La vita di John Dillinger sembra che il Grande Architetto dell'Universo l'abbia scritta apposta per farci poi un film, e le opere a riguardo, se si fa qualche ricerca, non sono mancate. Leggetevela su wiki, ne vale la pena.
Il film copre il periodo che va dall'evasione nel 1933 dal carcere dell'Indiana fino al 22 Luglio 1934, giorno in cui cadde in una trappola tesa dall'FBI. Il finale lo sappiamo tutti anche se Mann aggiunge un unofficial affatto inopportuno.
Michael Mann è un esperto dei film d'azione, è noto, eppure qua un attimino si fa da parte, morde il freno forse, in favore di un tributo all'animo noir di Dillinger che lo stesso merita, visto che è rimasto nell'immaginario americano come un gangster che non ha mai dimenticato le sue origini popolari e il suo atteggiamento, anche durante rapine sanguinose, ne ha dato sempre prova.
Fra scene di sparatorie con inseguimenti dosate il giusto e davvero straordinarie s'inserisce importante il ritratto del gangster galantuomo e fascinoso, duro e impenetrabile, sfacciato con giudizio ed eleganza, un personaggio che incarna in ogni attimo il suo dramma. Allora 130' e rotti bastano appena per l'ultimo anno e mezzo della sua vita, se lo si vuole scavare con dettaglio.
Non si poteva scegliere meglio per il protagonista. Johnny Depp se lo confrontate con il vero Dillinger nella foto accanto sembra un clone naturale, somiglianza stupefacente, è bastato pettinarlo uguale. Insieme alla notevole ricostruzione scenografica, di costumi, auto, esterni, contribuisce al grande realismo del film per il quale certo non si è badato a spese. Tutti gli eventi sono riprodotti alla massima corrispondenza storica, non ci sono aggiunte di alcun genere né interpretazioni poetiche: riporta i fatti.
Tra le cose che emergono dal punto di vista storico ve n'è d'interessanti. Negli stessi anni imperversavano anche Bonnie e Clyde però fu a causa di Dillinger che vennero emanate leggi che aumentarono la sfera d'azione dell'FBI, sempre osteggiata da una fiera volontà di ogni stato di badare da sé alla giustizia quanto più possibile, sia in fase giudicante quanto in quella inquirente. A capo dell'FBI c'era un certo John Edgar Hoover, non so se mi spiego.
Altra cosa interessante sempre storicamente, e contestuale all'avvento dell'FBI grande protagonista, è l'inizio di un metodo, chiamiamolo così, fortemente voluto da Hoover, d'indagare senza scrupoli e senza esclusione di mezzi, quando la situazione lo richiede.
Sono 2 fatti di non poca rilevanza, non ne ero a conoscenza e consiglio di farci attenzione. In questo Mann ha suscitato ancora di più la mia ammirazione.
Ottimo film!
Ricalca un genere che ha visto grandissimi ad interpretarlo, come registi ed attori.
Senza strafare e senza cercare inutili originalità che non servono: mantiene quel che promette.
Assolutamente da vedere, col gusto di una serata d'altri tempi.
Ciao Roby!Johnny è sempre Johnny,ovunque si decida di metterlo(eh sì,sono un suo fan),e non vedo l'ora di gustarmi il cappellaio matto.Riguardo al film mi è piaciuta molto la scenografia;riguardo alla storia direi che di poster di gangster movies da appendere al muro ce ne sono molti e molto più interessanti.De Niro ,Scorsese e compagnìa bella hanno fatto una strage:)Direi godibile(mia personale opinione ovviamente).
RispondiEliminaIeri mi sono martellato gli zebedei con"la musica nel cuore" per poi risollevarmi con"l'uomo senza sonno".Salvo in zona Cesarini..
Auguroni Roby sei molto bravo a recensire!
grazie vitone! generoso... :D
RispondiEliminaè vero, non è facile fare un film del genere, devi confrontarti con molto pregresso, qualche volta illustre. ero un po' prevenuto, ti dirò, questa recensione l'ho fatta quasi su commissione ;-) , ma una serie di dettagli, tra i quali il citato rigore stilistico, chiamiamolo così, mi hanno molto ben impressionato.
auguroni anche a te. :)
p.s.: L'uomo senza sonno sembra interessante...
Christian Bale non è tra i miei attori preferiti,ma ne "l'uomo senza sonno" è impressionante,soprattutto il lavoro che ha fatto al suo fisico,o forse perchè lo doppia Tonino Accolla(Homer,Eddie Murphy..)haahahah
RispondiEliminal'uomo senza sonno è interessante. :)
RispondiEliminaauguri di feleice anno nuovo
@vitone: un thriller coi simpson? ahah!
