Le caotiche peripezie del Maestro di "mosoca" Antonio Scannagatti da Caianiello, genio incompreso, da tempo in attesa che Tiscordi o Zozzogno, entrambi importanti editori musicali di Milano, lo chiamino.
Il film totalmente macchiettistico è un tripudio del talento di Totò.
Di fatto una serie di scene, quasi ad episodi, esilaranti ma anche con un tono di sfottò per certi "ambienti" che rasenta la satira. Non il miglior film, però contiene alcune gag che meritano l'appellativo di Leggendarie.
L'arrivo dell'emigrante arricchito in "iuessei" che poi è un gangster, sbeffeggiato dal maestro che con la banda non gli permette di parlare. A Capri nelle festa chic-snob dove si presenta come "Pupetto Montmartre dagli Champs-Élysées" e sputa in un occhio ad un pittore molto gagà. Ed altre...
Su tutte però svetta quella nello scompartimento del vagon-lit per Milano, dove Scannagatti deve convivere con l'onorevole Trombetta (Mario Castellani, grandissimo attore), che non è Trombone e la di cui sorella è sposata con Bocca = Trombetta in Bocca. E' quasi impossibile stargli dietro, una cosa devastante! E che ironia feroce e pungente contro il "Lei non sa chi sono io!", con quel "Ma mi faccia il piacere mi faccia!" o "Parli come badi sa!". Battute celebri, ma i tempi comici, tutto di quella scena, sono una lezione eterna.
Non lo sapevo: è stato il primo film a colori in assoluto prodotto in Italia.
Imperdibile. E proseguo coi miei figli che tornano a casa e "papà, stasera che film vediamo di Totò?".
Prima o poi toccherà dirgli che sono finiti.
Il film totalmente macchiettistico è un tripudio del talento di Totò.
Di fatto una serie di scene, quasi ad episodi, esilaranti ma anche con un tono di sfottò per certi "ambienti" che rasenta la satira. Non il miglior film, però contiene alcune gag che meritano l'appellativo di Leggendarie.
L'arrivo dell'emigrante arricchito in "iuessei" che poi è un gangster, sbeffeggiato dal maestro che con la banda non gli permette di parlare. A Capri nelle festa chic-snob dove si presenta come "Pupetto Montmartre dagli Champs-Élysées" e sputa in un occhio ad un pittore molto gagà. Ed altre...
Su tutte però svetta quella nello scompartimento del vagon-lit per Milano, dove Scannagatti deve convivere con l'onorevole Trombetta (Mario Castellani, grandissimo attore), che non è Trombone e la di cui sorella è sposata con Bocca = Trombetta in Bocca. E' quasi impossibile stargli dietro, una cosa devastante! E che ironia feroce e pungente contro il "Lei non sa chi sono io!", con quel "Ma mi faccia il piacere mi faccia!" o "Parli come badi sa!". Battute celebri, ma i tempi comici, tutto di quella scena, sono una lezione eterna.
Non lo sapevo: è stato il primo film a colori in assoluto prodotto in Italia.
Imperdibile. E proseguo coi miei figli che tornano a casa e "papà, stasera che film vediamo di Totò?".
Prima o poi toccherà dirgli che sono finiti.
Un film che vale la pena di vedere.
RispondiEliminaE' un film come quelli di Bud Spencer e Terence Hill, ogni volta che li guardi scopri qualcosa che non avevi visto prima e che di solito ti fa sganasciare dalle risate!
allora finito Totò passo a Bud & Terence dici?
RispondiEliminavedremo :)
Sono quei film che se ti metti con un amico a rievocare le battute non finisci più, da "Croma, biscroma, un accidente in chiave" a "Si ricordi che lei, in Italia, è un ospite!" (detto da un meridionale a un altro meridionale, come dire che anche l'antirazzismo può e deve essere ironico e politicamente scorretto)...
RispondiEliminaTiscordi e Zozzogno è il nome ideale anche per gli editori (cartacei) di oggi. :D
che poi, quando Totò va in studio da Tiscordi e lo trova in mutande sulla scala per farsi fare puntura, gli fà "... ma allore lei è Zozzogno!", ahahah!
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