Nunzio vobis gaudium magnum: Cronenberg a pieno titolo, e tra i più eccelsi in assoluto, nel mio personale Olimpo.
Sintesi di settima arte: cura delle immagini, musiche, trama, interpretazioni. Jeremy Irons da leggenda.
Due gemelli omozigoti Beverly ed Elliot, due gocce d'acqua, inseparabili fin dalla più tenera infanzia, sono anche due geni della ginecologia. Ancora studenti inventano uno strumento chirurgico, un successo tale da renderli famosi a livello mondiale. Aprono uno studio insieme, sempre insieme condividono anche gli amori, due vite su rette non parallele ma coincidenti.
Le differenze ci sono nel carattere ed aiutano a distinguerli. Elliot è più estroverso e cinico, Beverly più studioso e timido, e gli occhiali che indossa lo caratterizzano anche fisicamente.
Tutto bene fino a quando, a farsi visitare, arriverà un'attrice, Claire...
La donna affascina entrambi ma Beverly in modo fatale. Ha una curiosa (e di pura fantasia) malformazione congenita: l'utero triforcuto che paradossalmente, nella sua ipertrofica ramificazione, è in realtà causa di sterilità. La donna ricambierà l'amore a Beverly, solo che quando scoprirà anche dell'esistenza di Elliot si sentirà ingannata e lo abbandonerà. Da quel momento Beverly cadrà in una depressione fatale, comincerà ad abusare di droghe ed alcool. Elliot cercherà di restare "estraneo" alla caduta negli abissi del fratello, solo che ad un certo momento si rassegnerà alla loro condizione di Inseparabili... finale ovviamente drammatico ma di una bellezza che non voglio rovinare.
Sui gemelli omozigoti e sulle patologie che a volte ne accompagnano la vita c'è molta letteratura. Il film stesso è tratto da un romanzo: "Twins" di Bari Wood, ispirato da una storia vera, un fatto di cronaca. Su quest'argomento mi astengo dal fare riflessioni e mi limito a dire che è rappresentato magnificamente.
Mi soffermo un attimo invece sull'invenzione di Beverly quando è già nel pieno della schizofrenia: gli attrezzi chirurgici per interventi ginecologici su donna mutante. Talmente belli esteticamente da comparire nel film, senza stonare, in una galleria d'arte.
E' evidente che di utilità chirurgica non ne avessero. Perché allora li ha inventati?
Nel momento in cui Beverly s'innamora di Claire, e lo dice anche fra le righe, s'innamora del suo corpo. La deformazione, non visibile ma palpabile, lo attrae e la vuole per sé. Per la prima volta nella sua vita non accetta di condividere qualcosa col fratello. Si crea un distacco che sulle prime Elliot accetta almeno in apparenza, mentre Beverly quando perderà anche Claire resterà dimezzato. Così come l'attrezzo inventato in gioventù fu trait d'union ulteriore, Beverly è alla ricerca di una seconda invenzione clamorosa, sola speranza di ridare linfa alla professione ed al rapporto col fratello. Le pazienti "normali" non gli causano più alcun interesse, cerca le anomalie della natura al punto da immaginarsele. E' un delirio.
Questa l'analisi in prima istanza, mentre dura la visione, poi arriva il finale e se ne aggiunge un'altra, terribile e sconvolgente...
Non entro in dettagli tecnici pur interessanti, sminuirei qualcosa che è riuscito alla perfezione.
Capolavoro.
eh sì, proprio come dici tu. nient'altro da aggiungere: capolavoro. Condivido in pieno.
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