E' un film che fece molto discutere, a quanto ho letto in giro, e la cosa non mi stupisce affatto, soprattutto visto che era il 1974.
Il film, ambientato nel 1944 in Francia ai confini con la neutrale Spagna, racconta la vera storia di Lucien Lacombe e lo fa in modo estremamente distaccato, quasi documentaristico.
Lucien era un ragazzo di campagna, abile nell'arrangiarsi in tutto. Dopo un velleitario tentativo d'arruolarsi nei partigiani rifiutatogli per la sua giovane età, si ritrova, quasi casualmente, arruolato nella cosiddetta "polizia tedesca" che altri non erano che francesi collaborazionisti.
La sua non è una vera vocazione, non ha idee politiche chiare, ama più sé stesso che il suo paese e i suoi concittadini. Ha solo desiderio di vivere in modo importante, come "i grandi", armato e con sensazione di potere, lusso, automobili, donne... . Tra le varie cose si innamorerà di una ragazza ebrea, situazione che lo porterà a compiere azioni... . Non c'è un lieto fine, vi dico solo questo.
E' proprio il modo in cui Lucien è entrato nella polizia e vi ha operato attivamente per quanto svogliatamente che, a mio parere, deve avere creato dibattito. La Francia, tutt'oggi, non ha operato il minimo gesto riconciliatorio nei confronti dei collaborazionisti di Vichy e di Petàin. E' una ferita apertissima, fonte ancora di odio. Un discorso davvero molto difficile, anche in Italia ne sappiamo qualcosa.
Malle nel film, a mio parere, non vuole dare alcun giudizio e quindi questo infastidisce. Qualcuno vorrebbe Lucien ritratto come una belva feroce e sanguinaria, ma non lo era.
Veramente un gran film, interessantissimo.
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