La JSA è uno stretto lembo di terra che da 50anni divide Corea del Nord e del Sud. Svizzera e Svezia forniscono militari e diplomatici all'NNSC, organismo appositamente fondato dopo l'armistizio del 1953. C'è un ponte noto come Bridge of No Return che attraversa la linea di demarcazione ed alle 2 estremità del ponte ci sono altrettanti posti di guardia, uno per ogni paese.
La postazione del Nord è teatro di una sanguinosa sparatoria. 2 nord-coreani morti, uno ferito, un sud-coreano è riuscito a fuggire. Viene chiamata dalla svizzera una donna di origini coreane ad indagare sul caso, sarà estremamente abile ma, come gli dirà sia al suo arrivo che alla sua partenza il generale svizzero responsabile del sito, lo scopo principale è di natura diplomatica più che investigativa, l'NNSC ha come obiettivo la pace, non la verità.
costituiranno l'origine dei flashback con cui si verrà a conoscenza dell'intera vicenda.L'abile e zelante donna arriverà ad ogni modo a scoprirla e le sue indagini per buona parte del film.
Film bellissimo, interessante, girato magnificamente con una costante tensione emotiva che bene ha rappresentato la situazione dei militari che operano per i 2 paesi confinanti in quei luoghi.
Bello anche per la semplicità con cui ha mostrato quanto labile in realtà sia il confine, non geografico, tra l'essere amico o nemico, come le cose potrebbero essere meglio risolte dalle persone comuni che non dai politici, che questa come tante altre situazioni nel mondo similari non nasce per ragioni realmente legate ai popoli governati ma ai loro governanti ed alle sfere di politica internazionale cui appartengono.
Non c'è alcun facile ottimismo, ed il finale tragico altro non è che un innalzamento morale del semplice soldato, ancora una volta il governato si dimostra superiore in tutti i sensi al governante.
Bellissimo film, anche spettacolare, con grandi contenuti.
Assolutamente da vedere.
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