vivere. Le scimmie e l'esercito, guidato da Ursus e dal Dr. Zaius (Maurice Evans), seguendo i fuggitivi intanto hanno trovato l'ingresso alla metropolitana sotterranea dei mutanti ...
Rispetto al suo magistrale progenitore, “L'Altra faccia del pianeta delle scimmie” sembra comunque piuttosto notevole. L'inferiorità è principalmente di bilancio e si vede, riflettendosi su gli effetti speciali, di qualità inferiore (alcuni matte painting poco convincenti, i dodgy frontale di proiezione) e le maschere notevolmente rigide indossate da molti dei figuranti scimmie, al posto dei più elaborati (cioè costosi) trucchi facciali e corporei di protesi, del capostipite. Lo script è un po' episodico e si dipana come se frettolosamente messo insieme da diverse direzioni ed esigenze, come è stato a quanto pare il caso al fine di soddisfare le “condizioni” di Heston. La regia di Ted Post è artistica e di personalità, ma banalmente, manca certo dell'arte e della forza visiva di quella di Franklin J. Shaffner dell'originale.
Le interpretazioni della Hunter e di Evans al ritorno dal primo film, pur se ovviamente sotto il pesante trucco-maschera, sono eccellenti, e sono praticamente sprecati nei loro ruoli notevolmenti ridotti. Come Cornelius, Watson fa un lavoro sorprendentemente buono di imitazione della inconfondibile voce di McDowall e dei suoi manierismi, anche se si può ancora dire che non è davvero il Cornelius originale. (Se sei un fan dell'originale 'del 68 in realtà c'è un po' di differenza, e la noti). Franciscus è come sempre simpatico, atletico, e un protagonista - seppur non come Heston -, incisivo ed emotivamente vibrante; dà anche una bella prestazione fisica ma, come scritto, il suo personaggio è talmente generico rispetto a quello ben più sviluppato di Taylor del primo film, che potrebbe essere chiamato semplicemente ”l'astronauta americano” invece di Brent. (In contrasto con la costruzione di personaggio da subito affascinante del Taylor di Heston in “Planet of the Apes”.)
Ma l'interprete del film che impressiona di più è certamente il veterano della televisione James Gregory nel ruolo di Ursus, la cui esplosiva, baritonale ghiaiosa voce, sembra perfetta per il guerrafondaio Ursus. Heston, naturalmente, è il carismatico, inimitabile Heston-Taylor; può avere solo 20 minuti sullo schermo come è in questo secondo capitolo, ma di sicuro è lui, il personaggio ad avere l'ultima parola su come andranno maledettamente le cose.
Pesantemente viziato da come avrebbe potuto essere ancora più notevole con un maggiore budget, il film è ancora di grande valore e girato comunque benissimo, come continuazione di un punto di riferimento dei film di "SF" adulta, ma anche come "sci-fi" un po' “pulp” è fatto bene. Certamente superiore e migliore di tutti quelli che lo hanno seguito, che non sono neppure mediocri. Oltretutto è presente una scena in cui alcuni scimpanzé pacifisti sono impegnati in un invano sit-in di protesta, stile Guerra del Vietnam, contro la campagna militare di Ursus, vengono sollevati, strappati di peso e presi a bastonate dai gorilla; non ci sono pugnalate di commento sociale o analisi, ma l'intento allegorico di questa sequenza è evidente.
Il film è puramente e interamente concepito per mostrarci quello che è successo dopo che Taylor se ne andò da quella statua sulla spiaggia, gettandosi in qualche altra disperata azione e avventura, perfino tra bombe “fine di mondo” adorate da dei mutanti lungo la strada.
Molto bella la colonna sonora dalle “misteriose” sonorità, composta da Leonard Rosenman.
Doppiatori italiani:
Seguono Trivia da IMDB
(tradotti da Napoleone)
Spoiler
Nelle voci di trivia seguenti possono essere rivelati importanti elementi della trama.
Robydick:
Frameshow accompagnato dalla stessa o.s.t. di Leonard Rosenman, il Main Title.
- Il bizzarro mondo che hai incontrato ne "Il Pianeta delle scimmie" è stato solo l'inizio ... Ciò che gli sta sotto può essere la fine!
- Un esercito di scimmie civilizzato ... Una fortezza di superuomini impazziti dalle radiazioni...La battaglia finale della Terra sta per iniziare - Sotto le macerie atomiche di quella che fu la città di New York!
