mercoledì 19 ottobre 2011

La discoteca

8

Propaggine estrema del musicarello sessantesco, il "Nino D'Angelo Movie" si presenta al pubblico dei primi anni ottanta rispettando in toto la struttura diabolica delle pellicole con protagonisti Gianni Morandi, Tony Renis, Caterina Caselli, Little Tony e compagnia assortita.

Storia d'amore travagliata tra giovini di belle speranze, famiglia che si oppone (più o meno presente in quasi tutti i prodotti), repertorio musicale a tappare i buchi di sceneggiatura e, a reggere il tutto, impalcatura comica fornita dai professionisti di turno.

"La Discoteca" non è il più famoso dei film del biondocrinito Gaetano "Nino" D'Angelo, la micidiale trilogia composta da "Celebrità" (1982) di Ninì Grassia, "Tradimento" (1983) e "Giuramento" (1983), entrambi di Alfonso Brescia, e "Un Jeans e una Maglietta" (1983) di Mariano Laurenti, sono sicuramente più famosi e celebrati. Tuttavia è sicuramente il più "degenere" in questo corpus cinematografico di pellicole comunque ispirate dalla "sceneggiata napoletana". Degenere perchè la storia del pizzaiolo Nino che da Positano si trasferisce a Bolzano per la stagione è quanto di più risibile, cialtrone, ignorante sia mai uscito dal cappello del buon Laurenti, regista che non ha certo bisogno di presentazioni da queste parti, essendo stato uno dei più prolifici autori in ambito ginecommediale.

Il plot è presto svelato. Nino è triste perchè deve lasciare la fidanzatina Maria (la "solita" Roberta Olivieri, bella biondina partner quasi fissa del cantante di San Pietro a Paternio) a Positano; peccato che appena arrivato al lussuoso albergo in cui dovrà prestare opera, non si innamori immediatamente della tedeschina Romy (Cinzia Bonfantini, bella presenza bis pure in "L'Ultimo Guerriero" [1984] di Romolo Girolami Guerrieri, post-nuke con Harrison Mueller, il fratello di Nadia Cassini) figlia, tra l'altro, del direttore Khitler, il grande Enzo Cannavale, qui in doppio ruolo. Il bello è che tutto il parterre femminile della pellicola casca praticamente ai piedi del buon Nino, inguardabile con caschetto d'oro e pellicciotto, che strazia i cuori delle fanciulle smanianti per lui. Anzi, la bella Romy, con cultissimo accento tedeschen, se lo vorrebbe proprio fare, a Nino, ma lui niente, rimane fedele a Maria che, nel frattempo, si sbaciucchia con il miglior amico di Nino, fedifrago che vorrebbe impalmare la bella Olivieri (tra l'altro notevolissima in bikini). Il titolo prende a pretesto la disco-dancing dove Nino e Romy la sera vanno a ballare, sempre lo stesso pezzo (pure a Positano il motivetto non cambierà) in cui si consuma una delle più grandi scene di ballo a cui ci sia mai capitato di assistere, con Nino Nostro che improvvisa un ballo di gruppo con gli altri avventori del locale, incapace, ignobile, palesemente controfigurato da una ballerina con i suoi stessi abiti, da applausi a scena aperta, quasi in grado di rivaleggiare con i siparietti musicali di "Venni, Vidi e M'arrapaho" (1984) di Vincenzo Salviani, vero Santo Graal della commedia ottantesca. Il tutto sotto gli occhi estasiati di Romy, che guarda il suo ometto quasi fosse un Nureyev tascabile.

Non c'è niente da fare. Per avere contezza di simili evoluzioni artistiche, è necessario toccare con mano il tessuto bis/canzonettaro lavorato da Laurenti, che, da navigato cinematografaro, sa benissimo che senza le spalle comiche il metraggio non può essere completato. Quindi via con i magnifici Bombolo (Franco Lechner, 1 gennaio 1932- 27 agosto 1987, mai, mai, mai ricordato abbastanza) ed Enzo Cannavale (5 aprile 1928-18 marzo 2011) altro grandissimo professionista del nostro cinema, ma non solo, ebbe il grandissimo onore di lavorare con Eduardo De Filippo, qui in forma smagliante, veri protagonisti della pellicola tutta, straordinari, irresistibili durante la scena del soccorso, in cui comunicano via radio, durante una bufera di neve (si cerca la povera Romy, perdutasi tra le alture in seguito all'ennesimo "rifiuto" di Nino, che la troverà semi-assiderata appoggiata ad un casolare, cultissimo) con le comunicazioni occasionalmente "interrotte" dai risultati sportivi di Juve e Roma e da un sedicente Mike Bongiorno tedesco. Ecco, l'essenza bis del cinema sta tutta qua, tra le espressioni, le movenze, i tic del duo comico, tanto da far slittare pericolosamente la pellicola verso territori da Bombolo&Cannavale movie tout court.

