Filmone! Storia ampia per periodo narrato, personaggi, vicende sia sociali che e soprattutto particolari. Un grande Oscar, non si discute, che per il film straniero ha visto in concorso anche "Il canto di Paloma", altro bellissimo film, altra regia superlativa. Argentina e Perù, molta America Latina la cui produzione filmica è tutta da esplorare.
Il romanzo da cui è tratto, scritto da Eduardo Sacheri, s'intitola "La pregunta de sus ojos". Pregunta è richiesta, domanda, quesito. Dopo aver visto il film posso dire che entrambi i titoli sono perfetti.
Sinossi lunghissima, cerco di sintetizzare...
Benjamín Esposito, protagonista principale, decide in pensione di scrivere un romanzo-memoriale su un caso su cui ha indagato, quello dell'omicidio seguito ad uno stupro di una giovane ragazza, Liliana, da poco sposatasi, avvenuto poco prima dell'avvento della giunta militare in Argentina guidata da videla. Presto liquidato da colleghi senza scrupoli, Benjamin capisce subito che l'assassino è altra persona dai 2 fermati e con una grande intuizione arriva ad individuarlo, tale Gomez. Non ci sono prove ma con un espediente lo incastrano. Passa pochissimo tempo, videla e scagnozzi prendono possesso del paese, e Gomez viene assoldato come informatore prima ed "esecutore" di sparizioni poi, proprio al comando del collega che Benjamin aveva sbugiardato... Solo un incipit. In mezzo c'è un amore mai risolto di Benjamin per Irene, la sua magistrato di riferimento, che gli farà da revisore del romanzo; la morte di Sandoval, compagno di indagini che per quanto alcolista fu determinante per la cattura di Gomez.
Soprattutto c'è di mezzo Morales, il marito di Liliana, che non s'è mai dato pace e non ha mai dimenticato, nemmeno per un attimo, che Gomez doveva pagare il debito con la giustizia.
E' un film lunghissimo con una serie di eventi nella seconda parte di ripetuto sconvolgimento. Con un continuo passaggio tra flashback e tempo reale la trama arriva a compiersi in un finale, finalmente l'ultimo, durissimo.
Giustizia, amore, amicizia, fatti politici, la tragedia dei desaparecidos che sfiora il tutto: tanti temi importanti tutti trattati alla grande, senza scadimenti e con una narrazione avvincente. Stupisce.
E siccome Campanella non vuole farsi mancare niente, ha realizzato anche una scena che fa discutere per la tecnica realizzativa. Un piano sequenza che parte da un'inquadratura aerea di uno stadio di calcio con partita in pieno svolgimento e prosegue fino agli spalti e ad un inseguimento sugli stessi, una cosa davvero da ammirare più volte, come ho potuto fare grazie al bel dvd spagnolo prestato da un amico.
Non voglio nemmeno pensare allo scempio che verrà fatto dalla cdi! In Italia ancora non si prevede l'uscita ma statene certi che verrà doppiato. Io me lo sono gustato in spagnolo coi sottotitoli, gustato!
Assolutamente da non perdere.
La fortuna di avere un Principe dagli occhi Azzurri argentino sta proprio nel potersi gustare i film argentini in lingua originale e senza sottotitoli (a forza di litigare con il partner prima o poi la lingua la impari!).
RispondiEliminaL'ho visto qualche mese fa e concordo con te, il film è molto bello. E confidavo nella vincita dell'oscar (per altro, non so se sai, del patto fatto da uno degli attori con il pubblico in caso di vittoria).
Ricardo Darin (l'attore protagonista) è, come sempre appropriato. La storia, per quanto molto lunga, realizzata in maniera molto avvincente. E difficile annoiarsi o distrarsi con una trama e una realizzazione così.
Mi è piaciuto davvero.
Temo che con il doppiaggio sarà uno schifo.
p.s.
Se hai tempo guarda Velentin, di Alejandro Agresti. Se hai la fortuna di potertelo gustare in lingua originale non te ne pentirai (non mi pronuncio per il doppiaggio/sottotitoli).
Se posso, ti consiglio anche di vedere Esperando la carroza. Un film dell'85, comico e grottesco. Il regista dovrebbe essere Alejandro Doria.
uh grazie! che dritte preziose!
RispondiEliminatempo per vedere film ne trovo sempre :-)
Valentin me lo dovrò vedere in italiano, Esperando invece spagnolo coi sottotitoli in inglese, quindi bene anche quello anzi meglio!
ehm... litigando non è che impari soprattutto parolacce? ahah!
non so del "patto". sarebbe?
Il patto fatto con il pubblico argentino consisteva, se mai avessero vinto l'oscar e fossero saliti a ritirare la tanto agognata statuetta, uno degli attori avrebbe dovuto dire al microfono: "A chuparla"
RispondiEliminaChe può essere tradotto liberamente con un "Succhiatemelo".
Alla fine però l'attore in questione, non è salito sul palco.
p.s. Come vedi le parolacce nella lingua argentina fanno parte del quotidiano. Ne usano tantissime, ma con meno serietà e grido allo scandalo di come facciamo noi.
orpo! pesantuccia come battuta, ahah!
RispondiEliminain italia saremmo rimasti indifferenti, ma negli usa lo spagnolo lo conoscono in molti.
so' forti 'sti argentini :)
Guarda ho fatto un errore nel mio post precedente. La frase incriminata è: "A comerla" che letteralmente si traduce "A mangiarla". Il significato però rimane rimane invariato "succhiatemelo" è quello che avrebbero detto i nostri concittadini. Che classe è?
RispondiEliminaImpeccabile la tua rece. Sul doppiaggio, che dire? Bisognerebbe conoscere tutte le lingue, e i sottotitoli distraggono troppo, a mio parere. La traduzione simultanea in cuffia, come in alcuni festival, non la sopporto ... io il film l'ho visto al cine, doppiato. Mi è piaciuto molto, come sai.
RispondiEliminavero, conoscere tante lingue è una fortuna. coi sub mi sono talmente abituato ormai che vado benissimo, ma è vero che richiede allenamento la cosa.
RispondiEliminavalentina, chissà se ricevi la mail... sai che poi valentin l'ho visto? non ricordavo fosse un tuo consiglio: http://robydickfilms.blogspot.com/2010/09/valentin.html
esperando, coi sub inglesi non riuscivo a seguirlo, e in ita non si trovano :(
bel film, incredibilmente delicato a dispetto del tema e dello strazio anche manifesto. Descrive con cura maniacale un microcosmo formato da pochissimi personaggi inseriti però all'interno di una vicenda dal respiro molto più ampio (in fondo, quello di una nazione).
RispondiEliminaMi ha colpito la caratterizzazione di ognuno di loro, l'analisi dei rapporti personali, i dialoghi (in versione italiana). Il meccanismo dell'indagine è funzionale, ma a mio avviso non è quello il centro del film.
Anche visivamente ci sono dei bellissimi spunti, come la sequenza citata da Roby e quella dell'arresto, sempre allo stadio.
Su tutto cmq domina la prova magnifica dei due attori protagonisti, che bravi!
bravo roby, concordo con te su tutto!
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