domenica 30 luglio 2006

Le mani sulla città

3
Film del progetto "100 Film italiani da salvare".

"I personaggi e i fatti qui narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce".
Con questa frase che non lascia dubbi Francesco Rosi termina il film, unico titolo di coda su uno scenario urbano quasi irreale nelle fattezze, pur ritraendo la sua amata città natale dall'alto: Napoli.

Il film ruota intorno alla figura di un palazzinaro senza scrupoli, tale Nottola, che è anche consigliere comunale di destra. A un mese dalle elezioni amministrative un cantiere del Nottola procura in un vicolo storico di Napoli un crollo, con morti e feriti. Ne nasce un'inchiesta, sia della magistratura sia dell'amministrazione, fortemente voluta da De Vita, della sinistra all'opposizione. Nottola sarà abbandonato dal partito di destra ma verrà accolto da quello di centro, si farà rieleggere...

Storia tremendamente vera e attuale. Chissà a Venezia, quando premiarono il film, quanti politici l'han visto e cosa hanno pensato, sarei curioso di sapere.
Tutta la storia permette di addentrarsi in quei meccanismi che tutti bene o male conosciamo ma vediamo solo dal di fuori. Ogni cosa si spiega, ogni inciucio o, come dice De Vita, OGNI PATERACCHIO!, trova una sua, politica, ragione.

Film straordinario


3 commenti:

  1. Per arguzia e ostinatezza del dovere nel raccontarci questi scandali politici-sociali, Rosi potrebbe essere paragonato a pieno merito ad un servitore dello stato che non si lasci inquinare dalla condotta malavitosa della propria patria.E' attraverso l'assoluta ricerca del male e delle verita' scomode che logorarono fin dopo la fine della guerra l'Italia che Rosi compie quella brillantezza espositiva e narrativa a cui nulla sfugge e tutto quadra,aiutando con una struttura non troppo complicata lo spettatore a recepire la sua denuncia. L'inventore di un genere,il film-inchiesta che in questa pellicola fece arrossire l'intera classe politica di un'epoca e sdegnare la popolazione che ancora oggi grazie ai suoi film e' aiutata nell'emergere dall'ignoranza e a risvegliare la propria coscienza sciale atta all'impegno civile.

    RispondiElimina
  2. m'inchino al tuo commento redroom, è andato a completare una rece che, come altre "vecchie", non è particolarmente degna di questo grandissimo film.
    grazie di cuore

    RispondiElimina
  3. Troppo gentile,comunque e' un dovere commentare grandi film come questo e piu' in generale un dovere del cinema con la c maiuscola a suscitare pareri e discussioni nei nostri commenti.La settima arte non avrebbe senso se non c'e' la sollecitazione allo sforzo intellettuale minore o maggiore che sia dello spettatore.

    RispondiElimina