Al teatro Bolshoi di Mosca Andrei Filipov dirige un'orchestra che non c'è. Ex grande direttore di quell'orchestra, per una sua ribellione al regime di allora, da 30anni si ritrova a fare le pulizie nel teatro ed anche tutti i suoi vecchi orchestrali sono ridotti a lavori ordinari quando non umili. Più d'uno è finito pure in Siberia, senza più tornare.
Con lo straccio ancora in mano intercetta per caso un'email per il direttore che arriva da Parigi, è il direttore artistico del teatro Chatelet che scrive, vuole un concerto dell'orchestra del Bolshoi entro brevissimo tempo. Non ci pensa su un attimo, stampa l'invito e cancella la mail: quel concerto vuole e deve farlo lui!
Col contributo del violoncellista Sasha, amico di sempre, e della compagna inizia una frenetica "caccia all'orchestrale perduto". Serviranno anche un finto manager (ex dirigente comunista) ed uno sponsor a coprire le spese per raggiungere Parigi (un cafonissimo magnate del gas). Una gag dietro l'altra, condite da satira pungente sia sul passato sovietico che sul presente russo. Parlare poi delle allegre bizzarrie di ogni singolo personaggio diventerebbe troppo lungo. Arriveranno a Parigi, con passaporti falsi compilati direttamente in aeroporto, sgangherati come un'orchestra di zigani allo sbaraglio. Perplessità reciproche, casini, musicisti 'mbriachi. Risolto l'importantissimo ingaggio di una violinista che vive a Parigi alla quale Filipov tiene moltissimo, si arriverà all'improbabile concerto, in un teatro stipato all'inverosimile, presenti anche le cosiddette autorità, ripreso in mondovisione, senza mai aver provato una volta che fosse una, né a Mosca né a Parigi!
Tra risate incontenibili ma anche momenti drammatici, per una storia che si risolverà proprio durante la performance, si arriva all'ultimo quarto d'ora che non posso non descrivere nella sua essenza, è il titolo del film, il grande concerto. In programma c'è il concerto per violino ed orchestra di Tchaikovsky, difficilissimo, per un violinista una vera e propria prova di forza.
Filipov dà le spalle al pubblico, la violinista è tesa, l'attacco è orchestrale ed è mostruoso, un inizio indecente. Poi parte il violino, con una melodia dolce, leggera e scatta immediatamente una magia, il pubblico rumoreggiante si zittisce, la donna suona in modo misticamente ispirato, virtuosismi impressionanti scivolano fuori dalla sue dita come guidati da una mano esterna, una reminiscenza forse, tutti gli orchestrali si rivitalizzano e tornano con la mente, insieme con Filipov, al loro ultimo concerto, fatto 30anni prima, in programma c'era proprio quel pezzo non scelto a caso quindi, che fu brutalmente interrotto e con esso la loro vita musicale.
Descrivere la musica mi è impossibile, qua poi la storia, che prosegue, ogni tanto si sovrappone alle immagini del concerto, è epica, straordinariamente commovente. L'ho rivista 3 volte per intero questa scena, per riascoltarmi la melodia che è stata interpretata maestosamente dall'orchestra sinfonica di Budapest (violinista Sarah Nemtanu), e per 3 volte mi si sono gonfiati gli occhi. 15 minuti circa di Cinema che resteranno nella Storia, non esagero.
Bravissimo Mihaileanu, già regista di uno splendido film: Train de vie.
P.S.:
Devo assolutamente riferire una nota dolente che personalmente ho aggirato. Questo film va visto col dvd, o comunque in lingua originale (recitano in russo ed in francese) ed i sottotitoli. La versione portata nei cinema italiani, doppiata, che mi sono rifiutato di andare a vedere, E' UNA VERGOGNA! Ne ho sentito qualche minuto a campione, per curiosità. Indipendentemente dalla traduzione delle parole, è mai possibile che la voce di un russo deve diventare come quella di un russo in italia che sta imparando la nostra lingua? Una scelta demente, cretina, stupida, degna del più grande ignorante! Tale la rabbia che il titolo della recensione l'ho lasciato in originale apposta.
