mercoledì 4 novembre 2009

Al primo soffio di vento

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2002,  Franco Piavoli.

Bisogna uscire dallo schema che abbiamo in testa su cosa un film debba rappresentare per entrare nella corretta ottica ed affrontare, è il caso di dirlo, un film di Piavoli, un po' come chi, leggendo solo romanzi, deve resettare la mente per cogliere la musica e le sfumature delle poesie se ci si vuole cimentare come lettore o compositore.

Questo film è sequenza di immagini magistralmente colte sulle persone, animali, luoghi. Rimbalza sui componenti di una famiglia che vive in campagna (pianura padana, presumo), un pomeriggio d'agosto caldissimo. Ognuno vive la propria solitudine, i propri ricordi, speranze anche. Quasi inesistenti i dialoghi, poche parole da una voce fuori campo che ti fanno tirare il fiato, e qualcuna scritta da uno dei protagonisti ad un computer.
Il resto sono immagini e suoni di qualità eccelsa, si vivono addosso le sensazioni, col corpo, vibrazioni che a volte diventano fortissime, ma... bisogna tenere duro all'inizio, una lentezza spossante, non si comprende dove si va a parare, poi ci si lascia sovrastare e si godono con emozione anche uno stillicidio da un ramo, lo zampettare di un ragno e a lungo il suono splendido di un pianoforte.

Ho trovato questo film meraviglioso. Un quadro in movimento.
Non è roba per tutti però, solo di chi la vuole cogliere.
Io, per quanto mi riguarda, i film di Piavoli me li guarderò tutti, senza indugio.

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