Dr. Zaius/Maurice Evans :- “Voi mi chiedete di aiutarvi? L'uomo è il male! Capace di altro che di distruzione!”
Cornelius/David Watson :- “Vi sezioneranno! E vi uccideranno! In questo ordine!”
Ursus/James Gregory :- “l'unico uomo buono... è un uomo morto!”
Cornelius :- “Se siete sorpresi dai gorilla, è necessario ricordare una cosa.”
John Brent/James Franciscus :- “Che cos'è?”
Cornelius :- “Mai parlare!”
John Brent :- “Che diavolo avrei da dire a un gorilla?”
Dr.ssa Zira/Kim Hunter :- “I Gorilla sono crudeli perché sono stupidi! Tutti ossa e senza cervello!”
Dr. Zaius:- “Qualcuno, o qualcosa, ha messo nel sacco l'intelligenza del gorilla.”
Dr.ssa Zira :- “Questo non dovrebbe essere difficile.”
Cornelius :- “Che cosa è più pericoloso della carestia, dottore?”
Dr. Zaius :- “L'ignoto.”
Ursus : “Lui sanguina!Il Legislatore sanguina! “
Nova/Linda Harrison :- “Taylor! “
Ursus :- “L'unica cosa che conta alla fine è il potere! Nuda forza senza pietà!”
Mendez/Paul Richards:- [pregando] ” I cieli narrano la gloria della Bomba, e il firmamento opera delle sue mani.”
Caspay/Jeff Corey (grande e attivissimo attore caratterista in cinema, teatro e tv, e insegnante di recitazione del cinema americano) :- “Rivelo le mie viscere al mio Dio.”
Albina/Natalie Trundy, Mutante Grasso/Victor Buono (sì, lui, proprio lui!) :- “Al mio Dio.”
Congregazione:- [cantando] “Al mio Dio!”
Mendez :- “Gloria alla Bomba, e al Santo Fallout. Come era nel principio, e ora, e sempre sarà. Mondo senza fine. Amen. Amen.”
Mendez :- “Che le benedizioni dell'Onnipotente Bomba, e la Compagnia dell'Anello Santo Fallout, scendano su tutti noi. Questo giorno e per sempre.”
Congregazione :- [cantando] “Amen!”
Mutante di colore/Don Pedro Colley :- “Taylor, Mr. Brent, siamo un popolo pacifico. Noi non uccidiamo i nostri nemici. Otteniamo che i nostri nemici si uccidano a vicenda.”
John Brent :- [indicando Nova] “Lei non ti può aiutare. Non può nemmeno parlare! Non farle del male.”
Albina :- [telepaticamente]* Noi * non facciamo mai male a nessuno, signor Brent. * * Stai andando tu, a farle del male.
John Brent :- “Quella cosa là fuori, una bomba atomica ...è il vostro dio?!!”
[Ultime battute di dialogo]
Voce fuori campo finale :- “In una delle innumerevoli miliardi di galassie nell'universo, si trova una stella di medie dimensioni, e uno dei suoi satelliti, un pianeta verde e insignificante, adesso è morto.”
John Brent :- “Quando possiamo sperare di essere liberati?”
Caspay :- “Si può sperare, ogni volta che lo si desideri.”
Taylor/Charlton Heston :- [dopo che Nova lentamente è morta, uccisa da un gorilla] “Beh, che lacrime. Forse dovremmo lasciare che il mondo salti in aria. Voi gorilla, dannati ...Andate tutti all'inferno.”
[Singhiozzando in preda alla disperazione]
John Brent :- [Intenso, pieno di furia] “Taylor, andiamo. Andiamo!“
Taylor :- “Sì.”
Il primo di quattro seguiti del rivoluzionario classico di fantascienza, del 1968, “L'Altra faccia del pianeta delle scimmie” reca tutti i segni, di un sequel realizzato sveltamente al solo scopo di incassare il fenomenale successo dell'originale. Questo non era interamente dovuto ai tagli di budget decisi dai dirigenti dello studio, comunque. Charlton Heston, il protagonista del primo film, detestava l'idea di tornare in un sequel. Finalmente venne persuaso dalla Fox ad apparire in esso con ancora gli stessi panni del primo film, a condizione che si sarebbe sbrigato solamente in due settimane per le riprese, e che il suo personaggio, Taylor, non sarebbe stato ancora il protagonista. Heston dettò anche il finale incredibilmente inaspettato - scioccante, ciò almeno per gli appassionati come me, in quegli anni - e che l'attore credeva non solo che avrebbe naturalmente escluso la sua partecipazione in ogni ulteriore sequel, ma avrebbe seppellito in ogni modo l'idea di dar luogo ad un ulteriore film della serie.