P.P.S.:
questa recensione è dedicata, per personali motivi, ad un caro amico che conosco solo per il nickname del web: azzodinick. non lo trovate tra i sostenitori ma è un lettore abituale, competente ed anche bravo segnalatore.
ciao azzo, grazie mille! :)
Come dissi da Marco, e come dici tu con parole più cinesapienti delle mie, film carino e seducente, boicottato da un doppiaggio sottomongolo. Pensare che come doppiaggi eravamo i migliori al mondo: fuga dei cervelli pure lì?
RispondiEliminasai che, dipendesse da me, i doppiatori lavorerebbero solo per ciechi ed analfabeti.
RispondiEliminafuga di cervelli probabile :)
Spasibo tovarish Roby! :D
RispondiEliminaStavolta non potevo limitarmi a leggerla (tutta). :P Bella recensione!
Film un po' caotico, ma architettato tutto in funzione del Concerto finale dove le immagini interpolate, Tchaikovsky e last but not least la Laurent innalzano il livello e quasi inevitabilmente gonfiano gli occhi.
Tutto sommato un bel vedere (e sentire).
Discorso doppiatori, forse prima era un'arte, adesso sarà diventato un lavoro come un altro con ritmi frenetici e la solita svogliatezza dilagante, considerate che si sono aggiunte negli ultimi 7-8 anni centinaia di serie tv e a doppiare sono quasi sempre i soliti, ma di direttori di doppiaggio coscienziosi ne saranno rimasti in pochi.
Quoto roby in definitiva il discorso doppiaggio è solo una nostra cattiva abitudine, comunque siamo sempre i primi, anche perché saremo rimasti solo noi e i russi a farlo. :D
concordo con te sul doppiaggio, una cosa ignobile e paradossale, tra l'altro.
RispondiEliminafilm assolutamente imperdibile e non vedo l'ora che esca (ma è già uscito??) in dvd, meglio blu ray, per godere a pieno della recitazione impeccabile di tutto il cast.
anch'io scrissi due paroline nel blog dopo la visione cinematografica.
cara Francesca, scrivimi una mail, sotto la mia foto c'è il link, ti dico dov'è il "negozio" per comprare il dvd ;-)
RispondiEliminaottime osservazioni azzo, poi io ti dovevo ringraziare già da mò! grazie ancora :P
Gran bel film, purtroppo l'ho visto doppiato e non posso che sottoscrivere le tue critiche. Se ne avrò l'occasione lo riguarderò volentieri in lingua originale (cosa che cerco sempre di fare quando c'è la possibilità).
RispondiEliminaOttima recensione Roby. Le uniche pecche sono in effetti proprio il doppiaggio, in particolare quello ridicolo dei russi, e un po' di confusione qua e là nel raccontantare la storia.
RispondiEliminaNon mi pare tu abbia ricordato però il precedente film di Mihaileanu, quel bellissimo "Train de vie" che pure hai recensito un paio di anni fa.
A me è piaciuta tantissimo anche quella commedia surreale e un amara che è "Ad est di Bucarest" di Corneliu Porumboiu sul post Ceauşescu.
bello! mi hai ricordato un film che m'interessava!
RispondiEliminahai ragione, ho posto rimedio. volevo mettere il link a train de vie, poi nel trasporto tra descrivere il concerto e biasimare il doppiaggio me ne sono dimenticato. :P
grazie mille.
io l'ho visto in italiano e magari sarà per quello, però penso di essere tra i pochi a non essere rimasto convinto da questo film.
RispondiEliminaboh, in ambito musicale mi sembra si sia fatto di molto meglio
vabbe', non è un film propriamente musicale, il solo vero momento di musica (magico!) è il finale, per il resto è una commedia con un po' di satira
RispondiEliminaUno dei film cult del 2010, fra i più belli usciti nella passata stagione cinematografica nei cinema italiani !
RispondiEliminaPs
complimenti per il blog, è la prima volta che passo di qua
Fabrizio
laboratorio di cinema: recensioni ed altro
ciao Fabrizio
RispondiEliminagrazie per i complimento, vengo presto a visitare il tuo di blog ;-)