Carlo Levi, nato e vissuto a Torino, laurea in medicina, nasce artisticamente come pittore espressionista. Simpatizzante di "Giustizia e Libertà", organizzazione antifascista ed anche partigiana poi, venne arrestato nel 1935 ed inviato a Grassano (MT) al confino per 3 anni. Da qui poi venne trasferito ad Aliano (nel film citato come Gagliano).
Il confino durerà meno del previsto. Poco dopo la vittoria della Guerra d'Etiopia, regione nota come Abissinia, Maggio 1936, ci fu un'amnistia e quasi tutti i confinati, comunisti a parte, vennero amnistiati, e Levi potè tornare a Torino.
Levi scrisse il libro, coi suoi appunti di diario e le sue lettere, alcune delle quali mai spedite perché respinte dal podestà del paese, tra il 1943 e '44 a Firenze.
E' un libro fantastico, ritratto politico, economico e sociale dell'Italia meridionale contadina di quegli anni, un successo mondiale. Appena lo lessi decisi che l'avrei riletto, appena possibile, insieme ai miei figli: lo considero indispensabile per la loro educazione civile. Tutto, anche le descrizioni di vita rurale e di paese, è meravigliosamente descritto.
Levi non poteva minimamente immaginare cosa volesse dire vivere in quei posti, lui essendo cittadino abbastanza benestante di una importante città. Il suo approccio, dettato inizialmente anche dalle restizioni del confino, fu molto umile e, vinte le sue incomprensioni e la prudente diffidenza degli abitanti di Aliano, s'integrò presto nel paese. Era un medico, pur non avendo mai esercitato la professione e per impegno, passione e buon cuore diventò persona apprezzatissima. "... mi sembra d'esser vissuto sempre qua ..." dirà a un certo punto, per il suo legame ormai instauratosi, soprattutto coi contadini del paese.
Un'intera sezione del sito del Comune di Aliano è giustamente e doverosamente dedicata a lui. Non lo sapevo, ma Levi, morto nel 1975, volle essere sepolto lì. Un comune introvabile, nemmeno per sbaglio, arcinoto per il romanzo. La ferrovia si fermava ad Eboli, ultimo comune della provincia di Salerno prima di entrare in Basilicata e da lì in poi tutto cambia aspetto.
Il film è uscito in 2 versioni: una per la televisione di quasi 3h; una ridotta di 2h20' circa, in film unico, che è quella che ho visto. L'interpretazione di G.M.Volonté è memorabile. Rosi ha dimostrato una grande fedeltà al libro, con tutti i limiti del caso che sempre un film ha.
ASSOLUTAMENTE DA VEDERE !
Va beh. Ormai io sono quella che apre i commenti 0. E comunque ci risiamo. Gran bel film...eccerto che è nell'olimpo questo! Sennò dove? Il romanzo come sempre è altro ma va bene così. E' proprio vero che questa è una storia dove Cristo sembra essersi fermato. Toccante. Davvero.
RispondiEliminaeh ma te non sei una da strade asfaltate, ti piace il fuoristrada, o come dicono gli sciatori il fuori pista! ne sai eccome di Cinema, altro che low-cacchio come dicevi... ;-)
RispondiEliminalow profile, serie B, bassa lega, popolino...insomma...:)
RispondiEliminama va a ciapa' i ratt! ahah! ne sai ne sai...
RispondiElimina