domenica 31 gennaio 2010

The Road

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Nel pianeta è avvenuta una catastrofe immane, un'apocalisse rapidissima. Non è chiaro da cosa generata. Tutto è morto: animali, piante, terreno. C'è ancora acqua. Il cielo è sempre nero di nuvole, tutto il paesaggio ingrigito e desertificato.

Un uomo e suo figlio, nato poco dopo la catastrofe, vagano e cercano di sopravvivere. Difficilissimo procurarsi cibo. I pochi umani in giro sono per la maggior parte possibili nemici, o per concorrenza sulle scarse risorse o perché ti vogliono mangiare: il cannibalismo è diffuso...

E' un film agghiacciante sulla difficoltà a mantenere i valori umani in una situazione estrema. Molte volte il padre ripete al figlio che loro sono buoni e molte volte dovrà comportarsi con spietatezza per non soccombere. Questo "combattimento interno" è il tema imperante, insieme al senso di missione, al limite del razionale, del padre. In un mondo che non lascia la minima speranza di futuro l'uomo considera il ragazzo il suo dio e continua imperterrito a crederci.

Io l'ho trovato un film bellissimo. Anche il finale, in parte favorevole ed in parte stroncante, che mantiene la tensione di tutta la trama, è notevole.
Tra i vari film di disastri planetari, questo si distingue nettamente. Poco o nulla è concesso sul pre-disastro, con pochissimi flashback. Cosa sia avvenuto, poi, è un mistero. Tutto è indagine sul "dopo", su quello che resta di umanità, di fede e di speranza.
Alcune scene, pochissime, sono di estrema crudezza, non sanguinaria ma per la mostruosa situazione che sottendono. Una in particolare, che ritrae una vera e propria "stalla umana", è straordinaria.

Particolare ed originale la fotografia, scura e grigia senza però essere tenebrosa. Si respira polvere e sabbia.
In questi tempi di dominio di Avatar con effetti scintillanti e colori vivaci è un contrasto netto.

Assolutamente da vedere.

11 commenti:

  1. Sono d'accordo con te Roby anche se qualcuno lo ha stroncato perchè non fedele al libro che, dicono, abbia delle parti straordinarie non riportate sullo schermo. Io il libro non l'ho letto.

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  2. Non l'ho letto nemmeno io. Posso anche credergli, ma il film mantiene il valore in termini assoluti.
    Certo, se dovevano aggiungere molta altra roba doveva durare perlomeno 3h.

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  3. se non conoscete cormac mccarthy consiglio di leggerlo cominciando da cavalli selvaggi.
    eustaki

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  4. Brutto brutto brutto. Io non sono uno che pretende la fedeltà al libro a tutti i costi, ma qui il lavoro è stato fatto in modo pessimo. E' una canzone dei Beatles, in confronto all'opus mccarthiano.

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  5. sei tra i lettori del libro... avrai le tue buone ragioni, io non l'ho letto

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  6. In compenso il precedente film di Hillcoat, "La proposta", è uno dei migliori western degli ultimi anni. Visto?

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  7. no... segno anche questo, grazie :)

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  8. Bellissima la tua recensione Roby. Quando ho visto the road mi sono detta...ohibò film pallosus? Invece no! Un cammino apocalittico, di scelte...sì perchè nonostante tutto una scelta c'è sempre...

    *Quando si svegliava in mezzo ai boschi nel buio e nel freddo della notte allungava la mano per toccare il bambino che gli dormiva accanto. Notti più buie del buio e giorni uno più grigio di quello appena passato. Come l’inizio di un freddo glaucoma che offuscava il mondo*

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  9. hai colto laura: una scelta c'è sempre. è il messaggio positivo e tutto sommato ottimista del film

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