domenica 21 marzo 2010

La doppia ora

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Guido, una guardia giurata, conosce Sonia, cameriera in un albergo, a Torino dove vivono in una di quelle serate per incontri fra single in cerca d'anima gemella. Nasce un amore, tra 2 persone con passato da dimenticare, per motivi però diversissimi.

Guido invita Sonia nella villa che deve curare. Toglie l'allarme per portarla a visitare il parco, e proprio in quel momento una numerosa banda di rapinatori incappucciati li aggredisce. Durante una colluttazione parte un colpo.

La trama a questo punto prende una doppia piega. Guido è morto eppure ricompare. Sonia ferita ma confusa, al lavoro combina guai poi ha degli incubi. L'amico poliziotto la sospetta di complicità coi rapinatori. Era innamorata davvero di Guido o cosa? ...

Sarebbe troppo un peccato rivelare la trama che costituisce il vero pezzo forte del film.
Opera prima di un regista prima specializzato in videoclip, ha una discreta dinamicità. Capotondi in più di una occasione mostra di saperci fare con la telecamera. Non male anche la prova dei 2 protagonisti principali.

Ma è proprio la trama ed il modo in cui viene illustrata quello che rende questo giallo-thriller davvero interessante. Una di quelle storie che mano a mano che si avvicina il finale ti fanno venir voglia di tornare indietro per vedere quel dettaglio che poteva esserti sfuggito e che già rivelava parte del mistero.

Decisamente una buona prova per il Cinema italiano, fa ben sperare.

2 commenti:

  1. Sì, fa ben sperare. L'ho trovato sorprendente per essere un'opera prima, con quel ritmo angosciosamente costante e gelido, nonostante i colpi di scena. Bellissima l'ossessione per il doppio e le immancabili citazioni, Lynch su tutte...bello!

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  2. Brava Arlene, proprio vero, non si può non pensare a Linch (my best!), hai ragione. :D

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