Date tali richieste dell'attore allora di maggior potenziale e appeal commerciale della Fox, non è così sorprendente che la stessa Fox avesse avallato tutte le sue richieste, e anche per questo ridotto il budget di produzione a metà. In ogni caso, ebbe ragione Heston su tutta la linea, visto come è evidente la superiorità di questo film rispetto ad ogni altro sequel poi realizzato.
“Beneath the Planet of the Apes” comincia letteralmente da dove “Il Pianeta della scimmie” era finito, con la famosissima scena finale della Statua della Libertà sulla spiaggia e Taylor in scena per breve tempo. Accompagnato dalla primitiva Nova (la bellissima, arrapantissima Linda Harrison), a girovagare nella desolata Zona Proibita sperando di trovare il proprio "destino". Qui entra in scena l'astronauta Brent (James Franciscus reduce appena de “La Vendetta di Gwangi” ['69]), unico superstite di una missione di salvataggio lanciata sulla traiettoria stessa della perduta navicella di Taylor. Al di là di tutto sappiamo che lui come Taylor è in qualche modo stato gettato in avanti nel tempo fino all'anno 3955, ma Brent non ha idea di quale pianeta si tratti e che la sua medesima sorte toccò a Taylor e al suo equipaggio. Per sua fortuna Brent incontra Nova, (e chi non l'avrebbe voluta incontrare in una landa desolata, ma per prenderla da subito e fare un bel po' di dolce e frenetico in bella dose “sù e giù”, ma robusto, come diceva l'amico Alex bello) e se ne vanno a cavallo da soli, quando si avvicinano al relitto schiantato della sua nave. Nova come tutti gli umani del 3955 è muta e quindi non in grado di spiegare la sua storia con Taylor e ovviamente nemmeno, la NASA che ha inviato Brent sapeva che lei almeno ad un certo punto, aveva incontrato Taylor - né Nova purtroppo può descrivere a Brent come Taylor sia misteriosamente svanito nel nulla dopo avere sperimentato gli strani fenomeni della Zona Proibita. (Ne siamo fatti al corrente per via di alcuni flashback.) Obbedendo all'ordine di Taylor per andare a cercare i simpatici scimpanzé scienziati Zira e Cornelius se qualche cosa gli fosse mai accaduta, Nova porta Brent alla Città delle Scimmie.
Qui l'astronauta osserva clandestinamente le scimmie da un punto di osservazione nascosto nel bosco. Brent è sconvolto da ciò che vede: uno spavaldo leader militare, il gorilla generale Ursus (James Gregory), sta dando un discorso ai funzionari scimmia riuniti in assemblea, chiedendo una guerra preventiva di conquista contro gli esseri “sconosciuti” che egli afferma esistano nella Zona Proibita. Esaltando le virtù della "nuda, spietata forza" e a rendere evidente che "l'uomo buono è solo un essere umano morto", l'arringa di Ursus lascia pochi dubbi a Brent sul fatto che tutto ciò che questo pianeta potrebbe essere, sta andando a essere seriamente minaccioso, oltretutto con l'evidenza di esservi rimasti bloccati. Non c'è alternativa se non quella di continuare alla ricerca di Taylor, evitando le scimmie il più possibile. Avendo avuta una mappa e le indicazioni da Zira (Kim Hunter) e Cornelio (David Watson, che come detto anche sotto sostituisce nel famoso ruolo, Roddy McDowall), Brent e Nova tentano quindi di svignarsela dalla Città delle Scimmie, ma vengono ugualmente catturati da una pattuglia di sicurezza- da qui in avanti si dipana una sotto trama su come scappare dalla prigionia - mancando per poco di essere fatti fuori per il tiro al bersaglio delle truppe di Ursus - e successivamente inseguiti dai gorilla a cavallo. Gli umani nostri protagonisti e inseguiti, per riuscire a fuggire si introducono in una grotta che presto scopriranno conduce alle antiche rovine della metropolitana di New York. Brent, di fronte alla stessa verità agghiacciante come lo fu Taylor nella celebre fine di “Planet of the Apes”, apprende della scomparsa della civiltà in un'agghiacciante progresso regressivo :- "Accidenti a tutti voi !Andate tutti all'inferno, morite, tutti!" prorompe in uno scoppio d'ira che lo sconvolge. Inoltre, ci sono questioni più pressanti in corso ... Lui e Nova vengono fatti prigionieri