Jomar ha alle spalle un rapporto di coppia fallito, dal quale, e lo scopre proprio tramite il nuovo compagno della ex compagna, ha avuto un figlio che non ha mai visto.
In un periodo in cui è succube di un esaurimento nervoso, Jomar, custode di una piccola stazione sciistica dove vive come un eremita, dà casualmente fuoco al suo rifugio, provvede alle necessarie provviste di alcol, sigarette ed antidepressivi, e parte in sella ad una motoslitta per un viaggio di oltre 800 km sui paesaggi innevati e le terre imbiancate infinite della Norvegia. Il primo ostacolo sarà un tunnel asfaltato da percorrere coi cingoli, solo il primo di una serie di momenti esilaranti che intramezzano il suo dramma esistenziale...
Un off-road movie (fuoristrada, non strada) particolare, con ritmo lento e serafico, un viaggio che pare non poter aver fine ma una fine l'avrà, bella e non ben definita.
Un viaggio a tappe, intervallate da costruzioni che sembrano isole nel deserto di neve ed alberi dove è necessario fermarsi un attimo a riposarsi. Jomar incontrerà diversi personaggi che simbolicamente rappresentano la solitudine di quei luoghi, soprattutto il tipo di mentalità e personalità che quel tipo di vita può sviluppare. Tutto in realtà è metafora di una vita.
Un piccolo e grazioso film, divertente e rilassante, che incuriosisce.
...eheheh..ho voluto vedere il trailer, e devo dire che mi sembra un bel film. Va detto però che a me questi svervegi piacciono molto! Ancora una volta un plauso alla tua opera di ricerca, Roby!
RispondiEliminagrazie Lu :)
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