sabato 2 gennaio 2010

Martha

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Martha è una ragazza non più giovanissima, fondamentalmente buona e tranquilla, intelligente, con qualche difficoltà relazionale, un po' ingessata nelle espressioni, apparentemente fredda, non eccelle in nulla in particolare, magrissima, cresciuta figlia unica con fredda severità dai genitori.

Durante una vacanza a Roma il padre muore. Al ritorno la madre alcolizzata peggiora ulteriormente. Quando Helmut Salomon, uomo agiato, le chiede di sposarlo, vista la sua buona reputazione e posizione, lei accetta senza nemmeno conoscerlo. Scoprirà un uomo-padrone terribile, violento fisicamente e psicologicamente, che le impone di abbandonare il lavoro, musica da ascoltare, letture, abitudini. Il marito le fa persino tagliare il telefono, arriverà ad esigere che non esca più di casa.
Il dispotico Helmut vuole sottomissione totale. E' un sadico: la sofferenza di Martha lo eccita. Ogni parola o decisione è detta e presa allo scopo di mortificare la donna.

All'inizio resti stranito dalle recitazioni che appaiono formali, da soap-opera. Sapere che è un film nato per la tv lo fa pensare. Poi entri nell'ottica e soprattutto dal matrimonio in avanti entri nel film, glabro ed essenziale, quasi senza musiche. La vicenda di Martha ti trasporta, per realismo, certamente per la compassione infinita che t'ispira.

Finale senza concessioni di sorta, nessun ottimismo possibile.
"Sai Martha? L'uomo non può fare niente per cambiare quello che Dio decide" .
Grande Fassbinder.

2 commenti:

  1. ho adorato questo film,un lungo ed affascinante strazio.
    hai imparato a memoria il primo capitolo della statica delle dighe?
    difficile da dimenticare

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  2. oddio no, basta con le dighe, ahah!
    bellissimo film caro trita, complimenti per il gusto che hai

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