dagli umani mutanti di cui parlava nel discorso Ursus, essi sono in possesso di formidabili poteri mentali (telepatia, controllo mentale, proiezione di immagini), e hanno creato la loro propria società nei sotterranei della Zona Proibita, nella metropolitana sotto le rovine della vecchia New York, e hanno instaurato il culto di un missile nucleare “Alpha-Omega”, una nuova arma definitiva creata dall'uomo prima della sua definitiva distruzione, in grado di far esplodere l'intero pianeta, come loro Dio. I mutanti non hanno empatia per i meno sviluppati, e anzi i membri della propria specie guardano verso il basso i nuovi arrivati, con disprezzo tanto e tale e quale alle scimmie. Grande gioia di Brent e Nova nel trovare Taylor vivo - anche lui, è tenuto prigioniero dai mutanti - ma essa nasce già morta con la rivelazione che i mutanti non hanno intenzione di lasciarli vivere. Le scimmie e l'esercito, guidato da Ursus e dal Dr. Zaius (Maurice Evans), seguendo i fuggitivi intanto hanno trovato l'ingresso alla metropolitana sotterranea dei mutanti ...
Rispetto al suo magistrale progenitore, “L'Altra faccia del pianeta delle scimmie” sembra comunque piuttosto notevole. L'inferiorità è principalmente di bilancio e si vede, riflettendosi su gli effetti speciali, di qualità inferiore (alcuni matte painting poco convincenti, i dodgy frontale di proiezione) e le maschere notevolmente rigide indossate da molti dei figuranti scimmie, al posto dei più elaborati (cioè costosi) trucchi facciali e corporei di protesi, del capostipite. Lo script è un po' episodico e si dipana come se frettolosamente messo insieme da diverse direzioni ed esigenze, come è stato a quanto pare il caso al fine di soddisfare le “condizioni” di Heston. La regia di Ted Post è artistica e di personalità, ma banalmente, manca certo dell'arte e della forza visiva di quella di Franklin J. Shaffner dell'originale.
Le interpretazioni della Hunter e di Evans al ritorno dal primo film, pur se ovviamente sotto il pesante trucco-maschera, sono eccellenti, e sono praticamente sprecati nei loro ruoli notevolmenti ridotti. Come Cornelius, Watson fa un lavoro sorprendentemente buono di imitazione della inconfondibile voce di McDowall e dei suoi manierismi, anche se si può ancora dire che non è davvero il Cornelius originale. (Se sei un fan dell'originale 'del 68 in realtà c'è un po' di differenza, e la noti). Franciscus è come sempre simpatico, atletico, e un protagonista - seppur non come Heston -, incisivo ed emotivamente vibrante; dà anche una bella prestazione fisica ma, come scritto, il suo personaggio è talmente generico rispetto a quello ben più sviluppato di Taylor del primo film, che potrebbe essere chiamato semplicemente ”l'astronauta americano” invece di Brent. (In contrasto con la costruzione di personaggio da subito affascinante del Taylor di Heston in “Planet of the Apes”.)
Ma l'interprete del film che impressiona di più è certamente il veterano della televisione James Gregory nel ruolo di Ursus, la cui esplosiva, baritonale ghiaiosa voce, sembra perfetta per il guerrafondaio Ursus. Heston, naturalmente, è il carismatico, inimitabile Heston-Taylor; può avere solo 20 minuti sullo schermo come è in questo secondo capitolo, ma di sicuro è lui, il personaggio ad avere l'ultima parola su come andranno maledettamente le cose.
Pesantemente viziato da come avrebbe potuto essere ancora più notevole con un maggiore budget, il film è ancora di grande valore e girato comunque benissimo, come continuazione di un punto di riferimento dei film di "SF" adulta, ma anche come "sci-fi" un po' “pulp” è fatto bene. Certamente superiore e migliore di tutti quelli che lo hanno seguito, che non sono neppure mediocri. Oltretutto è presente una scena in cui alcuni scimpanzé pacifisti sono impegnati in un invano sit-in di protesta, stile Guerra del Vietnam, contro la campagna militare di Ursus, vengono sollevati, strappati di peso e presi a bastonate dai gorilla; non ci sono pugnalate di commento sociale o analisi, ma l'intento allegorico di questa sequenza è evidente.
