lunedì 20 agosto 2007

La stanza del figlio

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Andò a un gran film la Palma d'Oro quell'anno. Nanni Moretti se l'è meritata con una storia difficile a mio parere.

La difficoltà sta nel trattare un tema per il quale cadere nel piagnisteo o nel banale è facilissimo. Non vorrei essere preso per cinico, mi spiego meglio...

Una famiglia borghese felice. Genitori istruiti e moderni, lui è uno psichiatra molto freddo e lucido, 2 figli brillanti, un rapporto tra tutti stupendo, nessun problema sostanziale né economico, né di salute. Tutto gira alla perfezione.

Poi, per una fatalità qualsiasi, di quelle che ne sentiamo ogni giorno ai telegiornali, muore Andrea, il figlio maschio. La famiglia ne è scossa, prima si unisce ancora di più nel dolore, poi iniziano le crisi personali ed interpersonali, in casa come al lavoro o con gli amici... una storia davvero d'una semplicità totale. La stanza del figlio nella loro bellissima casa è pulita e curata, contiene i loro ricordi, ed anche questo è scontato, lo è talmente tanto che pur dando il titolo al film ci si indugia davvero molto poco.

C'è davvero poca sceneggiatura, insisto. Solo sullo psichiatra s'è lavorato particolarmente, sulla situazione che vive professionalmente dopo la tragedia, nel rapporto coi suoi pazienti.
Ci sono ottime interpretazioni, lì secondo me Nanni Moretti ha lavorato molto, di Laura Morante e dello stesso Moretti, e soprattutto c'è una regia impeccabile ed una musica molto ben scelta (stupenda "by the river", di Brian Eno) ed anche composta appositamente.


2 commenti:

  1. Film bellissimo. Sconvolgente. Io sono uscita dalla sala che non parlavo più E per non far parlare più me ce ne vuole Roby:) E' un film mattone sullo stomaco...attenzione, non perchè è pesante per per quello che ti lascia.

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  2. grazieeee! è piaciuto molto anche a me. :)
    l'ho anche scritto, ma non ricordavo che era in questo film che Moretti aveva messo "by the river" di Brian Eno, che canzone splendida...

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