sabato 8 dicembre 2012

Alles auf Zucker! - Zucker!... come diventare ebreo in 7 giorni

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“Una commedia poco ortodossa.”
Frase di lancio originale del film

Le barzellette ebraiche della comicità Yiddish hanno avuto tanto successo per molti comici che si potrebbe pensare tali situazioni come esaurite. Tuttavia, il pensiero di alcuni tedeschi che fanno una commedia ebraica suona come una prospettiva intrigante. Il fatto che la fama di Dani Levy stesse facendo sì che negli anni in cui realizzò questo “Zucker!”, progettasse anche di realizzare una commedia musicale su Hitler, rende questo doppiamente intrigante. “Zucker!” fu un grande successo e un improbabile hit in Germania, apparentemente superando la sua atmosfera da sitcom televisiva e narrativamente piuttosto piena di cliché.

Così com'è, “Zucker! Come diventare ebrei in 7 giorni” è una commedia tipicamente mitteleuropea nei suoi accenti multiculturali commoventi e di scontro interculturale. Jaeckie Zucker (Harry Hubchen) è un ex-presentatore sportivo della Germania Est, la cui vita è oramai tutta sulle vecchie diapositive di un lento oblio. Sua moglie lo ha appena lasciato, ed è sprofondato nei debiti, i suoi figli appena lo vedono lo prendono in giro. Alla morte della madre però, ella ha lasciato dietro di sé alcune volontà testamentarie che possono essere soddisfatte solo se egli si riconcilierà con il fratello, un Ebreo fortemente ortodosso e tedesco occidentale. Jaeckie è invece un Ebreo allegro del genere decaduto, ma è costretto a osservare strettamente le pratiche ebraiche per effetto comico. A peggiorare le cose, il fratello arriva con tutta la sua (disfunzionale) famiglia al seguito, tra cui un figlio che è così ortodosso come educato..

Il film affronta una storia del popolo ebraico senza stereotipi, marcandone le profonde differenze che vi sono sono anche economiche tra loro stessi Ma poi di nuovo, Jaeckie fa giocare la carta dell'Olocausto, e anche di un falso un attacco di cuore al funerale di sua madre così da poter andare a giocare a biliardo. Probabilmente si può leggere nella riunificazione delle due Germanie alcune metafore nella storia anche tra l'Oriente e l'Occidente che sono costretti a letteralmente a riconciliarsi, mentre ovviamente la metafora della riunificazione tedesca ed ebraica sarebbe probabilmente una chiave d'interpretazione troppo eccessiva. Tuttavia, non si è sicuri se questo elemento sia del tutto riuscito, gli ebrei sono mostrati come un gruppo di appassionati del godersi la vita, ma non c'è un trattamento così politicamente scorretto dei tedeschi.

Il film ha comunque senso dell'umorismo. Si tratta di una lucida, birichina farsa che ha incontrato con grande piacere i favori del pubblico, dati i riscontri del suo successo commerciale. Mentre a cavallo del suo limite di plausibilità (le relazioni sono, francamente, un po' forzate, La figlia di Jackie è lesbica, e oltre), è un film veloce e in definitiva soddisfacente e confortante.

Premio Ernst Lubitsch Anno 2005 Ha Vinto il Premio Ernst Lubitsch a Dani Levy
European Film Awards Anno 2005 Nominato al Premio del pubblico per il Miglior Attore Henry Hubchen
Miglior Regista Dani Levy
Film Premio Europeo Miglior Attore Henry Hubchen
Miglior Sceneggiatore Dani Levy
Holger Franke

Anno 2005 Nominato al +Award Elena Bromund
Camera Award Tedesco Anno 2005Nominato al Camera tedesco Award – per il Miglior Montaggio in un lungometraggio (Kinospielfilm) aElena Bromund
Premi del Cinema Tedesco Anno 2005 Ha Vinto Gold Film Award per i Migliori Costumi (Bestes Kostümbild) Lucie Bates
Miglior regia (Beste Regie) Dani Levy
Miglior Film Score (Beste Filmmusik) Niki Reiser
Miglior attore in un ruolo principale (Beste darstellerische Leistung - Männliche Hauptrolle) Henry Hubchen
Miglior Sceneggiatura (Bestes Drehbuch) Holger Franke
Dani Levy
Miglior Film (Bester Spielfilm) Manuela Stehr
Nominato al Gold Film Award per il Miglior Montaggio (Bester Schnitt) Elena Bromund
Miglior attore non protagonista (Beste darstellerische Leistung - Männliche Nebenrolle) Udo Samel
Miglior attrice in un ruolo principale (Beste darstellerische Leistung - Weibliche Hauptrolle) Hannelore Elsner
Migliore production design -scenografie (Bestes Szenenbild) Christian M. Goldbeck
Premi dell'Associazione dei Critici Cinematografici Tedeschi Anno 2006 Ha Vinto il Premio dell'Associazione dei Critici cinematografici tedeschi per la Miglior Sceneggiatura (Bestes Drehbuch) aDani Levy
Holger Franke

Cameo del regista
Dani Levy fa il giocatore di biliardo nell'ultima scena del film.

Napoleone Wilson


1 commento:

  1. è stata una visione davvero divertente. il modo in cui gli ebrei ironizzano su sé stessi è spesso originale, bisogna riconoscerlo

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