RispondiEliminagrazie darko, ti auguro un 2010 ispirato e catartico. ;)
Non sono riuscito a vederlo per intero.
RispondiEliminaTroppo noioso.
Concordo con Alex :)
RispondiEliminaMa a me Mann non piace in generale... però me lo sono sorbito tutto :(
John Dillinger se la merita tutta la faccia di Johnny Depp - sempre carisma da vendere - virata in malinconico chiaroscuro sul mito del gangster, ma non si merita affatto un algido e piatto melodramma con poco melò e senza alcun dramma. La sequenza più passionale e appassionata è quella del semaforo. Quando è sul rosso. E così il gangster-movie va a farsi fottere. Poi, certo, l’orizzontalità bicromatica delle riverberate ad hoc divise da galeotto, esaltata dalla cementata verticalità dei cordoli carcerari, è indubbiamente ben resa...
a me è piaciuto anche il pestaggio alla sede di polizia della ragazza, coi pre e post fatti.
RispondiEliminamha, secondo me il dramma si sente
de gustibus... :)
Questo non l'ho ancora visto, L'uomo senza sonno è piaciuto molto anche a me.
RispondiEliminaUno di quelli che mi è piaciuto meno, di Mann. Bello, ma sarà che mi aspettavo il capolavoro. "Heat - La sfida" e "Manhunter - Frammenti di un omicidio" rimangono nell'Olimpo più intoccabile.
RispondiEliminanon saprei fare un paragone, mi mancano.
RispondiElimina...Bèh, "Heat-La Sfida" e "Manhunter" non possono mancare ancora per molto..Sai che, dopo averli visti la tua "top ten" personale può ben cambiare..Te lo garntisco, senza possibilità di essere smentito, o di deludere in alcun modo possibile..La soddisfazione estatica, è come messa in cassaforte, con il suo cinema, e la singola bellezza,di ogni sua singola inquadratura..Perciò, se c'è pure chi sostiene in "generale" che lo stile, e la sostanza, eccelsa, di ogni suo film nessuno escluso, possa non piacere..E' vero davvero, che tutto può per alcuni può essere "relativizzato"...
RispondiElimina.."Public enemies" era un progetto naturale per Mann, essendo di Chicago..La città in cui si concluse la parabola umana e "criminale", di John Dillinger...Fu un progetto annunciato, maneggiato e rimaneggiato dagli inizi della sua irraggiungibile carriera cinematografica, all'epoca del primo capolavoro, l'ormai idiscusso "Strade violente"('81), rivoluzionario e stratosferico film di gangster girato e ambientato impareggiabilmente proprio in una Chicago postmoderna, stile di cui sarà uno dei fondanti, per gli anni '80. Che ritornerà sempre nella fondamentale opera di Mann, a partire da quel capolavoro di serie televisiva post l'altro capolavoro"-"Miami Vice"- che fù "Crime story" ('87/'88), dall'episodio pilota girato da Abel Ferrara.
RispondiEliminaAlla fine, come per ogni altro film di Mann, anche "Public Enemies" è risultato un film perfetto, grazie alla cura perfezionista e maniacale di ogni dettaglio e aderenza verosimigliante ai fatti e ai personaggi restituiti, oltre che la ciclopica padronanza di Mann di ogni aspetto cinematografico, tecnico, espressivo, stilistico, narrativo, fotografico, di montaggio, di scelta e conoscenza musicale, di direzione e scelta degli attori e dei ruoli, di scrittura dei dialoghi e chi più ne ha ne metta, se qualcosa è rimasto omesso è solo perchè tutti noi simao comunque inadeguati alla restituzione scritta di un tale genio oppure a mera e pura descrizione,della magnificenza e del respiro epico e romantico delle sue storie e dei suoi personaggi, veramente e romantivamente umani, uomini e donne,personaggi primari come corali, cosa che manca davvero nel cinema d'oggi, che riesce ad infondere ad ogni spunto o soggetto, o storia,la quale sia passata attraverso il suo trattamento prima da sceneggiatore,e poi da inconfondibile grandissimo maestro della composizione di immagini e sequenze cinematografiche, alla pari di Kubrick, di Malick,di De Palma, e pochi pochi altri soprattutto contemporanei, fosse anche la più apparentemente banale e ininteressante o stimolante.