Il film è puramente e interamente concepito per mostrarci quello che è successo dopo che Taylor se ne andò da quella statua sulla spiaggia, gettandosi in qualche altra disperata azione e avventura, perfino tra bombe “fine di mondo” adorate da dei mutanti lungo la strada.
Molto bella la colonna sonora dalle “misteriose” sonorità, composta da Leonard Rosenman.
Doppiatori italiani:
- Walter Maestosi: Brent
- Adriana De Roberto: Zira
- Leonardo Severini: dr. Zaius
- Emilio Cigoli (il grande): George Taylor
- Giorgio Guscio: Ursus
- Enzo Tarascio: Caspay
- Vittorio Di Prima; mutante di colore
Seguono Trivia da IMDB
(tradotti da Napoleone)
- L'unico film della serie originale dei cinque a cui non ha partecipato Roddy McDowall, che era impegnato a un altro progetto. Filmati di repertorio all'inizio mostrano McDowall come Cornelius, mentre David Watson interpreta il suo personaggio nel film. Nonostante questo, McDowall è spesso raffigurato sulle confezioni dei video e dei DVD anche per questo film.
- A Orson Welles era stato offerto il ruolo del Generale Ursus, che rifiutò. Burt Reynolds venne considerato per il ruolo principale di John Brent prima di James Franciscus, che venne scelto anche a causa della sua somiglianza con Charlton Heston. Don Medford aveva accettato di dirigere il film, ma ne uscì dopo che il budget venne dimezzato.
- Una prima bozza dello script, denominato "Planet of Men", e scritta da Pierre Boulle nella sua nativa Francia, era caratterizzata da un messianico Taylor, 14 anni dopo gli eventi de “il Pianeta delle scimmie”. Si trattava di una rivolta contro le scimmie, dopo di che si ritornava al loro stato primordiale.
- A causa del budget più piccolo di questo film, molti extra del cast per apparire come scimmie indossavano maschere al posto del famoso make up del film precedente.
- Questa è stata la prima apparizione di Natalie Trundy nella serie "Apes". Lei è l'unica attrice a interpretare sia un essere umano che una scimmia, nella serie.
- In origine, ci sarebbe stata una scena con un bambino metà scimmia. Tuttavia, i produttori avevano paura che non solo la scena fosse troppo confusa, ma anche che avrebbero potuto perdere il loro rating "G" (Guidance, cioè per tutti).
- In questo film vi fu l'ultima apparizione di Thomas Gomez in un film, e la prima di Gregory Sierra.
- Il celeberrimo produttore della 20th Century Fox Irwin Allen ha utilizzato il set di piastrelle tubolari della metropolitana di New York per un episodio di "Land of the Giants” (la Terra dei Giganti) , e come energia elettrica, condotto nella sua tv-movie "City Under the Sea” (La città degli acquanauti) ('70). In entrambi i casi, i pannelli di luci rosse sono stati inseriti nella volta della galleria piastrellata rendendolo più utile in questi progetti successivi. Lo stesso gruppo sarebbe stato utilizzato in “Conquest of the Planet of the Apes” (1999: La Conquista della terra) ('73) di Jack Lee Thompson, come i corridoi tra le sezioni del complesso di comando delle scimmie (che utilizza luci bianche).
- Arch Oboler ha contribuito, con una revisione non accreditata, alla sceneggiatura.
- Diverse fonti (tra cui il romanzo ufficiale, l'adattamento a fumetti, e il CD della colonna sonora musicale) rivelano, come nome di Brent, "John". I compagni di Tod Andrews, l'astronauta morente, lo chiamano “Skip” anche se è chiamato solo Skipper, indossa una targhetta che, una volta ingrandita in fermo immagine, sembra essere Maddon o Maddox.
- Nello script il personaggio di Don Pedro Colley si chiama “Ono Goro”- Colley era stupefatto nello scoprire che è stato accreditato come "negro" nei titoli finali.
- Questo fu il secondo di cinque film de Il pianeta delle scimmie interpretato da Charlton Heston, Kim Hunter, Maurice Evans, e Linda Harrison.
