Il piccolo Edmund, bambino come tanti in una famiglia disperata come tante nell'immediato dopoguerra tedesco, è il protagonista di un dramma umano personale inserito nel dramma globale.
Girato nell'estate del '46 in una Berlino reale quanto spettrale, è certamente un film coraggioso e non banalmente documentaristico. Nel ritrarre Edmund, Rossellini riporta la condizione del popolo tedesco, allora ancora visto dagli altri come un covo di demoni, alla condizione umana e popolare che aveva, miserabile tra i più miserabili dei popoli europei. Lo fa senza sconti e senza retorica.
Grandissimo film, storia del cinema. Mettere in carnet se si è cinefili è un dovere.
Eccezionale l'interpretazione del bambino.
Dopo la morte del padre, Edmund farà una passeggiata per Berlino dove Rossellini scriverà una lezione memorabile di Cinema, da brividi.
Non so quante volte ho pensato di rivederlo, ma ancora ni è mancato il coraggio.
RispondiEliminafai in modo di trovarlo il coraggio, è un consiglio sentito perché questo film ha un'atmosfera magica.
RispondiEliminaIl coraggio di rivederlo mi manca soprattutto per il finale, che mi aveva straziato l'anima.
RispondiEliminaE questo è semplicemente stupendo. Sìsìsìsì...è più di un film. E' il dramma interiore di questo bimbo biondo che incarna la Germania distrutta, dilaniata. Spettacolare!
RispondiElimina*Ma perché, lei non fa più il maestro adesso?
- No. Le autorità ed io non abbiamo più le stesse idee in fatto di educazione dei giovani*.
ma Laura, toglimi una curiosità: hai un file dove conservi tutte le citazioni dei film? no perché altrimenti hai una memoria spaventosa! O_O
RispondiEliminaRoby...a noi vecchi ce le facevano appuntare all'università...e quelle che ho te le giro...ho ancora i quaderni...quelli di carta...sai no? ti ricordi?
RispondiEliminae vuoi che non ricordo i vecchi quaderni, con 2 figli alle medie ed un altro alle elementari? :)
RispondiEliminami piacciono moltissimo le citazioni, quando ne hai da mettere fa solo piacere.