sabato 22 ottobre 2011

Cowboys & Aliens

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Strano soggetto Jon Favreau. Sceneggiatore e interprete (con Vince Vaughn) di un piccolo capolavoro come "Swingers", regista di "Made" e "Elf" con il grande Will Ferrel, attore brillante, oggi sembra essere divenuto un regista votato all'exploitation coi soldi, ma quella con tanti, tanti soldi. Per intenderci Favreau, dopo i due "Iron Man", se la fa con compagnucci della parrocchietta quali Steven Spielberg, Ron Howard e Brian Grazer, l'allegra brigata che ha portato sugli schermi la graphic novel di Scott Mitchell Rosemberg, dopo una battaglia tra majors a suon di dollaroni.

Ciclicamente Hollywood sembra non potersi trattenere dal ritornare a giocare ai cowboys e agli indiani, contaminando il genere dei generi, con commedia, horror, oppure sci-fi, come nello specifico caso. E comincia proprio come un western classico (quasi) con lo straniero senza nome Daniel Craig che si sveglia senza avere contezza alcuna di chi sia o dove si trovi e con uno strano aggeggio al polso, sicuramente non opera del fabbro locale. Sparatoria e scazzottata immediata tanto per far capire agli spettatori che Craig è un pò come il Cavaliere Nero di Gigi Proietti, e svelta introduzione di tutti i personaggi gravitanti nell'orbita di Absolution, solita cittadina tenuta in mano dal mandriano Colonnello Dolarhyde, cioè Harrison Ford in versione antipaticobastardofigliodiputtana ma in realtà con il cuore d'oro. Ci sono pure il grande Clancy Brown, nel ruolo del prete, Sam Rockwell proprietario del saloon sfigato ma simpatico e quel gran pezzo dell'Olivia Wilde, notevole, però non nel ruolo della puttana da saloon, come facilmente preventivabile, figurarsi. Regista e sceneggiatori (Alex Kurtzmann, Robert Orci, Damon Lindelof, Hawk Otsby, Mark Fergus) non si fanno mancare niente, neppure il bambino e il cane. Su cotanto parterre attoriale presto, ma non troppo, si scatenano le mire predatorie degli alieni del titolo. Che attaccano la città di notte, devastando e prendendo al lazo chiunque capiti a tiro, in una scena spettacolarmente ben concepita ed efficace. Si. Poi il film si trasforma in un incredibile b-movie ottantesco, assurdo, cialtrone, cazzaro con la Wilde che rinasce dalle sue ceneri e alleanze tra indiani e banditi.

Alieni contro tutti. Pare dovesse interpretarlo il buon Robert Downey Jr. (per cui la scelta di Favreau al timone registico) poi deviato verso il sequel di Sherlock Holmes, e di conseguenza affidato, il ruolo da protagonista, a Craig, che ci mette un certo innegabile phisique du role in questa battaglia per la terra che strizza l'occhio al classicismo western ma finisce per assomigliare più al bis bonelliano "Tex e il Signore degli Abissi" (1985) di Duccio Tessari con Giuliano Gemma e William Berger. Si spara, si uccide, si resuscita, si picchiano gli alieni (che fuoriescono da un base/nave/alveare quasi come delle api, nice touch) e si muore, come da copione, permettendo così ad Harrison Ford di recitare la scena madre delle scene madri, quando il povero indiano alle sue dipendenze, che lui ha trattato per tutto il film né più né meno come merda di cavallo, muore rivelandogli di aver sempre desiderato di avere un padre come lui (?) con l'ex-Indiana Jones in lacrime. Cultissimo o scultissimo, de gustibus. Certo le perverse alchimie del cinema portano il mainstream nei territori (selvaggi) della exploitaion più pacchiana e anacronistica e, a questo punto, è pure inutile soffermarsi sulla fedeltà al testo di origine, perchè quando la macchina hollywoodiana è in moto non c'è colt che tenga.

Rispetto a vent'anni fa gli alieni sono irrimediabilmente cattivi e distruttori, non vi è alcuna possibilità di dialogo e l'abduction è sinonimo di morte o lobotomia, se va bene, quindi il finale che cita "Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo" con la folla di "ritornanti" che non ricordano nulla è un tocco ironico financo apprezzabile nell'economia di un film dal budget pachidermico che dopo un'ora di metraggio si palesa per quello che realmente è, un cazzaro filmaccio con apaches (da tardo western matteiano tipo "Bianco Apache") e pistoleri ignoranti che spaccano letteralmente il culo ad esseri tecnologicamente evoluti in gradi di volare nel cosmo. Consigliato, comunque. Su grande schermo soprattutto. Siamo quasi dalle parti del Guilty Pleasure, ma perchè sentirsi colpevoli?  Ah, c'è anche il grande Keith Carradine nel ruolo dello sceriffo, ma niente "I'm Easy".

Buona Visione.
Belushi


9 commenti:

  1. Uhm sembra fatto per essere divertente, lo vedrò comunque :)

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  2. A me è parso un pò inutile, nonostante la confezione di gran mestiere.
    Molto meglio, rimanendo in tema di Spielberg produttore, Super 8.

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  3. Veramente una cazzata col botto, questa, Favreau dopo i due "Iron Man" si candida con ottime credenziali a titolo di regista piu' cafone, impreparato di cosa sia solamente la struttura, di un western, il più Cinicamente merceologico in circolazione. E MrJamesFord, ti consiglio, sul medesimo argomento dell'insignificante (per me), melensissimo e prevedibilissimo ma chissa' perche' pompatissimo "Super 8", sul quasi medesimo argomento e con degli alieni questo si', "poveristici" e invece strepitosi altro che dei miliardi di Favreu/Favetta, Spielberg Abrams, l'inglese "Attack the block" del quale forse avrete anche sentito parlare, dato l'enorme successo nel Regno Unito, qui arrivera' mai...?

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  4. Napoleone, Attack the block l'ho già visto e recensito anche dalle mie parti. Molto interessante, ritmato e con degli alieni fantastici.
    Detto questo, forse sei un pò troppo duro con Super 8, che a me è parsa una riuscitissima operazione di amarcord di un certo Cinema degli anni ottanta che ricordo con grandissimo affetto.

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  5. arwen, è divertente, confermo, nonostante gli iluustri pareri contro che puoi leggere, ahah!
    sì, cazzaro e non certo un capolavoro eh, ma la rece di Belushi sostanzialmente la condivido. :)
    Be', a me sono piaciuti anche gli Iron Man, soprattutto il primo, per cui...

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  6. Napoleone, facciamolo "Attack the block"! con piacere :)

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  7. roby il tuo commento mi piace, poi ogni tanto fa bene staccare per sgranchirsi gli occhi, tanto per ricaricarci le batterie per un filmone da prima classe hahaha

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  8. già arwen... è strano, più ne guardo di film e più divento di bocca buona, ahah! sarà qualche forma di senilità che arriva? :D

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  9. naaa non credo hehe, bisogna anche svagarsi non solo impegnarsi, oddio il cinema è cultura ma è anche svago, sapessi quanti film ho visto che i critici hanno stroncato ma a me sinceramente sono piaciuti hehe come si dice cest la vie...

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