- Il bilancio "ufficiale" del film è stato di 3 milioni di $. Tuttavia, il regista Ted Post ha affermato che il bilancio finale è stato di solo 2,5 milioni. Un altro storico del cinema afferma che è stato di 4,7 milioni di $. Tutte queste discrepanze possono essere ritrovate nel box di Bluray pubblicato in occasione del 40' anniversario di “Planet of the Apes”, in un documentario su “POTA”, “Beneath the Planet of the Apes” e “Battle for the Planet of the Apes”.
Spoiler
Nelle voci di trivia seguenti possono essere rivelati importanti elementi della trama.
- Un finale alternativo è stato scritto, nel quale Taylor, Brent e Nova sfuggono dalla città sotterranea prima della detonazione della bomba, che non era un dispositivo da giorno del giudizio, come è nel film finito. Tornano a Ape City e, insieme con Cornelius e Zira, liberano gli umani dalle gabbie e un nuovo ordine è cominciato. Lo script si conclude centinaia di anni più tardi con il Legislatore a insegnare a un gruppo di scimmie e bambini umani, che siedono insieme in armonia. La chiusura finale di questo script mostra un gorilla mutante che emerge dal sottosuolo per sparare fatalmente a una colomba in volo. (La "Scena con il Legislatore", è risorta ma in struttura frammentata in “Anno 2670: Ultimo atto” (Battle for the Planet of the Apes) ('73) di Jack Lee Thompson.
- Charlton Heston era riluttante a riprendere il ruolo di George Taylor per questo film. Egli ha infine accettato a condizione che le sue scene dovevano essere girato in un periodo di due settimane. Egli ha anche insistito sul fatto che Taylor doveva rimanere ucciso. Ha accettato un compromesso in cui spariva all'inizio del film per poi riapparire e morire alla fine. Heston afferma nel documentario “Behind the Planet of the Apes” che personalmente lui ha suggerito il finale, dicendo: "Perché non fare partire questa bomba in grado di far distruggere il mondo. E questa è anche la fine del sequel".
Napoleone Wilson
Robydick:
Frameshow accompagnato dalla stessa o.s.t. di Leonard Rosenman, il Main Title.
Complimenti a Napoleone, come al solito, gran bella rece. La serie del Pianeta delle Scimmie è un mio cult personale, li ho visti tutti, compreso il film di Burton (buhhhh), e l'ultimo, che, nonostante sia stato infamato a destra e a manca, a me è piaciuto. Ma sono un fan degli scimmioni e quindi è un giudizio di parte.
RispondiEliminaPensa se ci avesse recitato Sergio Japino, non avrebbe avuto bisogno del trucco.
si come al solito bella rece,a dir poco esauriente.il primo film della serie mi era piaciuto molto(la fantascienza mi è sempre piaciuta parecchio,come i film"di genee" in generale),questo francamente non lo rivordo..vedrò di rimediare...
RispondiEliminaUn cult come il primo, ma ricordi vaghi riaffiorano: è ora di rivederlo.
RispondiEliminaDeludente invece il prequel appena uscito al cinema.
Visto e rivisto, e lo meritava.
RispondiEliminaE il bello è che al "pianeta delle scimmie" ci stiamo velocemente arrivando, e facendo tutto da soli...
davvero una gran serie!
RispondiEliminaPlinio Fernando no?
RispondiEliminaazz... japino e fernando??? per l'horror ripassare prossimamente, ahah! scherzo... :D
RispondiEliminaio purtroppo è solo il primo che guardo delle scimmie, a parte odissea 2001 che non c'entra però. m'ha fatto pensare parecchio questo film, perché i mutanti che per un attimo mi sono apparsi come dei "resitenti" poi alla fine si rivelano quelli che distruggeranno il pianeta. tra l'altro il loro avere una bomba come dio mi ha fatto rivalutare il legislatore delle scimmie. non so, ancora devo maturare il tutto, ripasso dopo :)
volevo dire "resistenti", per la precisione
RispondiEliminaCome avete notato Charlton Heston in questi grandi classici di fantascienza da lui interpretati tra gli anni'60 e i '70,alla fine moriva sempre, qui come in "1975:Occhi bianchi sul pianeta terra"(The Omega Man)('71)di Boris Sagal, che abbiamo affrontato proprio qui, che in "2022: I Sopravvissuti"(Soylent Green)('73) di Richard Fleischer, altro grande must della Sci-Fi ecologica e distopica. In questi film sopracitati moriva però quasisempre quasi come cristologicamente "sacrificandosi" nello sforzo salvifico di poter salvare l'umanità, con il suo sangue contenente il vaccino contro la mutazione (in posizione ferito a morte trafitto da una lancia, appunto come "in croce") in "The Omega Man", con la rivelazione dell'orribile verità su come e con cosa viene prodotto il Soylent verde, rosso, giallo, nel capolavoro di Fleischer, verità che però difficilmente verrà rivelata ad altri. In "Beneath the Planet of the Apes" invece è addirittura proprio lui, ferito a morte, ad azionare la detonazione dell'ordigno finale "Fine di mondo", disgustato com'è da un pianeta di uomini e di scimmie che non meritano nient'altro più, come da battute finali, di "andare tutti insieme all'inferno, maledetti."
