mercoledì 13 marzo 2013

Lés Misérables

3

Anche il capolavoro di Victor Hugo,  I miserabili ha la sua versione in musical, e proprio questa versione è portata sul grande schermo da Tom Hooper.Il film è tutto cantato, e per seguirlo hanno messo i sottotitoli, quindi ve lo potete gustare con le voci originali degli attori.

C'è da dire che è un opera che rispetta troppo la sua teatralità, e forse questo è il suo limite, di certo Tom Hooper non ha la dimestichezza nè l'originalità di un Baz Lhurmann, ma è la storia che conquista e che fa centro creando una specie di alchimia con il pubblico capace di catturare la sua attenzione, viene però molto facile immedesimarsi nei personaggi che sono splendidamente interpretati da un cast di attori che da il meglio di se.
La sorpresa per me è stata vedere Hugh Jackman in un ruolo più adulto di quelli in cui ci ha abituati, un ruolo più umano e meno animalesco del solito, ed è sorprendente come da vita al suo Jean Valjant, uomo incarcerato perchè per la disperazione ha rubato un tozzo di pane, atto commesso per salvare la vita del suo nipotino, ma nello stesso tempo compiendo un altro atto per salvarsi la pelle, un prete capisce la sua disperazione e gli da i candelabri.
Quale cosa migliore per decidere di cambiare vita e fare del bene?
E il bene riesce a farlo, quando Fantine, una giovane ammalata madre di una bambina Cosette viene cacciata dalla fabrica di Valjant, - che ha cambiato nome per diventare una persona rispettabile - perchè è una ragazza madre da delle sue colleghe invidiose, che avevano paura che la giovane gli rubasse i mariti, lui decide di prendersi cura di Fantine, quando la vede in strada a prostituirsi,
La giovane morirà di lì a poco affidandogli la sua bambina, che è vittima di una coppia spregievole; lui salva la vita alla bambina e la mette sotto la sua ala facendole da padre.
Il film è incentrato su questo rapporto padre-figlia che colpisce nel profondo, ma è l'aguzzino del carcere che gli sta con il fiato sul collo e non ha mai smesso di dargli la caccia che è il rapporto di maggior impatto del film, bravissimo Russel Crowe nel suo ruolo di cattivo se possiamo definirlo così, i migliori momenti del film sono in questo scontro, tra un atto compiuto per pura umanità anche se sbagliato, e tra chi vuole imporre il rispetto della legge non comprendendo le reali intenzioni di quell'uomo.


Il film non è un capolavoro, ma i suoi punti di forza sono nella sceneggiatura brillante e nella recitazione degli attori, non stanca mai e riesce a colpire soprattutto per come viene rappresentato, ma dobbiamo anche ammettere che l'opera risulta molto teatrale, girato in maniera documentaristica, alcune scene sembrano girate in presa diretta, e questo diminuisce di fatto l'impatto stilistico del film, il regista invece di dare la sua impronta personale e dare il suo parere alla scena si limita a fare un film d'attori evitando troppo di esprimere se stesso, limitandosi a dirigere il musical e basta.
La regia è quella che pesa maggiormente per la riuscita del film, che si limita a filmare un opera teatrale lasciando che gli attori facciano il lavoro grosso, ed è un peccato perchè aveva molte possibilità per essere se non un capolavoro un ottimo film.
Resta comunque un opera brillante per quanto riguarda la musica, le canzoni, e i personaggi, che sono caratterizzati da un cast di attori in piena forma.
Sinceramente a me è piaciuto, anche se mi aspettavo molto, ma resta un opera apprezzabile se volete storie capaci di creare alchimie, comunquesia consiglierei di recuperare il libro, io lo farò molto presto se avrò le possibilità.
Buona visione.
ArwenLynch



3 commenti:

  1. Il libro lo sto leggendo, è molto molto bello ma diamine se è un mattone pieno di divagazioni inutili XD (con tutto il rispetto per l'Hugo!)
    Il film mi è piaciuto molto, anche se era davvero troppo statico e a Jackman ho preferito Crowe, molto più intenso.
    Voto 11 alla pur breve apparizione della Hathaway, Oscar meritatissimo!!!

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  2. sono stato un cultore anni fa dei romanzi di Hugo. per me scrittore da massimo Olimpo. è uno dei miei Maestri per elezione, sono marchiato nell'animo da quei libri grazie ai quali ho superato il momento più difficile della mia vita. pochi i suoi romanzi, ma sono tutti dei capolavori indimenticabili e innarivabili se non da quelli dei grandi russi dello stesso secolo, cose ormai impossibili a realizzarsi.
    non mi piace, per ciò che rappresentano per me, l'idea di vederli in musical. li voglio drammatici ed epici, anche logorroici nella loro enorme ricchezza lessicale e visiva, come i libri. mi pare ci sia un "Uomo che ride" di gran livello. non mi risulta invece alcuna rappresentazione di Novantatre, né di I lavoratori del mare, sconosciuto ai più eppure monumentale. Notre Dame inflazionato e spesso sputtanato. Hugo paga la voglia di fuilleton che pare non dissiparsi, piaga culturale mai sanata. il contenuto più pregnante si disperde in romanticherie fin manieristiche, quando invece sono romanzi di altissimo livello sociale, denuncia di malcostumi e propositivi nel disegnare un modello umano, sia esso laico o religioso, che vede la vita come eterna e per questo degna di essere vissuta nel quotidiano con umanità ed empatia verso il prossimo. sono anche romanzi che parlano della diversità come ricchezza e non come problema. c'è tantissimo in questo e negli altri romanzi...

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