La promessa è quella di Igor ad Hamidou, immigrato clandestino nel Belgio ed operaio in un cantiere, appena caduto da un'impalcatura ed in punto di morte: prendersi cura della moglie e del figlio, che lo avevano appena raggiunto.
Il padre di Igor (bravissimo Olivier Gourmet, attore decisamente "da Dardenne") è un piccolo imprenditore edile che sfrutta e favorisce l'immigrazione clandestina per ottenere manodopera a basso costo. Durante un'ispezione del cantiere avviene il fuggi-fuggi di tutti gli operai e la fatale sciagura.
Igor attua, istintivamente, una rivoluzione umana. A volte i figli non sono tali e quali ai padri...
Manterrà la promessa come meglio non potrà. Andrà anche oltre.
Come sempre non c'è messaggio, nessuna demagogia, nessuna volontà di creare miti, eroi, esempi. La camera è discreta, meno affannosa che in altri film dei Dardenne, più statica, documentaristica.
Bellissimo, m'è piaciuto davvero tanto, comincio ad adorare i Dardenne.
Colpa della mia "virtuale" amica BadGuy.
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