RispondiEliminaProbabilmente l'ho visto, ma anch'io non riesco a metterlo bene a fuoco, sarà il caso di dargli una rispolverata, almeno a questo. Il primo della serie, quello mitico di Schaffner, è invece ancora straordinariamente nitido e presente nella mente. Oltre che un cult, oserei definirlo un capolavoro in questo genere. L'ho visto la prima volta nel 1969, già in seconda visione in una cinema semi-parrocchiale, quando a Udine, al posto delle 2 multi-sale(ttine) di adesso (peraltro ricavate da 2 dei vecchi ampi cinema) c'erano invece le "molte sale" di 1^, 2^, 3^ visione più i cineforum e pure il cinema "a luci rosse". E ci si poteva passare l'intero pomeriggio con un solo biglietto se il film ti piaceva... bei tempi.
RispondiEliminaForse all'epoca il film di Schaffner mi aveva coinvolto più di "Odissea nello spazio", poi con l'età si matura...
Comunque sia, al di là delle critiche, mi incuriosisce molto anche "L'alba del pianeta delle scimmie", lo vedrò.
Roby, è bizzarro affrontare un sequel senza conoscere il precedente, ma capita...
eh lo so grazia, ma da un po' di tempo a questa parte per cercare di "star dietro" ai soci questa non è la cosa più bizzarra che ho fatto, fidati :D
RispondiEliminaahah, ci credo... ci credo...!!! :D
RispondiEliminaah no robi? e quale sarebbe la più bizzarra?ahah
RispondiEliminacomunque,a parte le battute,il primo è proprio un gran film..
brazzz, che mi fai dire... questo blog aborra le sconcezze e il linguaggio triviale (qualità che l'han reso celebre), linguaggio che però mi sarebbe indispensabile adoprare per onorar la cronaca come si conviene... e ho detto tutto! :D
RispondiEliminaeh lo so, DEVO vederlo il primo, assolutamente... ma chi la fa la rece dopo questa di napoleone? va be', mi sa che me lo guardo, e poi zitto... ;-)
Ottima recensione, del resto Heston e l'intera saga del pianeta delle scimmie sono dei must assoluti.
RispondiEliminaComunque (a parte la solita scelta di non affidarsi a veri attori in carne ed ossa con maschere strepitose da scimmia come gli originali, ma alla solita vomitosa e da playstation computer grafica di replicazione totale dei personaggi) il reebot al cinema a settembre non è poi così brutto, l'assalto alle forze speciali e di polizia sul Golden Gate, è ben realizzato e concepito. Avete notato però che colpevole e totale ricerca della mancanza di sangue sparso e vittime (per non perdere la PG -Parental Guidance, ovvero di film anche per famiglie e minori, e lo era un "film per famiglie" volendo anche il nostro "Beneath[...]"ma che ben diversa tensione emotiva, pathos dei caratteri e dei personaggi, e appunto, violenza mostrata, quando è giusto e inevitabile mostrarla), tra gli umani e i poliziotti (il paradosso è voluto), pur in uno scontro così violento e cruento. Al fine di apparire là dove si può, "politicamente scorretti", l'unico cattivo e che ci rimane, precipitando con l'elicottero della polizia nella baia, è lo spregiudicato tycoon nero -perchè nero- della compagnia farmaceutica.
RispondiEliminaPeccato anche che un attore grandissimo come John Lithgow sia piuttosto sacrificato, nel suo ruolo di padre affetto dall'Alzheimer.
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