Dalla Sicilia all'America, un viaggio che parte dal momento di una scelta tormentata e sofferta. Già dopo aver venduto le bestie ed il terreno sei partito, hai fatto la tua scelta. Prima dell'imbarco le prime selezioni, i primi sciacalli pronti ad approfittarne, sei debole, già non hai più patria. Poi la rissa all'imbarco, l'avvento nella terza classe, girone dantesco, tutti stipati come in un lager, servizi igienici approssimativi, donne da una parte ed uomini da un'altra, viaggio interminabile, ci vuole una settimana solo per tagliare le Colonne d'Ercole, qualche ora d'aria se il tempo lo consente, quando fa brutto lì sotto è come essere in balia delle onde.
Vite senza appigli.
All'arrivo una bruma densa, poi tutti in fila, prima selezione per poter entrare a Ellis Island, la quarantena, esami a non finire, fisici, psico-attitudinali, ripetuti. Donne promesse chiamate da un battitore, "standup!" che c'è un uomo che non hai mai visto ma è il tuo lasciapassare, com'è è, prendere o tornare a casa. Quei vetri che non ti fanno vedere, "ma cumm'è 'st'America?".
L'America non si vedrà, se non gl'interni dell'isola della quarantena. Non si vedranno nemmeno i contorni del bastimento, solo frammenti. Pure la Sicilia compare con qualche sasso, pezzo di terra, una croce.
E' un film d'emozione, di sogni, di miti che nascono in patria e si fatica a togliersi dalla testa, il miraggio della Terra Nuova che peggio del Vecchio Mondo dove si muore di fame non può essere. Il realismo spietato di calli, piedi ed unghie neri, visi duri, è frammentato da immagini oniriche, carote grandi come un canotto, fiumi di latte, piante dove crescono i "picciuli"...
Tutto fatto benissimo, grande qualità in tutto, comprese le musiche scelte anche qua, come in Respiro, con grandissimo gusto ed usate con misura. Graziosa seppur non determinante la scelta d'inserire una donna inglese insieme agli Italians, una anomalia storica, un alleggerimento del contesto intelligente ed anche un bel mezzo di contrasto.
Bravissimo regista Crialese, coetaneo di cui vado fiero.
Da non perdere!
E da far vedere a forza, come fece Kubrick con Alex!, a quel branco d'imbecilli che imperversa nel nord del mio imbarbarito, di questi tempi, paese.
Bella sorpresa! e bella recensione. Un respiro tra un Von Trier e l'altro ci voleva... l'introduzione del personaggio della misteriosa Lucy a me è piaciuto, giustamente, come hai detto, alleggerisce la storia. Charlotte Gainsbourg, che poi è la figlia di Jane Birkin, ha fatto un sacco di bei film (anche "Il giardino di cemento" che hai recensito, credo il regista fosse suo zio) sarà l'interprete proprio di
RispondiEliminaAntichrist. E ora torna al tuo Von Triar, ti sei preso un bell'impegno! Forse prossimamente mi cimento con Manderley e Il grande capo.
Eh sì, devo alternare un po' le visioni, poi L'elemento del crimine è stata una mazzata.
RispondiEliminaCharlotte ha un viso particolarissimo, con poco trucco cambia completamente aspetto tra un film e l'altro, nemmeno lo ricordavo che c'era in Il giardino di cemento!
A breve Europa. Mi devo poi preparare psicologicamente ai 280' di The Kingdom...
Era difficile reggere il confronto con un film straordinario e perfetto come "Respiro", ma Crialese ci riesce secondo me. Non sono convinta che Lucy (solo apparentemente un'avventuriera) sia un personaggio aggiunto "grazioso, ma non determinante", alla fine è invece quella che dà un senso a tutto il film: è la sua presenza che aiuta Salvatore capire come iniziare il "vero" viaggio verso il mondo "nuovo", dopo quello per mare (e l'amore non centra!). Avrai notato che, come Respiro, anche questo finisce nell'acqua, è l'oceano invece del Mediterraneo, ma sempre acqua è!
RispondiEliminaHo intenzione di guardarmi presto anche "We were strangers", il primo, per completare la trilogia, peraltro piccola... son solo 3! ma attendo con fiducia il quarto.
