Storia del malinconico declino della carriera di un conduttore di quiz radiofonici, Mortez, da 20 anni in onda con "La lingua al gatto", trasmissione itinerante per tutta la provincia francese. Sempre in giro quindi, sempre insieme al suo assistente-autista-tecnico di scena-factotum Rivetot che è come un figlio premuroso.
Un po' snob, con abitudini di vita da uomo "importante", Mortez comincerà a fare i conti con sé stesso, si renderà conto che il suo pubblico è soprattutto popolino, la sua fama è tra quella gente che spesso disprezza anche se senza cattiveria. Comincerà ad essere stanco, anche ad ammalarsi. La radio gli chiuderà il programma e Rivetot cercherà di nascondergli la cosa finché potrà.
Tanti anni vissuti sempre nello stesso modo, da entrambi, si fanno sentire. Tutta una vita sempre in giro non ha permesso di costruirsi famiglie personali. Sono loro la famiglia, loro due, il loro rapporto esclusivo è di un affetto davvero di padre e figlio. Il finale sorprenderà e si scoprirà la vera natura soprattutto di Rivetot.
Da vedere, film tenero ed elegante. Bravi gli attori, in particolare Jean Rochefort che mi piace sempre molto.
Bella la canzone appositamente composta da Cocciante, autore molto amato dai francesi.
0 comments:
Posta un commento