Nel mezzo, Nino che canta, si strugge d'amore per Maria, ma non sa rinunciare a Romy, la quale, capita la mal parata, si presenta di sua sponte a Maria, assicurandole la fedeltà del biondo cantante. E vissero tutti felici e contenti.

Prendere o lasciare. Il Nino D'Angelo Movie si ama o si odia o si vorrebbe mettere al rogo. Ai posteri l'ardua sentenza. Per chi volesse addentrarsi nella filiera, c'è solo l'imbarazzo della scelta, da "Ave Maria", "Uno Scugnizzo a New York", "Popcorn e Patatine" fino a "La Ragazza del Metrò" e "Fatalità", segmento ultimo e fuori tempo massimo di un genere sedimentato nel pieno svolgersi degli anni ottanta, che mischia melodramma, sceneggiata, comicità e Nino D'Angelo, che è "corpo" che va oltre, inclassificabile criticamente, presenza ectoplasmatica inafferrabile, perlomeno durante quel contesto storico. Imperdibile la contaminazione con il "Lacrima-Movie" operata ne "L'Ammiratrice" con Annie Belle. Prodotto da Francesco Calabrese per la Gloria Cinematografica. Sceneggiatura di Piero Regnoli. Distribuzione Titanus.
Buona visione.

Nino canta:
"Pronto sì tu"
"E' troppo tardi"
"Sotto 'e stelle"
"Bimba">
(Nino D'Angelo)

"Pe' te' conquistà"
(Casaburi-Bevilacqua-D'Angelo)
Edizioni Musicali Gesa-Milano

Belushi


8 commenti:

  1. miiiiiii, non ci posso credere (voce alla aldo baglio)
    mo' se divertivamo a fa' 'sti firm, e po' c'avevo da porta' 'a pagnotta a casa, tze tze, 'tacci sua (bombolo)
    uhe' guaglio', po' me suo' riscattato, so' diventato un'icona per l'intellighenzia cinematografata (nino)
    'mo 'sta a vere' che l'unico struonzo so' rimasto je ! (cannavale)

    l'apoteosi del trash, ma da buon catecumeno, ho visto pure 'isso.
    D'Angelo avrà la sua sublimazione pre-rivalutazione di Goffredo Fofi con la partecipazione al festival di Sanremo del 1986, dove fu seguito da una claque "mostruosa".
    Da segnalare comunque il grande crossover tra Nino D'Angelo e il gruppo funk politico dei Bisca "Note scunusciute", trovatelo sul tubo prima che lo posti io, a li' mortè!

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  2. grande Harmo! che commento artistico a tema :DD
    hai ragione, ho taggato trash il post, se lo merita tutto.

    aspetto il post D'Angelo-NoteScunuscite da te, ci mancherebbe ;-)

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  3. uno dei motivi principali di successo della Lega nord...:))

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  4. può darsi unwise, può darsi... ahah!

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  5. questo film non me gusta per niente, non mi attira hahaha, sarà perchè a me Nino D'angelo non è mai piaciuto hahaha

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  6. noooo non è il genere di cinema che mi piace hahaha poi diciamocelo sinceramente, a me i musicarelli non me garbano pe niente, poi se ce sta quella faccia da pesce lesso de Nino D'angelo allora facciamo proprio BINGOOOOOOOO hahaha

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  7. Arwen, in questa pellicola però potresti ammirare le non comuni doti artistiche di Nino nel ballo. Ah ah ah, comunque, chi ti può biasimare? A me piacciono molto, ma non faccio testo. La Tagline "...Il ballo era tutto per lui" è impagabile, non me la ricordavo, ah ah ah ah ah ah.

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