Nuovomondo l'ho visto la scorsa estate, dopo una visita alla Mostra dell'atelier Tirelli a Gorizia. Poter quasi toccare tutti quei costumi di film famosi (una trentina), unito alle storie raccontate dalla guida, è stata un'esperienza emozionante. La scena grandiosa dell'incoronazione di Ludwig mi resterà nel cuore e negli occhi a lungo (l'atelier era il preferito di Visconti, fin da Morte a Venezia). Era come spiare durante le riprese ... Dopo mi è venuta voglia di andarmi a vedere i film che non conoscevo, ma anche di "rivederne" altri!
p.s.: Nuovomondo ha una splendida recensione su Mymovies, che ti consiglio vivamente di leggere, se non l'hai già fatto. Lo so che spesso dicono anche "...ate", ma in questo caso no.
RispondiEliminaLe recensioni di MyMovies sono spesso ben fatte e le leggo spesso. Io poi qui scrivo ovviamente le mie di impressioni e giudizi.
RispondiEliminaIl ruolo di Luce è certo importante nelle intenzioni, il non-determinante è proprio una mia critica, come sempre opinabile, che non ho però voluto rimarcare nella recensione. Crialese s'è concesso un piccolo eccesso, a mio parere, inutile. I sogni degli emigranti così ben rappresentati mi parevano sufficienti a spezzare il dramma rappresentato.
Lo considero comunque un peccatuccio molto veniale del quale ho preferito evidenziarne parte delle intenzioni e il risvolto positivo. :)
Hai fatto bene a scrivere quel che sentivi, è giusto. Io invece non sono certa che alla fine, senza Lucy o Luce (in italiano il nome avrà pure un senso nel film, no?) Salvatore avrebbe scelto di affrontare quel mondo nuovo "capovolto" e incomprensibile, così diverso da quel che si aspettava. Ma forse sì, chi lo sa.
RispondiEliminap.p.s: approvo e sottoscrivo con forza l'ultima frase della tua recensione.
RispondiEliminaa proposito di nuovomondo, io non la penso come voi. finto realismo estetizzante, non sa che registro adottare. si tratta di una sequenza di bozzetti con attori inespressivi su sfondi di ricercatezza cromatica da spot barilla. l'onirismo, che vuole essere la cifra 'geniale' è solo una trovata, carina, ma che non può reggere il film e si vede che il povero crialese ne va fierissimo e si dice(lo fa ad ogni scena) guarda come sono bravo!. esempio: l'allontanamento sul carro, di un kitsch inguardabile. non c'è una scena collettiva che sia ben girata. il momento della partenza: se vuoi dare epicità al racconto devi allargare il campo, crialese lo restringe e quando la nave salpa il compiaciuto piano medio con camera quasi fissa è un altro colossale errore !!!
RispondiEliminae la Gainsbourg che vuole essere personaggio chiave enigmatico e allusivo è fuori luogo, non risolto e senza la minima profondità come tutto il film che risulta piatto e involuto. mi fermo qui ma da quel che ricordo anche sulla nave... peccato perchè respiro faceva ben sperare. ovviamente la mia è un'opinione come un'altra.
anche secondo me Respiro è superiore, su questo concordiamo. concordo anche che ci sia un certo autocompiacimento. sul resto ho letto con attenzione, nulla da obiettare nel senso che è gusto personale.
RispondiEliminati ringrazio perché contestualizzi e motivi le tue osservazioni con precisione, qualità rara.
Mai che commento il film del giorno io...ma mi rifaccio tra un asilo ed un altro (tu che pensi io sia vecchia tsè ...ho ancora 5 anni. Questo film, l'ho visto...e che dire...mi è piaciuto. Mi è piaciuto molto molto.
RispondiElimina*Poi la rissa all'imbarco, l'avvento nella terza classe, girone dantesco, tutti stipati come in un lager* bella questa...quoto in pieno. Bravo Roby. E comunque la fotografia di questo film è stupenda. Ah altra cosa che ti volevo chiedere...ma so già la risposta ma io pungolo... la ragazza dall'orecchino di perla?
eh ma è così, voi "anziani" siete nostalgici, andate ad indagare alle radici... ahah!
RispondiEliminami raccomando questo: http://robydickfilms.blogspot.com/2009/12/respiro.html