RispondiElimina...Straordinaria, come già in "Heat-La Sfida", la colonna sonora originale o meno, di Elliot Goldenthal,ed splendido e potentissimo come sempre nei film di Mann il finale, riuscendo a creare un'attesa e una tensione psicologica da un'epilogo che più "annunciato" e risaputo, sapendo fin da principio come sono andati a concludersi gli avvenimenti, non potrebbe essere, e non è risultato quindi da poco. Poi, Stephen Lang, nel ruolo di Charles Winstead, alla fine il vero assassino di Dillinger, vale da solo il "prezzo dewl biglietto", anche e più della comunque gigantesca interpretazione di Johnny Depp, non inferiore a quella di Warren Oates nell'altrettanto grande "Dillinger" ('73) di John Milius, che però obbiettivamente era ben più somigliante somaticamente al vero John Dillinger. Stephen Lang, che è sempre stato uno degli attori "feticcio" di Mann, sia in "Manhunter" che per l'importante ruolo di David Abrams proprio nella serie tv "Crime story", grazie al ruolo di Winstead in "Public Enemies" è stato contattato e scelto da James Cameron per il ruolo cruciale del Col.Miles Quaritch (contrazione geniale e significativa per il personaggio dei cognomi di Quisling e Heydrich, che ben pochi spettatori del Kolossal cameroniano saranno stati in grado purtroppo di riconoscere)in "Avatar", arrivando allo zenith di visibilità della sua lunga carriera d'attore caratterista in tv e al cinema.
RispondiElimina..Michael Mann è incontestabilmente uno dei dieci migliori registi in attività, del cinema contemporaneo..Johnnie To è uno dei pochi che gli stà dietro ed è in grado di tenergli testa, visivamente e stilisticamente, oltre che per le invenzioni espressive e di regia, come ha confermato ancora una volta di più in "Vengeance" quest'anno. Chi può sostenere il contrario và oltre i "bastioni di Orione" del ridicolo, per citare farina finissima ma non del proprio sacco..E' come snobbare o già dimenticare Kubrick, Fellini, Visconti, e il loro immenso patrimonio immaginifico ed estetico, e allora signori non si ama il cinema.Michael Mann senza iperboli nè magniloquenze "è", il cinema contemporaneo americano classico, insieme a Eastwood, Darabont, e pochissimi altri dall'enorme bravura. La differenza però è che a questa nuova espressività "neoclassica" del migliore cinema americano contemporaneo, ha portato proprio Mann a partire almeno da "Collateral", dopo aver condotto all'estrema espressività il postmodernismo, ancora presente in gran parte, fino a "Collateral" e "Miami Vice", raggiungendo lì, in questi suoi due "chèf d'ouvre" una nuova perfezione di bellezza fotografica e d'illuminazione cinematografica persino con il digitale delle nuove superlative macchine Sony Red, che comunque soltanto nei film di Mann riescono a raggiungere e quasi a superare la massima bellezza di resa delle luci notturne e degli ambienti metropolitani di una Los Angeles e di una Miami iperrealista come non si era mai vista prima al cinema, nemmeno su pellicola. L'unica-unica-sequenza girata in pellicola, già in "Collteral" è quella celeberrima e ormai in tutti i manuali di ripresa e montaggio, della virtuosistica sparatoria nella discoteca.Vedere e sbalordire, anche per tutti quelli che pensano che Tom Cruise non sia un'attore eccellente. Come Max, é grandioso.
RispondiEliminaVVincent. Max è Jamie Foxx certo. Volevo vedere se qualcuno era attento...Scherzo.
RispondiEliminaVincent..Ci vedo doppio.
RispondiEliminagrazie mille Wilson, sei un'enciclopedia...
RispondiEliminasegnati tutti i consigli, arriveranno nel blog :)
Johnny Depp è bravo qualsiasi cosa faccia anche Willy Wonka nella Fabbrica di cioccolato. Il film mi è piaciuto molto...infatti ho preso il DVD! Bello anche il fatto che i due protagonisti/ antagonisti si sovrappongano.
RispondiEliminaChiudo con la mia solita citazione di default
*Siamo troppo in gamba, loro non sono né duri né furbi né pelosi!*
ti piacciono i bruttoni del cinema a te eh? ahah!
RispondiEliminaquella citazione è stupenderrima!
Oh Roby...già che ci sono...scelgo bene..ahahah. comunque la citazione...secondo te sotto ad una mia foto starebbe bene? E allora le riverso qua...e che devo fà!
RispondiEliminaoddio, se tu fossi una donna scimmia forse! ahah!
RispondiEliminahttp://robydickfilms.blogspot.com/2011/02/la-donna-scimmia.html